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atreliu
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Inserito il - 08 aprile 2010 : 16:38:56
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Stiamo raccogliendo le domande per i relatori: scrivete qui le vostre oppure inviatele allo staff
"Brain Forum 2010 - The brain Revolution" è un ampio panel dei più prestigiosi neuroscienziati e ricercatori che saranno presenti a BrainForum a Roma, il 23 aprile 2010, per presentare i loro entusiasmanti risultati al pubblico e per onorare il 101 ° compleanno del Premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Organizzato in occasione del 101° compleanno del premio Nobel Senatrice Rita Levi Montalcini da BrainCircleItalia - in collaborazione con l'European Brain Research Institute, la Hebrew University of Jerusalem e la Camera di Commercio di Roma e sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana - è l'edizione introduttiva di appuntamenti annuali che indagheranno, di volta in volta, un particolare aspetto del funzionamento del cervello. Il Comitato Scientifico di BrainForum 2010 è composto da: Pietro Calissano, EBRI, Roma; Idan Segev, HUJ. Coordinamento: Viviana Kasam, BrainCircleItalia.
Blog di Neuroscienze - Dettagli Evento - Inserisci le tue domande
MolecularLab si è impegnato a fare da collettore per raccogliere le domande da porre agli scienziati durante il convegno. E' infatti predisposto un post sul Forum in cui studenti, ricercatori e giornalisti possono indicare su quali punti vorrebbero degli approfondimenti o dei chiarimenti.
Qui e sul sito brainforum.it saranno presenti informazioni aggiuntive sulla base delle quali avere delle indicazioni per lasciare alla vostra fantasia la realizzione delle domande. ENTRO IL 15 DI APRILE!
Incominciamo con lo stimolante programma e con i relatori. Citazione: I MISTERI DEL CERVELLO - BRAIN'S MYSTERIES - Le nuove frontiere nella ricerca volta alla comprensione del funzionamento del cervello, della memoria e delle interazioni tra mente umana e i computers MASSIMO PIATTELLI PALMARINI, Professor of Cognitive Science, University of Arizona - Moderatore
INTERVERRANNO: Prof. ED BOYDEN - MIT, Boston. Controllare il cervello con la luce - Controlling the brain with light Come comprendere, curare e migliorare le capacità del cervello attraverso la luce, in modo non invasivo.
Prof. IDAN SEGEV - Hebrew University of Jerusalem. Si può copiare il cervello umano? - Can we copy the human brain? Il Blue Brain Project, ovvero il tentativo di realiztzare un modello computerizzato del cervello umano.
Prof. MITSUO KAWATO - ATR, Kyoto. Corpo, cervello e robots umanoidi - Brain, body and humanoid robot Come realizzare robots umanoidi, capaci di apprendere e di riprodurre 24 funzioni umane.
Prof.sa HÉLÈNE MARIE - EBRI, Roma. Le molecole della memoria - Memory molecules La ricerca per capire come funziona la memoria e le nuove possibilità di ripararla.
Prof. HERMONA SOREQ, Hebrew University of Jerusalem. Come il cervello controlla il sistema immunitario - How the brain controls the immune system Le nuove frontiere e le speranze nella terapia del Parkinson.
Tavola Rotonda NGF: LE PROSPETTIVE - NGF: NEW PERSPECTIVES I nuovi studi sul NGF, scoperto dalla Prof.sa Rita Levi Montalcini e che le è valso il Premio Nobel, stanno aprendo interessanti prospettive terapeutiche per le malattie neurodegenerative e l'Alzheimer Prof. PIETRO CALISSANO, EBRI, Roma - Moderatore
INTERVERRANNO: Prof. MOSES CHAO - Skirball Institute, New York University. Tenere il cervello in forma e plastico - Keeping the brain alive and plastic with neurotrophins La mancanza del NGF scoperto da Rita Levi Montalcini gioca un ruolo fondamentale nella perdita della memoria e in diversi disordini mentali.
Prof. CLAUDIO CUELLO - McGill University, Montreal. Nuove prospettive sull'azione del Nerve Growth Factor Il NGF apre nuove prospettive nella possibilità di riparare il cervello e prevenirne la degenerazione.
Prof. ANTONINO CATTANEO - Scuola Normale di Pisa. Si può studiare l'Alzheimer nei roditori? - Can we study Alzheimer's in rodents? Nuove ricerche dimostrano che sottraendo il NGF, nella cavie si sviluppa l'Alzheimer.
PROF. PIETRO CALISSANO - EBRI, Roma Il ruolo del NGF nel controllo dell'Alzheimer - NGF controls the molecular events leading to Alzheimer disease La ricerca di nuovi farmaci per curare l'Alzheimer attraverso la messa a punto di un sistema di colture di cellule nervose deprivate di NGF.
Prof. FEDERICO COZZOLINO - Università di Firenze. NGF sintetico: nuove frontiere per la farmacologia - Synopsis of the NGF: new frontiers for pharmacology Contrariamente a quello biologico, il NGF sintetico per le sue proprietà chimico-fsiche può essere utilizzato a scopo terapeutico.
