Autore |
Discussione |
|
laura85
Nuovo Arrivato
106 Messaggi |
Inserito il - 17 maggio 2006 : 18:15:44
|
ho due domande urgenti da porvi: 1. perchè l'alfa 1 antitripsina è un indicatore di enfisema polmonare? e per esserlo il suo valore deve aumentare o diminuire? 2. perchè la proteina c reattiva viene usata come marcatore dell'infarto del miocardio? ma per diagnosticare un infarto la proteina c reattiva deve aumentare o diminuire, in termini di concentrazione intendo? grazie mille!!!
|
|
|
chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 17 maggio 2006 : 22:48:56
|
1) deficit di alfa-1 antitripsina. Questo enzima protegge gli alveoli dall'attacco delle elastasi seriche che possono danneggiare la struttura polmonare: poca antitripsina->elastasi piu' attive->danno al polmone. Oltre ad essere un marker direi che e' una causa di enfisema.
2) aumento di proteina C reattiva. La proteina C reattiva fa parte del sistema del complemento, ed e' quindi un marker di infiammazione acuta. Non credo sia il test di eccellenza per l'infarto, perche' e' alta anche in altre patologie, ma e' sempre un esame importante da fare. Sicuramente i livelli di mioglobina e troponina T sono molto piu' importanti da monitorare. Infatti se si trovano alti livelli di queste proteine nel sangue vuol dire che c'e' stato un danno al muscolo cardiaco (la mioglobina e' in tutti i muscoli, ma la troponina T e' specifica del cuore). |
Sei un nuovo arrivato? Leggi il regolamento del forum e presentati qui
My photo portfolio (now on G+!) |
|
|
Gabriele
Utente
Prov.: Pisa
Città: Pisa
615 Messaggi |
Inserito il - 17 maggio 2006 : 23:46:06
|
A me risulta che i marker principali dell'infarto miocardico siano CPK organospecifica (aumento nelle prime 24h),transaminasi ed LDH 1 e 2 (aumento entro 12-72h) |
"Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. E finirà col perdere entrambe." |
|
|
AleXo
Moderatore
Prov.: Estero
Città: San Francisco, California
1550 Messaggi |
Inserito il - 18 maggio 2006 : 02:21:18
|
Per le CHD(coronary heart disease) diventa sempre + chiaro il ruolo dell'infiammazione (io poi che sono di scuola Maseri ci sguazzo), per questo l'introduzione della Proteina C Reattiva nei marker di rischio.
Dai miei schemi di Biochimica Clinica: diverse evidenze epidemiologiche* indicano che la proteina C reattiva è associata fortemente con il rischio cardiovascolare; inoltre in molti studi una elevata concentrazione di proteina C reattiva sembra riflettere la presenza di una placca “instabile”. La sua misura viene sconsigliata nella popolazione generale mentre viene suggerita nei soggetti a rischio intermedio in prevenzione allo scopo di orientare il clinico verso o una valutazione più approfondita del rischio o verso il trattamento. I soggetti con concentrazioni di PCR > 10 mg/L devono essere esaminati per la ricerca di cause non-cardiovascolari Nei pazienti con sindrome coronarica acuta o con malattia coronarica già diagnosticata, la PCR costituisce un marcatore affidabile di prognosi (morte, infarto miocardico, restenosi dopo angioplastica). Non dovrebbero essere usati marcatori di flogosi diversi dalla PCR (fibrinogeno incluso).
Intervalli di riferimento Come marker di infiammazione acuta: < 10 mg/L Come fattore di rischio: <1 mg/L = basso rischio 1 – 3 mg/L = rischio intermedio 3,1 – 10 mg/L = rischio elevato
Metodi di determinazione: Immunoturbidimetria Immunonefelometria ELISA
* Il 65% dei pazienti con angina instabile (AI) ha valori di PCR > 3 mg/L Il 100% dei pazienti con IMA ha livelli di PCR elevati Non sono l’ischemia, la necrosi o la rottura di placca le cause dell’incremento dei livelli di PCR. In pazienti con AI una PCR > 3 mg/L comporta prognosi peggiore (>n° di episodi di angina, IMA, angioplastica) Studio MRFIT (Multiple Risk Factor Intervention Trial): 2/3 delle morti per CHD sono avvenute nei pazienti nei quartili più alti di PCR.
I riferimenti bibliografici: 1) Markers of inflammation and cardiovascular disease. Application to clinical and public health practice. A statement for healthcare professionals from the Centers for Disease Control and Prevention and the American Heart Association.
Circulation 2003;107:499-511.
2) Inflammation in acute coronary syndromes.
Haematologica. 2001 Nov;86(11 Suppl 2):1-2. Review.
Spero di esserti stato utile! |
|
|
|
laura85
Nuovo Arrivato
106 Messaggi |
Inserito il - 18 maggio 2006 : 12:26:20
|
uau! quante cose che sapete! grazie mille!! |
|
|
|
Discussione |
|