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imy
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 27 settembre 2008 : 11:48:43
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quando introduco un vettore in una cellula batterica come fa il transgene del vettore a integrarsi nel genoma cromosomale del batterio stesso?
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Rosy85
Utente Junior
234 Messaggi |
Inserito il - 27 settembre 2008 : 12:13:38
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che io sappia il vettore non dovrebbe introdursi nel genoma, ma essere un elemento autonomo, motivo per cui è dotato di origine di replicazione |
Nasce, cresce e poi finisce. Per quanto triste è la legge universale. Ciò che è stato nn tornerà. Il massimo che puoi fare è sperare che quello che sarà, sia meglio. Nessun rimorso nè rimpianto, è inutile. Carpe diem: panta rei |
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Patrizio
Moderatore
Città: Barcellona
1914 Messaggi |
Inserito il - 27 settembre 2008 : 12:19:50
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confermo cio' che ha detto Rosy85 |
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imy
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 27 settembre 2008 : 12:26:42
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ma quindi anche tutti gli altri geni del vettore vengono tracritti? |
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morgan79
Utente Junior
Prov.: Bari
143 Messaggi |
Inserito il - 27 settembre 2008 : 13:04:23
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si, anche tutti i geni del vettore, ma poichè i vettori non sono altro che DNA artificiale, vengono trascritti ed espressi solo i geni che servono per lo scopo, come ad esempio il gene che codifica per la resistenza ad un antibiotico per distinguere i batteri che hanno ricevuto il plasmide in un terreno selettivo. Ma se tu consideri che il promotore a valle del quale viene clonato il gene di interesse, (nei vettori di espressione) è un vettore fagico come il T7 (batteri) o virale come il CMV (cellule di mammifero), promotori che hanno una spiccata attività trascrizionale in quanto i fagi o i virus trascrivono e producono elevatissime quantità dei loro prodotti proteici per essere efficienti, il gene di interesse verrà OVERESPRESSO rispetto agli altri geni del plasmide e del cromosoma batterico stesso. Ciò che hai detto tu all'inizio, riguardo all'integrazione del vettore, vale in alcune condizioni per le cellule di mammifero, qualora si vogliano esaminare effetti a lungo termine dell'overespressione di un determinato gene, grazie all'uso di antibiotici e vettori particolari, si promuove l'integrazione del vettore nel genoma della cellula ospite e la linea cellulare che ne deriva è definita trasformante stabile |
il sapere non è sufficiente, bisogna applicare; il volere non è sufficiente, bisogna fare |
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E. Coli
Nuovo Arrivato
22 Messaggi |
Inserito il - 28 settembre 2008 : 13:40:53
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Concordo con quanto detto da morgan79 tranne che per una piccola cosa: quando si parla di cellule eucariotiche non è errato parlare di trasformazione e trasformanti? Lavorando sia con i batteri, sia con cellule eucariotiche di vario tipo se qualcuno mi dice che deve "trasformare le cellule" io intendo inserire DNA in una cellula batterica, mentre quando mi si parla di "trasfettare le cellule" o di trasfettanti srabili, intendo l'introduzione di materiale genetico all'interno di una cellula eucariotica attraverso, per esempio, l'impiego della lipofectamina. Questo problema l'ho dovuto affrontare in seduta di laurea in quanto un docente in commissione, chiedendomi chiarimenti riguardo il mio lavoro di tesi (costruzione di mutanti di delezione per caratterizzare il promotore di un gene umano)continuava a chiedermi le condizioni di trasformazione intendendo quelle di trasfezione... Opinioni? |
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morgan79
Utente Junior
Prov.: Bari
143 Messaggi |
Inserito il - 28 settembre 2008 : 14:30:05
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hai perfettamente ragione, per le cellule eucariotiche si parla di transfezione anche se il principio è lo stesso della trasformazione. Si la trasfezione con lipofectamine (lipidi anionici) è uno dei sistemi, ma si può fare anche con calcio fosfato (il più economico in assoluto utile quando devi trasfettare decine di vetrini), con elettroporazione o tramite virus, personalmente li ho provati tutti |
il sapere non è sufficiente, bisogna applicare; il volere non è sufficiente, bisogna fare |
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