Prof. WILLIAM MOBLEY - University of San Diego, California. Un ingorgo di traffco alla base delle malattie neurodegenerative - Traffc at the intersection of neurodegeneration Nel cervello si creano ingorghi d traffco quando funziona male il controllo della struttura delle proteine, delle attività enzimatiche e del trasporto di neurotrofne.
RIPARARE IL CERVELLO: I NUOVI ORIZZONTI - REPAIRING THE BRAIN: NEW PERSPECTIVES Mentre fino a pochi anni fa si riteneva che le malattie del cervello fossero irreversibili, oggi si stanno aprendo interessanti prospettive terapeutiche. ARMANDO MASSARENTI, Responsabile delle pagine Scienza e Filosofa del Sole-24ore Domenica - Moderatore
INTERVERRANNO: Dott. MARTIN MONTI - MRC, Cambridge University, UK. Lo stato vegetativo è davvero morte cerebrale? - Is the vegetative state really cerebral death? Nuovi risultati sulle percezioni durante lo stato vegetativo, ottenuti attraverso la tecnica di brain imaging, potrebbero rivoluzionare le nostre cognizioni sulla morte cerebrale con conseguenze etiche e terapeutiche.
Prof. HAGAI BERGMAN - Hebrew University of Jerusalem. Le prospettive di terapia nel Parkinson - Therapeutic prospects in Parkinson's disease L'applicazione del DBS (deep brain stimulation) per curare Parkinson, depressione, schizofrenia e malattie degenerative legate al sistema della dopamina.
Prof. MOSES CHAO - Skirball Institute, New York University. La plasticità cerebrale - The plastic brain Contrariamente a quanto ritenuto in passato oggi si sa che Il cervello è molto plastico e i suoi collegamenti nervosi sono soggetti a continui cambiamenti.
Prof. WILLIAM MOBLEY - Stanford University , California. Il cervello dinamico - The dynamic brain: a moving experience Il cattivo funzionamento del sistema di trasporto delle molecole tipo NGF all'interno delle fbre nervose può causare numerose malattie. Ripristinarlo può costituire un supporto per la terapia.
Prof. GIANNI BROGGI - Istituto Besta, Milano. Operare il cervello da sveglio: perché - Operating the brain on awake patients: why? I vantaggi dell'interazione con il paziente, sedato solo con anestesia locale, durante gli interventi di micro-neurochirurgia.
Prof. ELIO SCARPINI - Università di Milano. Si può fare una diagnosi precoce dell'Alzheimer? - Can you diagnose Alzheimer at an early stage? I marcatori biologici che permettono di evidenziare nella malattia di Alzheimer fenomeni infammatori iniziali per un trattamento precoce specifco.
Prof.sa ROSANNA CERBO - Università La Sapienza, Roma. Memoria e stress - Memory and stress L'esperienza clinica di come lo stress cronico può favorire patologie del cervello.
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atreliu
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Inserito il - 15 aprile 2010 : 12:01:38
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Posto ora le bibliografie dei relatori, in ordine alfabetico, in modo da conoscere di più degli scienziati a cui poter porre le domande.
Citazione: Prof. Ed Boyden - MIT, Boston.
Definito da Discovery magazine uno dei 20 cervelli under-40 più brillanti al mondo, ha conseguito a soli 19 anni tre lauree presso il prestigioso MIT di Boston. Passando dalla fisica e dall'ingegneria elettrica alle neuroscienze, incarna il modello di interdisciplinarietà oggi considerato il fondamento degli studi del cervello. La sua passione è costruire strumenti per comprendere come funzionano i circuiti neuronali alla base delle emozioni e dell'apprendimento, mettendo insieme ricerca teorica e clinica. Ha sviluppato metodi ottici per controllare regioni e circuiti cerebrali (optogenetica), rivelando come diversi tipi di cellule lavorano insieme per creare comportamenti e come vanno in tilt nella malattia. Lavora anche sullo sviluppo di metodi non invasivi per comprendere meglio e curare il cervello.
Intervento: Controllare il cervello con la luce - Controlling the brain with light Come comprendere, curare e migliorare le capacità del cervello attraverso la luce, in modo non invasivo.
Citazione: Prof. Hagai Bergman - Hebrew University of Jerusalem.
E' professore di fisiologia presso il Dipartimento di Medical Neurobiology della Hadassah Medical School e della Hebrew University a Gerusalemme, dove è stato tra i fondatori del ICNC. Da tutta la vita si occupa di Parkinson e di altre malattie neurodegenerative come la depressione e la schizofrenia, collegate al sistema della dopamina. Il suo lavoro ha portato a importanti sviluppi nella cura del Parkinson attraverso la tecnica di Deep Brain Stimulation (DBS) , e ha effettuato la mappatura elettro-fisiologica in più di 200 interventi. E' attualmente a capo di un programma di ricerca e sviluppo per applicare la tecnica closed-loop adaptive DBS alla terapia di Parkinson e altre malattie neurodegenerative.
Intervento: Le prospettive di terapia nel Parkinson - Therapeutic prospects in Parkinson's disease L'applicazione del DBS (deep brain stimulation) per curare Parkinson, depressione, schizofrenia e malattie degenerative legate al sistema della dopamina.
