0barra1
Utente Senior
Città: Paris, VIIème arrondissement
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Inserito il - 14 settembre 2009 : 01:45:58
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Banale excursus personale, chi volesse evitare d'annoiarsi può passare direttamente al paragrafo successivo. Sveglio fino a tardi, devo preparare due esami: microbiologia e anatomia umana. Mi pare impossibile, ma sudo per provarci. Rischia di diventare quasi un semplice "mestiere", questo studio a tutti i costi, una mera routine che detta la monotonia delle giornate sui libri. Immaginate un operaio, non me ne vogliano costoro, mia madre lo è stata, che timbra il cartellino e già demoralizzato si avvia alla catena di montaggio per otto lunghe ore di "tempi moderni". Riflettendo col tipico senno della frase successiva, mi rendo conto che la parola operaio potrebbe benissimo venir sostiuita da qualsiasi altra professione, senza intaccarne il senso. Magari con la parola 0barrai1. Ma poi mi sovvien l'eterno... Ops, scusate, scolastiche rimembranze. Dicevo, assonnato e intontito di fronte al pc e al Brock, amante che ormai, insieme al Timmons, insidia il ruolo della mia fidanzata, la mente, bizzarro intrico di cavi plasmatici, corre alla vita di un uomo. Un uomo e uno scienziato. Un uomo che ha amato tante donne, ma ha saputo restare fedele solo ad una di esse: La Scienza.
Richard Feynman. Impossibile spiegare a chi non lo conosce la caratura di questo personaggio, neppure la feconda wiki può. Un timido abbozzo di ritratto può illuminarlo come suonatore di bongo in Brasile e premio nobel per le sue ricerche nell'ambito della elettrodinamica quantistica, scassinatore di cassaforti a Los Alamos, don giovanni e marito fedele di una donna morente, curioso indagatore delle modalità di segnalazione di fonti di cibo nelle formiche ed eccezionale divulgatore, ricercatore per un'estate nei laboratori di Crick e padre delle nanotecnologie, profondamente ignorante della letterura perché da giovane temeva di venir deriso in quanto femminuccia e altrettanto profondamente capace di riflettere sulla Scienza e sul Mondo. Un mito.
Ed è di un mito che voglio proporvi un filmato, che mi ha ricordato ancora una volta il perché faccio tutto ciò: non per "smaltire una pratica" e "seppellire" un altro esame. Ma perché davanti ai miei occhi si sveli un minuscolo angolo dell'enorme velo che cela la bellezza di questo sterminato universo, di cui noi tutti siamo osservatori tanto negletti quanto fortunati.
E altrettanto, se non di più, interessante la riflessione finale:
davvero, armati di farmaci di qualsiasi tipo, divoratori di OGM, tecnologici divinizzatori, quando ne siamo capaci, di nubifragi e canicola, fruitori di strumenti che ci permettono di comunicare con aborigeni all'altro capo del mondo o di assistere ai primi battiti del cuore di nostro figlio, davvero dopo tutto ciò, la nostra non è ancora un'era scientifica? E se non ora, quando?
Rincuorato, torno al mio studio.
Ecco il link:
http://www.youtube.com/watch?v=62xVoYeov6Y&feature=related
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