Diario personale di un piccolo scienziato pazzo
 
Riccardo - atreliu pazzo
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mercoledì, luglio 27, 2005

Protesta per le esecuzioni dei due giovani gay iraniani:
MILANO PIAZZA DIAZ 6 DAVANTI CONSOLATO IRAN
ORE 17,00 PRESIDIO
organizzato da Cig Arcigay Milano, Arci, Nessuno tocchi Caino,

ROMA VIA NOMENTANA 365 AMBASCIATA IRAN
0re 18,30 SIT IN

Fino ad ora mi risultano le adesioni di DS, Radicali, PDCI, Verdi, Umanisti,
Amnesty International, Crisalide, PRC.
Consideriamo promotori Gayleft, Arcigay, Arci, Nessuno tocchi Caino.



Intervista con un attivista gay in Iran
Alcuni negano che i ragazzi sono stati perseguitati in quanto gay e mettono maggior enfasi sulla presunta violenza su minore.
26/07/2005
ILGA ha deciso di pubblicare il seguente comunicato stampa inviato ai propri soci, contatti e collaboratori. Informazioni contradditorie sono circolate sul caso dei due ragazzi impiccati in Iran lo scorso 19 luglio: si è obiettato che i ragazzi sono stati impiccati per aver violentato un altro ragazzo di 13 anni. Il principale magazine della comunità francese GLBT "Têtu" ha riportato che, secondo l'avvocato dei due ragazzi iraniani, essi non sapevano che i rapporti omosessuali e il consumo di alcol fossero illegali. "L'omosessualità è un crimine in Iran, ma la pena di morte è solitamente riservata ai casi di stupro, rapina a mano armata, adulterio, traffico di droga, apostasia dell'Islam." Un terzo ragazzi, di 13 anni, che si trovava con loro, non è stato processato in quanto la legge iraniana non considera che un ragazzo di quell'età possa acconsentire ad avere rapporti sessuali. Questo significa che ogni tipo di contatto sessuale con una persona di quell'età è da considerarsi stupro e per questa ragione i ragazzi sono stati condannati a morte.
Su questo caso, oltre alle informazioni di seguito riportate, vi invitiamo a leggere le informazioni riportate da altre organizzazioni come il United Nations Integrated Regional Information Networks (IRIN), IGLHRC, Outrage e COC.

ILGA pubblica un intervista con un rappresentante di MAHA, un gruppo glbt Iraniano. GayRussia.Ru ha condotto un'intervista con i produttori e distributori di MAHA; il primo magazine on-line per persone omosessuali iraniani (il titolo significa "NOI" in Persiano). Hanno risposto alle nostre domande sulla condizione degli omosessuali in Irane sul caso dei giovani ragazzi impiccati la settimana scorsa.

Ci potete raccontare qualcosa sulla situazione in Iran in termini di accesso alle informazioni per le minoranze sessuali? Parlateci anche del vostro magazine MAHA.
L'anno scorso, la compagnia fornitrice di spazio online Persiana ha oscurato 15 siti web gay in Iran. Per fornire quindi informazioni sui diritti GLBT in Iran e per aiutare creare una rete nazionale di persone gay e lesbiche nel paese, alcuni gay hanno deciso di pubblicare online un magazine virtuale. Sapendo che le autorità avrebbero chiuso qualunque sito web a tematica gay, hanno deciso di realizzare il giornale in formato digitale, spedendolo direttamente alla casella di posta elettronica dei propri lettori.
Dopo 8 mesi di duro lavoro, 8 numeri e 4 supplementi pubblicati, coprendo temi come i gay e la famiglia, la depressione tra le persone glbt, un reportage sulle lesbiche in Iran, ecc. MAHA ha iniziato a pubblicare anche un supplemento al giornale dedicato agli annunci, per aiutare un omosessuale a trovare amicizie. Oggi MAHA ha due editori, uno gay e una lesbica, e i lettori di MAHA sono in tutto il paese, alcuni sono gay e lesbiche iraniani in esilio. Attualmente 600 iscritti ricevono il nostro giornale e sappiamo che più di 100 persone lo leggono. Questo numero aumenta di giorno in giorno!
PGLO (Organizzazione Persiana per gay e lesbiche) è un associazione glbt iraniana che lavora dall'estero. Pubblica un magazine in formato PDF (Acrobat Reader) e, cosa più importante, invia un programma radiofonico settimanale via mail alle persone che abitano in Iran.