Citazione: Prof.Giovanni Broggi - Istituto Besta, Milano.
Laureato in Medicina e Chirurgia a Milano, ha vinto giovanissimo borse di studio internazionali peresso l'Albert Einstein College of Medicine di New York e l'Universitat Klinik di Zurigo. E' primario neurochirurgo presso il prestigioso Istituto Neurologico Besta di Milano e responsabile del progetto "Advanced Technology in Neurosurgery". Ha eseguito oltre 8000 interventi contribuendo allo sviluppo in Italia della neurochirurgia stereotassica, della neuroalgologia, della chirurgia delle epilessie e della malattia di Parkinson e della chirurgia dei tumori endocranici e spinali con neuronavigazione assistita da immagini. Parlerà della rivoluzionaria tecnica di operare il cervello in pazienti svegli, in grado quindi di interagire con il chirurgo ed evidenziando con la Risonanza Magnetica Funzionale le aree interessate in modo da prevenire danni collaterali.
Intervento: Operare il cervello da sveglio: perché - Operating the brain on awake patients: why? I vantaggi dell'interazione con il paziente, sedato solo con anestesia locale, durante gli interventi di micro-neurochirurgia.
Citazione: Prof. Pietro Calissano - EBRI, Roma. Ha iniziato la sua carriera scientifica con una borsa di studio offerta da Rita Levi Montalcini nel 1965 e da allora è uno dei suoi più stretti collaboratori. Ha trascorso lunghi periodi di lavoro presso la Washington University di Saint Louis, sotto la guida della Levi Montalcini, e successivamente al Weizmann Institute in Israele, a Cambridge (UK), alla Harvard Medical School ed al UCLA. E' attualmente Professore di Neurofisiologia alla II Università di Roma e vicepresidente dell'EBRI. E' stato fino al 2008 direttore dell'Istituto di Neurobiologia del CNR, succedendo a Rita Levi Montalcini. Ha ricevuto numerosi premi scientifici nazionali e internazionali, è membro dell'European Molecular Biology Organization (EMBO), dell'Accademia Italiana delle Scienze, e fa parte del Comitato scientifico dell'Istituto della Enciclopedia Treccani per la quale ha diretto numerose opere di carattere scientifico. I suoi studi sono centrati sui meccanismi tramite i quali il NGF esercita le sue molteplici funzioni biologiche quali la crescita delle fibre nervose e la sopravvivenza delle stesse cellule dalle quali esse provengono. Di recente il suo gruppo di lavoro ha messo a punto un sistema di colture di cellule nervose che, se deprivate di NGF, sviluppano una serie di eventi molecolari analoghi a quelli del morbo di Alzheimer. Questo modello in vitro può essere utilizzato anche per la ricerca di nuovi farmaci. E' uno dei soci fondatori di BrainCircleItalia e insieme al Prof. Idan Segev ha contribuito all'ideazione e alla selezione dei relatori per il BrainForum.
Intervento: Il ruolo del NGF nel controllo dell'Alzheimer - NGF controls the molecular events leading to Alzheimer disease La ricerca di nuovi farmaci per curare l'Alzheimer attraverso la messa a punto di un sistema di colture di cellule nervose deprivate di NGF.
Citazione: Prof. Antonino Cattaneo - Scuola Normale di Pisa. Professore di Neurobiologia presso la Scuola Normale di Pisa, e' stato Direttore Scientifico dell'EBRI di Roma, dove dirige attualmente il Laboratorio per le Malattie Neurodegenerative. Ha condotto numerose ricerche sulle proprietà del NGF, contribuendo in modo determinante alla comprensione del suo meccanismo d'azione nei neuroni del sistema nervoso centrale, ed ha sviluppato nuove tecnologie per interferire in modo mirato con la funzione di proteine nelle cellule nervose. E' membro dell' European Molecular Biology Organization(EMBO) e dell'Accademia Italiana delle Scienze. Ha messo a punto con i suoi collaboratori un modello animale di morbo di Alzheimer, che sviluppa una progressiva neurodegenerazione solo quando l'azione del NGF nel cervello viene neutralizzata, ed ha sintetizzato una forma di NGF che può essere utilizzata terapeuticamente.
Intervento: Si può studiare l'Alzheimer nei roditori? - Can we study Alzheimer's in rodents? Nuove ricerche dimostrano che sottraendo il NGF, nella cavie si sviluppa l'Alzheimer.
Citazione: Prof.sa Rosanna Cerbo - Università La Sapienza, Roma. Direttore del Centro per la Medicina del dolore "Enzo Borzomati" al Policlinico Umberto 1° e docente di Neurologia presso l'Università La Sapienza di Roma, membro del Comitato etico del Ministero della Difesa, Coordinatore della Terapia del Dolore presso la regione Lazio, è una delle massime esperte in Italia di terapia del dolore, cefalee e patologie correlate allo stress lavorativo. Il suo impegno di ricercatrice si coniuga con un infaticabile lavoro clinico per aiutare le persone sofferenti. sperimentando terapie innovative Ha partecipato , come principal investigator di uno dei 4 centri italiani, al primo studio mondiale per verificare l'efficacia della cannabis , con la morfina, nel dolore oncologico. Particolare impegno nelle linee guida della terapia del dolore nelle religioni monoteiste, collaborando con Ufficio Ebraico di Roma e con il Centro Italiano di Cultura Islamica. Parlerà dell'effetto dello stress cronico nell'instaurarsi di patologie cerebrali.
