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Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
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Sono passati dalla liberazione nazifascista dell'Italia 59 anni. Ho cercato immagini, suoni, racconti di quegli anni, in particolar modo della lotta compiuta da giovani, donne, vecchi, persino suore, tutti uniti nonostante la violenza, contro il regime di quegli anni. Tutto a inizio dalla dichiarazione di guerra fatta da Mussolini (audio). 25 luglio 1943 In seguito al primo colloquio avuto con Galeazzo Ciano, gli eventi portano alla nomina del generale Vittorio Ambrosio a capo di Stato Maggiore e a quella di Sorice a sottosegretario del Ministero della Guerra. Tali nomine, soprattutto la prima, avranno una importanza fondamentale per gli eventi futuri. Le discussioni mi permettono di conoscere Ciano, guadagnarmi la sua simpatia e iniziare a sostenere la candidatura di Ambrosio. Il generale Carboni mi aiuta in maniera eccezionale. Fin dal primo incontro, Ciano cambia lentamente la sua opinione su Ambrosio e, alla fine, si decide a parlarne con Mussolini. Il Duce non ha una gran opinione di Ambrosio. Tuttavia, l'odio di Ciano per il generale Cavallero (capo di Stato Maggiore fino all'inizio del 1943, ndr), la persistente malafede di quest'ultimo e la perdita della Libia obbligano Mussolini a rimuoverlo. Ciano, che ha una sua lista di candidati, prende in considerazione per qualche tempo il nome di Ambrosio. Quest'ultimo, su mia insistenza, va a trovarlo ogni tanto e, con la sua solita franchezza, sparla del Duce. Anche Ciano odia il suocero. Forse aspira già a succedergli e ascolta volentieri le parole di Ambrosio. Conoscendo la rettitudine e la modestia di Ambrosio, Ciano pensa di potersi fidare del generale. Per questo motivo egli sostiene la nomina di Ambrosio a capo di Stato Maggiore. In sintonia con me, dietro le quinte, Sorice si lavora la cerchia di Claretta Petacci. Tuttavia, ritengo che non riscuota molto successo, giacché altri elementi hanno più possibilità di persuaderla. Da "diario del generale Giuseppe Castellano" In questo periodo, ci si fa forza anche grazie a canti ed ancora canzoni. Una resistenza articolata, numerosi sono i paesi che ricordano i gruppi partigiani che partivano dal proprio paese: Milano, Pinerolo, Piacenza, Toscana, tutti uniti, tutto sullo stesso livello, fino ad arrivare alla Liberazione. Ecco Radio cronaca diretta, della Liberazione di Firenze (audio) 0 Commenti: |
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