Avete maggiori dettagli su quanto accaduto il 19 di luglio in Iran, oltre a quanto riportato dai media internazionali?
Sfortunatamente non molto. Le autorità cercano di dare meno informazioni possibile sui temi che possono causare una reazione internazionel . E come sapete c'è già stata una protesta mondiale contro l'esecuzione dei due ragazzi.
Sappiamo che i due ragazzi (i cui noi erano Mohammad Askari e Ayad Marhuni) appartenevano alla minoranza Araba in Iran, che abita nella provincia del Khuzestan, al confine con l'Iraq. Durante gli otto anni di guerra tra Iran e Iraq, gli Arabi sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e alcuni di loro si spostarono a Mashad, nel NordEst dell'Iran. I due ragazzi venivano da una di quelle famiglie.
Sappiamo anche che le autorità hanno dato messaggi contradditori. Alcuni negano che i ragazzi sono stati condannati per essere omosessuali e
mettono maggior enfasi sulla presunta violenza su minore (si riporta che i ragazzi abbiano violentato un minore di 13 anni), ma secondo l'avvocato dei ragazzi, essi hanno detto che non sapevano che queste azioni (rapporti sessuali con persone dello stesso sesso) venissero punite con un'esecuzione. Mostra che i ragazzi sono stati condannati per aver avuto rapporti sessuali tra loro.
Il problema è che in Iran non c'è coordinamento tra i poteri e un'autorità locale talvolta può prendere una decisione diversa da come verrebbe presa in altre regioni del paese.

Vedete un possibile collegamento tra l'esecuzione e i risultati delle recenti elezioni presidenziali?
E' difficile dirlo ed è troppo presto per vedere un collegamento del genere. Sappiamo che il neo eletto presidente è un fermo conservatore, sappiamo che mentre era sindaco di Teherano era un vero antagonista delle attività culturali (soprattutto di quelle che promuovono uno stile di vita più "occidentale"). Ma sappiamo anche che non può porre resistenza al movimento democratico e alle organizzazioni non governative. Da una parte c'è ciò che vorremmo fare, dall'altra c'è che il desiderio di democrazia, di libertà e di separazione tra religione e politica sono davvero forti in Iran.
L'esecuzione è stata riportata dai media in Iran oppure no?
Sì, è stata riportata assieme ad alcune reazioni internazionali all'evento ma come potete immaginare i media sono controllati per gran parte dal regime.
Tuttavia, dentro l'Iran, c'è un gran numero di Organizzazioni Non Governative, come quelle per i diritti dei bambini, delle donne, per i diritti umani, ecc. Anche Shirin Ebedadi (premio Nobel per la Pace) ha protestato contro l'esecuzione. La situazione in Iran è tale che nessuno può parlare apertamente di diritti GLBT per cui chi ha protestato lo ha fatto contro l'esecuzione dei minori (uno dei due ragazzi era chiaramente minore di 18 anni). L'altro problema sono stati i messaggi contradditori delle autorità, finalizzati a fare in modo che nessuno volesse difendere qualcuno che ha violentato un giovane di 13 anni, così come le autorità riferiscono ora.