Intervento: Memoria e stress - Memory and stress L'esperienza clinica di come lo stress cronico può favorire patologie del cervello.
Citazione: Prof. Moses Chao - Skirball Institute, New York University.
Cinese di origine, ma nato in Minnesota dove i genitori, nazionalisti cinesi si rifugiarono nel 1949, è Professore presso il dipartimento di Biologia Cellulare, Fisiologia e Neuroscienze della School of Medicine della New York University. Chao ha contribuito a determinare l'identità di due recettori NGF, uno sviluppo importante negli studi della molecola scoperta da Rita Levi Montalcini. La morte cellulare, la degenerazione cerebrale e i disordini nel comportamento sono i influenzati da parecchi fattori di crescita, come il NGF e il BDNF. Parlerà di plasticità cerebrale, sfatando la leggenda che il cervello è una struttura i cui collegamenti nervosi sono fissi in modo irreversibile. I suoi studi aprono la strada alla possibilità di prevenire le malattie psichiatriche e neurodegenerative e migliorare la salute del cervello.
Interventi: - Tenere il cervello in forma e plastico - Keeping the brain alive and plastic with neurotrophins La mancanza del NGF scoperto da Rita Levi Montalcini gioca un ruolo fondamentale nella perdita della memoria e in diversi disordini mentali. - La plasticità cerebrale - The plastic brain Contrariamente a quanto ritenuto in passato oggi si sa che Il cervello è molto plastico e i suoi collegamenti nervosi sono soggetti a continui cambiamenti.
Citazione: Prof. Federico Cozzolino - Università di Firenze
Professore ordinario di Scienze Tecniche di Medicina di Laboratorio all'Università di Firenze, dal 1995 al Gennaio 2005 è stato Dirigente di Ricerca presso l'Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare del CNR. Il motto che ispira il suo lavoro è "from bench to bedside", ovvero come applicare le ricerche di laboratorio alla cura del paziente. Per questo ha messo a punto delle molecole mimetiche del NGF da utilizzare nelle malattie da danno ischemico (infarto cardiaco e cerebrale), in alcune patologie corneali e cutanee e, in prospettiva, nel morbo di Alzheimer.
Intervento: NGF sintetico: nuove frontiere per la farmacologia - Synopsis of the NGF: new frontiers for pharmacology Contrariamente a quello biologico, il NGF sintetico per le sue proprietà chimico-fsiche può essere utilizzato a scopo terapeutico.
Citazione: Prof. Claudio Cuello - McGill University, Montreal.
Argentino di origine, dopo aver insegnato a San Francisco, Cambridge e Oxford, detiene oggi la cattedra di farmacologia presso l'Università McGill di Montreal. E' stato eletto membro della Royal Society of Canada. L'Istituto USA for Scientific Information, lo ha selezionato fra i neuroscienziati più citati. E' stato insignito di numerosi premi e lauree honoris causa. Il suo lavoro è stato ispirato dall'incontro con Rita Levi Montalcini, e si è sviluppato nello studio del NGF, portando a importanti scoperte sperimentali che aprono la strada alla possibilità di riparare il sistema neuronale danneggiato dall'Alzheimer, manipolando il livello di NGF endogeno nel sistema nervoso centrale. Gli studi che ha condotto sulla molecola denominata pro-NGF, che costituisce il precursore della molecola attiva (il NGF), hanno chiarito un aspetto fondamentale sulle proprietà funzionali e potenzialmente terapeutiche del NGF.
Intervento: Nuove prospettive sull'azione del Nerve Growth Factor Il NGF apre nuove prospettive nella possibilità di riparare il cervello e prevenirne la degenerazione.
Citazione: Prof. Mitsuo Kawato - ATR, Kyoto.
Una lista impressionante di premi, e una folgorante carriera centrata sulla teoria delle neuroscienze cumputazionali e la ricerca di interfacce tra cervello e macchine, per consentire al cervello umano di controllare l'attività motoria dei robots. Kawato, attualmente direttore del prestigioso ATR Brain Information Communication Research Laboratory Group di Kyoto, è considerato il massimo esperto al mondo di robots umanoidi. I suoi prototipi sono in grado di svolgere 26 diverse attività, tra cui imparare da dimostrazione (per esempio a ballare il rock ‘n roll), muovere gli occhi, interagire a comandi vocali, afferrare al volo uan palla, e suonare il tamburo. Ma anche "leggere" il pensiero umano, rispondendo a comandi solo pensati. Presenterà alcuni video delle sue creazioni, studiate per "comprendere il cervello al punto da poter costruire una macchina o un programma computerizzato in grado di risolvere gli stessi problemi con le stesse metodologie e gli stessi principi utilizzati dal cervello umano".
Intervento: Corpo, cervello e robots umanoidi - Brain, body and humanoid robot Come realizzare robots umanoidi, capaci di apprendere e di riprodurre 24 funzioni umane.
Citazione: Prof.sa Hélène Marie - EBRI, Roma.
Giovane group leader presso l'EBRI dal 2005, è laureata in Biologia Molecolare e Neuroscienze, e ha lavorato all'Università di Stanford, USA, prima di costituire un suo gruppo di ricerca independente a 31 anni. Membro dal 2006 dell' European Neuroscience Institute Young Investigator Network, il suo lavoro è focalizzato sulla comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la formazione dei ricordi, soprattutto nel'ippocampo, area del cervello chiave nella catalogazione dei ricordi, e come questi meccanismi cambiano durante malattie neurodegenerative come nel morbo di Alzheimer.
Intervento: Le molecole della memoria - Memory molecules La ricerca per capire come funziona la memoria e le nuove possibilità di ripararla.
Citazione: Prof. William Mobley - University of San Diego, California.
I suoi studi sulle Neurologia infantile, in particolare la sindrome di Down, e sull'Alzheimer gli hanno valso prestigiosi riconoscimenti internazionali e la nomina presso l'Accademia delle Scienze americana e l'American Association for the Advancement of Science. Ha lavorato presso il John Hopkins Hospital, l'Università di Stanford, dove ha diretto fino al 2008 il centro di Ricerca e terapia della Sindrome di Down, e dal 2009 ha la cattedra di Neuroscienze presso l'Università della California, a San Diego. E' fra i pionieri nello studio dei meccanismi tramite i quali le fibre nervose trasportano al loro interno sostanze trofiche e nutritizie dalle cellule nervose all'organismo e da questo al cervello, dimostrando che un cattivo funzionamento di questo sistema di trasporto assonale può essere alla base di molte malattie neurologiche. Parlerà delle sue ricerche nel campo di questo sistema di trasporto e degli "ingorghi di traffico" che bloccano il corretto funzionamento provocando severi danni cerebrali, della possibilità di prevenirli, e delle prospettive di ripristinare l'abilità dei neuroni ad elaborare e inviare messaggi.
Interventi: - Un ingorgo di traffco alla base delle malattie neurodegenerative - Traffc at the intersection of neurodegeneration Nel cervello si creano ingorghi d traffco quando funziona male il controllo della struttura delle proteine, delle attività enzimatiche e del trasporto di neurotrofne. - Il cervello dinamico - The dynamic brain: a moving experience Il cattivo funzionamento del sistema di trasporto delle molecole tipo NGF all'interno delle fbre nervose può causare numerose malattie. Ripristinarlo può costituire un supporto per la terapia.
Citazione: Prof. Martin Monti - MRC, Cambridge University, UK.
Giovane ricercatore milanese, dopo la laurea in Bocconi ha conseguito il PhD in Neuroscienze e Psicologia a Princeton, USA. Attualmente lavora presso il MRC Cognition and Brain Sciences Unit a Cambridge, UK. Il suo nome è salito alla ribalta della cronaca perché, attraverso la tecnica di brain imaging, e' arrivato a interessantissimi risultati che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione di percezione e cognizione nello stato vegetativo, una delle patologie più misteriose del cervello umano, che presenta complessi risvolti rispetto alla diagnosi, alle cure mediche, alle decisioni legali ed etiche.
Intervento: Lo stato vegetativo è davvero morte cerebrale? - Is the vegetative state really cerebral death? Nuovi risultati sulle percezioni durante lo stato vegetativo, ottenuti attraverso la tecnica di brain imaging, potrebbero rivoluzionare le nostre cognizioni sulla morte cerebrale con conseguenze etiche e terapeutiche.
Citazione: Prof. Elio Scarpini - Università di Milano.
Dopo la laurea in medicina e la specializzazione in neurologia a Milano, lunghi periodi di studio e lavoro negli Stati Uniti, è rientrato in Italia nel 1987, dove è responsabile del Centro per la Diagnosi e la Terapia della malattia di Alzheimer presso l'Ospedale Policlinico di Milano. La sua attività oggi si focalizza sullo studio della malattia di Alzheimer e delle demenze correlate alla degenerazione cerebrale. Il laboratorio da lui diretto sta conducendo ricerche genetiche e biomolecolari con l'obiettivo di sviluppare marcatori biologici per identificare la demenza di Alzheimer e le sue varianti cliniche in uno stadio precoce, per poter quindi instaurare le terapie in grado di modificare il decorso della malattia, che sono in vista nel prossimo futuro, quando la patologia è ancora potenzialmente reversibile.
Intervento: Si può fare una diagnosi precoce dell'Alzheimer? - Can you diagnose Alzheimer at an early stage? I marcatori biologici che permettono di evidenziare nella malattia di Alzheimer fenomeni infammatori iniziali per un trattamento precoce specifco.
Citazione: Prof. Idan Segev - Hebrew University of Jerusalem.