Qual'è la situazione dei gay in Iran? Come possono le persone omosessuali vivere in un atmosfera di paura costante?
La situazione è cambiata negli ultimi 26 anni. Il regime non organizza più persecuzioni sistematiche dei gay, ci sono ancora alcuni siti web per gay, ci sono alcuni parchi e cinema che tutti sanno essere ritrovi per omosessuali; inoltre in Iran è legale per le persone Transessuali richiedere un cambiamento chirurgico di sesso ed ciò è pienamente accettato dal governo. Ci sono alcuni media che tavolta (non spesso) scrivono di questi temi. Detto cio, pensiamo che la legge islamica, secondo la quale la condanna a morte per i gay è ancora in vigore, non sia più seguita alla lettera dal regime.
Ricorderete i giorni dell'unione sovietica, non c'era in Russia molta informazione sull'omosessualità, le famiglie e la società non potevano accettarla e il regime comunista non consentiva alle associazioni GLBT ad avere proprie associazioni o a diffondere informazioni sul tema. La situazione è più o meno la stessa in Iran oggi. Ma grazie a Internet e a contatti con la comunità internazionale, le persone hanno più informazioni e la società Iraniana è cambiata parecchio. Il consenso sui diritti per le persone glbt stà aumentando, sebbene ci sia ancora una lunga strada da percorrere.
Alle ultime elezioni c'era un canditato che aveva messo nel proprio programma il tema "RISPETTO PER DIFFERENTI STILI DI VITA". E fu qualcosa di davvero innovativo. Non sappiamo se volesse indicare davvero "stili di vita gay" ma sappiamo che almeno il suo schieramento non è contro la nostra comunità. Inoltre c'è un altra importante figura politica, Mr. Akbar Ganji, che ha parlato apertamente di Rispetto per gli stili di vita differenti. Aggiuncete che il movimento gay e lesbico in Iran è ancora agli inizi, è giovane ma è determinato a combattere per i diritti. Ci sono anche gruppi politici di opposizione al regime in esilio e alcuni di loro hanno dichiarato il proprio appoggio ai diritti GLBT nel loro programma .
Insomma, complessivamente siamo ottimisti sul futuro visto che in Iran la situazione non potrà continuare così e le persone stanno chiedendo sempre più cambiamento e riforme.

Come vivono i gay iraniani sapendo che nel loro stato devono temere la pena di morte mentre in altri stati i matrimoni gay sono già consentiti?
La via non è facile, è un misto di paura, incertezza e auto-repressione. Il più grosso problema che stiamo incontranto è che le perone GLBT non hanno informazioni sulla propria vita sessuale. Non possono trovare spiegazioni, dati. Quando scoprono i propri sentimenti e le proprie pulsazioni, non sanno cosa siano, come si chiami, ecc. ma quando hanno più informazioni diventa più semplice. Non tutti gli iraniani possono accedere a Internet, non ci sono bar gay, per cui creare una rete di persone GLBT è davvero difficile. Pensate che dopo 9 mesi di pubblicazioni di MAHA; ancora un gran numero di persone GLBT non sanno che esistiamo.
Molte persone GLBT vivono nella negazione della propria sessualità, o si sposano nella speranza di convincersi ad essere etero o di nascondere il proprio profondo desiderio omosessuale o nella speranza di guarirne.

Cosa possiamo fare dall'estero per aiutarvi?
Avete già fatto troppo per noi e ne siamo davvero grati. La battaglia per i diritti GLBT in iran è all'inizio e non c'è dubbio che avremo un sacco di battaglie davanti a noi e un sacco di ostacoli da superare. Le autorià non approveranno i nostri diritti facilmente. E potrebbero pure prendere duri provvedimenti contro di noi. Per questo abbiamo davvero bisogno di appoggio internazionale. Per piacere, tenete d'occhio l'Iran e chiedete una vita migliore e maggior rispetto per i gay e le lesbiche in Iran. Il vostro appoggio significa molto per noi e ci da energia e incoraggiamento. [...]
a cura di GayRussia.Ru, intervista eseguita da Nikolai Alekseev
Vi abbiamo presentato la testimonianza di un nostro contatto in IRan. Per la loro sicurezza, non pubblicheremo i loro nomi nè i loro contatti. Ma se vorrete inviare loro messaggi vi preghiamo di inviare una mail a contacts@gayrussia.ru ;


1 Commenti:

già è orribile quello ke sta akkadendo...anke io sn gay... e ne sn rimasto scioccato... se vuoi passa nel mio blog, t lascio il link.. http://spaces.msn.com/members/jandytheoriginal
ciao ciao
By Anonymous jandy
6:17 PM, ottobre 25, 2005

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