Professore di Computational Neurosciences e direttore fino all'anno scorso del Interdisciplinary Center of Neuronal Computation (ICNC) dell'Università Ebraica di Gerusalemme, è uno scienziato visionario e uno straordinario oratore, che ha ricevuto, tra i molti premi che costellano la sua prestigiosa carriera, anche quello di "best teacher" in corsi internazionali sul cervello. Il suo gruppo di ricerca utilizza strumenti teorici e calcolo computerizzato per studiare come i neuroni, che sono le microchips elementari del cervello, computano le continue mutazioni dell'ambiente e ad esso si adattano dinamicamente. Sta lavorando, con gruppi di scienziati in tutto il mondo, a ricreare un modello realistico di cervello sul computer. Questo tipo di ricerca computerizzata, che sarà esposta per la prima volta al pubblico durante il BrainForum, consentirà agli scienziati di manipolare reti di cellule nervose molto specifiche e definite, sinapsi (le connesioni tra cellule) o anche intere regioni del cervello (per esempio il sistema visivo) , lavorando sul modello computerizzato del cervello umano, alla ricerca dei meccanismi che mal funzionano nei casi di gravi malattie neurologiche, nella speranza di comprenderli e ripararli. Ha ideato insieme a Viviana Kasam e Pietro Calissano il BrainForum e contribuito a selezionare i relatori.
Intervento: Si può copiare il cervello umano? - Can we copy the human brain? Il Blue Brain Project, ovvero il tentativo di realiztzare un modello computerizzato del cervello umano.
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atreliu
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Inserito il - 15 aprile 2010 : 13:49:27
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Pubblico una prima tranche di domande, raccolte in riferimento ai vari relatori.
[1° relatore, Prof. Ed Boyden - MIT, Boston: Controllare il cervello con la luce] Come reagisce il cervello alla luce; Come il ritmo circadiano è implicato nello sviluppo del cervello L'assenza di luce, del tutto o quella solare, può essere implicata in processi neurodegenerativi? Può la sostituzione di luce solare con quella artificiale, in possibili future basi spaziali/sotterranee, portare a delle conseguenze nell'equilibrio neurochimico del cervello, e generare quindi patologie?
[2°, Prof. Hagai Bergman - Hebrew University of Jerusalem:] Come la DBS agisce a livello neurale Come sapere in quale zona applicare la neurostimolazione? Cosa causa lo shock elettrico sull'equilibrio biochimico dei neuroni? E su quale famiglie dei neuroni è attivo?
[4-5°, Prof. Pietro Calissano - EBRI, Roma: Il ruolo del NGF nel controllo dell'Alzheimer; Prof. Antonino Cattaneo - Scuola Normale di Pisa: Si può studiare l'Alzheimer nei roditori?] Qual'è la relazione tra NGF ed Alzheimer Visti gli studi sui roditori è possibile l'uso di NGF come terapia?
[6°, Prof.sa Rosanna Cerbo - Università La Sapienza, Roma: Memoria e stress] In che modo lo stress incide sull'equilibrio neurochimico? Quanto si conosce dell'interazione ambiente-cervello? Come può essere "ridotto" il dolore senza l'uso di farmaci? Pratiche come Yoga e meditazioni, riducendo lo stresso cronico da dolore, ad esempio, possono ridurre l'incidenza di patologie cerebrali? Come la forza di volontà, il "non abbattersi" davanti ad una patologia, può essere di aiuto in una terapia e quanto, di questo meccanismo, si conosce dal punto di vista cellulare?
[7°, Prof. Moses Chao - Skirball Institute, New York University: Tenere il cervello in forma e plastico] Come l'attività cerebrale può incidere sull'insorgenza di malattie neurodegenerative? Possono "giochi" come cruciverba o particolare videogames aumentare le connessioni tra i neuroni, favorendo la neuroplasticità, e quindi prevenire/combattere eventuali patologie?
[8-9°, Prof. Federico Cozzolino - Università di Firenze: NGF sintetico: nuove frontiere per la farmacologia; Prof. Claudio Cuello - McGill University, Montreal: Nuove prospettive sull'azione del Nerve Growth Factor] Cosa differisce l'NGF sintetito da quello natura, come può essere usato nella terapia? E' possibile usarlo a scopo preventivo?
[10°, Prof. Mitsuo Kawato - ATR, Kyoto: Corpo, cervello e robots umanoidi] Fino a che punto si può parlare di "intelligenza" artificiale? Se è comunque un uomo a imporre certe istruzioni ad una macchina questa sarà sempre limitata nella sua "intelligenza" dalla capacità dell'uomo di programmarla. Crede/credete quindi che sarebbe quindi possibile che una macchina possa arrivare ad avere un'"intelligenza" superiore a quella di un uomo? (ovviamente non considero che la sola alta capacità di calcolo di un computer sia sinonimo di intelligenza) Può la struttura fisica di organismo, la sua capicità di interagire con l'ambiente aver influenzato le sue capacità intellettive o il loro sviluppo? In che modo inserire nello sviluppo ex-novo di un'intelligenza o di un robot, i salti evolutivi causati da caratteristiche del tutto nuove, se le basi di programmazione vengono fornite da noi, con una certa visione e non il reale mondo stocastico? Sarà pensabile a macchine capaci di auto svilupparsi? Possibile un punto in cui questa autogenerazione porti ad un superamento dell'intelligenza/capacità umana? Come potrebbe esser possibile integrare memorie/ricordi/esperienze di un individuo in un robot così da fornire una serie di modelli pre-calcolati?
[11°, Prof.sa Hélène Marie - EBRI, Roma: Le molecole della memoria] Come vengono immagazzinate le memorie nel cervello? Secondo le conoscenze attuali è più probabile che ci sia un neurone per ogni memoria o piuttosto che combinazioni di multipli neuroni mantengano diverse memorie o... ? E' pensabile di "spostare" la memoria da un'area danneggiata del cervello ad un'altra? Come si può catalogare esperienze/ricordi nuovi? Come da una modificazione biochimica si arriva ad una percezione o un pensiero? |
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atreliu
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Inserito il - 15 aprile 2010 : 15:32:59
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[12°, Prof. William Mobley - University of San Diego, California: Un ingorgo di traffco alla base delle malattie neurodegenerative; Il cervello dinamico] Il trasporto assonal può portare, oltre alla "stimolazione" agli apparati muscolo-scheletrici anche altri segnali biochimici? E' pensabile considerare ad i nervi come un sistema di trasporto/circolazione? Esistono trasporti inversi, dalla perifiria al SNC, di molecole? Può una patologia locale, in periferia, arrivare al cervello attraverso i nervi?
[15°, Prof. Idan Segev - Hebrew University of Jerusalem: Si può copiare il cervello umano?] A che punto siamo sulla possibilità di realizzare modelli cerebrali? In un futuro si potrà emulare un cervello umano e trasferire in esso ricordi/emozioni: l'essenza di un individuo? Come questi modelli cerebrali potranno aumentare le capacità di memoria o di elaborazione umana? |
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Neuroscience
Utente
659 Messaggi |
Inserito il - 15 aprile 2010 : 19:24:01
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Premetto di non aver letto tutti gli interventi e tutte le domande già poste, con la febbre che ho mi risulterebbe difficile leggere con attenzione tutto il testo. Purtroppo ho già inviato tempo fa le mie domande al brainforum insieme ai miei colleghi sperando che ne tengano in considerazione. Vi invio altre considerazioni come mio contributo.
[3] Quali possono essere i meccanismi alla base dell’effetto placebo della sham surgery nel trattamento del Parkinson? Potrebbe diventare in futuro una terapia coadiuvante in opportune condizioni? Quale può essere il meccanismo alla base della deep brain stimulation a livello del nucleo sottotalamico nella terapia sintomatica del Parkinson? Ci può essere un effetto simile oppure opposto alla deep brain stimulation con l’uso di telefonini cellulari o con l’inquinamento elettromagnetico ambientale?
[7] Qual è il contributo della glia nella plasticità sinaptica e nelle altre funzioni superiori del nostro cervello?
[11] I ricordi possono essere persi oppure solamente resi inaccessibili?
[13] Sarebbe possibile ipotizzare in futuro ad un elettrostimolatore del cervello che possa servire per risvegliare i pazienti con elettroencefalogramma piatto oppure in coma vegetativo, come oggi si fa con l’arresto cardiaco?
[14] Perché i farmaci antiinfiammatori non sono in grado di frenare l’Alzheimer sebbene uno dei marcatori precoci della patologia stessa è una proteina infiammatoria nel fluido cerebrospinale che attiva e richiama i macrofagi e contribuisce alla neurodegenerazione.
n. |
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atreliu
Amministratore
Prov.: Milano
Città: Milano
2484 Messaggi |
Inserito il - 15 aprile 2010 : 21:07:49
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Allora due volte grazie, Neuroscience, per questo tuo sforzo |
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Nightwind
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 11:12:17
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Scusate, qualcuno mi può spiegare chiaramente cosa bisogna fare per partecipare all'evento? i singoli possono partecipare oppure bisogna far parte di un associazione per forza? si puo partecipare sia dal vivo che online? sul sito ufficiale alla voce registration non è molto chiaro.... inoltre alla sottovoce organization cè scritto required.... qualcuno mi illumina sulle modalità per favore? |
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atreliu
Amministratore
Prov.: Milano
Città: Milano
2484 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 11:18:04
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Ciao Nightwind, è possibile partecipare, anche come singoli, all'evento potendolo guardare online (posti per andare dal vivo sono già riservati): io ad esempio sarò collegato per poter seguire i convegni.
Puoi partecipare attivamente scrivendo qui le domande fino all'ora di pranzo, perchè poi le devo inviare alla segreteria organizzativa, ma potrai anche porle durante il convegno attraverso uno dei diversi canali che stanno predisponendo (Facebook, chat, twitter, etc).
Come Organization puoi mettere "MolecularLab.it" oppure "privato", come preferisci. |
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Nightwind
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 12:03:13
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Grazie mille! Alcune domande:
1) alla Prof.sa Hélène Marie: Come viene processato il ricordo? ho letto di alcuni alcuni studi che parlano di un possibile effetto "dopante" sulla capacità di processare i ricordi da parte della nicotina, cosa c'è di vero in tutto questo? un ex fumatore può avvertire difficoltà nel memorizzare nuove nozioni dopo aver smesso di fumare?
2) al Prof. Ed Boyden: Qualè il punto della situazione sulle interfacce uomo/macchina? esiste una concreta possibilità di giungere ad un interfaccia diretta? nel futuro si può sperare di saltare la lunga fase di "apprendimento" classica che richiede ad unos tudente anni e anni per poter divenire membro attivo della società? si potrà inserire dati direttamente nel cervello umano saltanto tutto il processo conscio? |
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Nightwind
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 12:08:02
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direi che la domanda 2) forse è meglio farla al Prof. Idan Segev :) |
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atreliu
Amministratore
Prov.: Milano
Città: Milano
2484 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 12:11:55
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Belle e affascinanti! |
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Nightwind
Nuovo Arrivato
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Inserito il - 16 aprile 2010 : 12:12:59
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Grazie |
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Nightwind
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 12:25:28
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mi sono registrato sul sito, ma deve arrivare un email di conferma o che altro? a me non è arrivato nulla... poi come funzionerà il giorno dell'evento? avrò un password per accedere allo streaming? |
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atreliu
Amministratore
Prov.: Milano
Città: Milano
2484 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 12:31:57
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Semplicemente il giorno 23 Aprile avrai le informazioni, ma ti basterà accedere al sito brainforum.it |
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Nightwind
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 16 aprile 2010 : 12:46:20
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ok, ancora grazie mille |
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atreliu
Amministratore
Prov.: Milano
Città: Milano
2484 Messaggi |
Inserito il - 23 aprile 2010 : 13:03:44
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Siamo online: http://www.brainforum.it/videostreaming
La presidente di BrainCircleItalia, Viviana Kasam, organizzatrice dell'evento, ha ringraziato MolecularLab per la collaborazione e la partecipazione intensa a BrainForum.
Sono già state fatte diverse domande inserite qui da voi su MolecularLab. Altre verranno proposte durante i prossimi interventi.
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atreliu
Amministratore
Prov.: Milano
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2484 Messaggi |
Inserito il - 23 aprile 2010 : 18:57:00
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Ecco le risposte alle domande poste dagli utenti del sito:
[Prof. Idan Segev - Hebrew University of Jerusalem: Si può copiare il cervello umano?] Francesco Principi - MolecularLab: Qual'è il punto della situazione sulle interfacce uomo/macchina? Esiste una concreta possibilità di giungere ad un interfaccia diretta? R: Ci sono macchine che possono portare a fare un'azione a parti. Ma si sta lavorando per fare il contrario: a partire da una macchina per stimolare il cervello.
[Prof. Mitsuo Kawato - ATR, Kyoto: Corpo, cervello e robots umanoidi] Nicola Romanò - MolecularLab: Se è comunque un uomo a imporre certe istruzioni ad una macchina questa sarà sempre limitata nella sua "intelligenza" dalla capacità dell'uomo di programmarla, fino a che punto si può parlare di "intelligenza" artificiale? R: Si è possibile ed è già dimostrato anche la possibilità di introdurre emozioni
Davide Colombo - MolecularLab: Potrebbe esser possibile integrare memorie/ricordi/esperienze di un individuo in un robot? R: Si, credo di si, ma è una questione di neuroscienze, ma si parla del futuro.
[Prof.sa Hélène Marie - EBRI, Roma: Le molecole della memoria] Nicola Romanò - MolecularLab: Come vengono immagazzinate le memorie nel cervello? Secondo le conoscenze attuali è più probabile che ci sia un neurone per ogni memoria o piuttosto che combinazioni di multipli neuroni mantengano diverse memorie? R: difficile rispondere, ogni volta che qlc guarda una persona, solo un neurone si "illumina" ma è l'unica evidenza che abbiamo, non sappiamo ancora in realtà nel dettaglio.
Francesco Principi - MolecularLab: E' possibile un effetto "dopante" della nicotina sulla capacità di processare i ricordi? R: Sappiamo che caffeina e nicotina possono migliorare la memoria, attivando il cervello. In un breve periodo può essere di aiuto ma in altri esperimenti sul lungo periodo ci sono delle complicazioni (correlazione con Alzheimer, etc): nel futuro si potrà cercare di avere solo gli effetti positivi delle sostanze senza doverci metterci a fumare.
[Prof. Moses Chao - Skirball Institute, New York University: Tenere il cervello in forma e plastico] Riccardo Fallini - MolecularLab: Possono "giochi" come cruciverba o particolare videogames aumentare le connessioni tra i neuroni, favorendo la neuroplasticità, e quindi prevenire/combattere eventuali patologie? R: più importante sono nuovi giochi, nuove esperienze, bisogna cambiare routine: quanto abbiamo imparato. Fare questi esercizi permetterebbe di avere un cervello più flessibile..
[Prof. William Mobley - University of San Diego, California: Un ingorgo di traffco alla base delle malattie neurodegenerative; Il cervello dinamico] Silvia Berra - MolecularLab: E' pensabile considerare ad i nervi come un sistema di trasporto/circolazione? R: Si, è una buona analogia
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