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emi_NB
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Inserito il - 16 maggio 2010 : 22:08:15
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Ciao a tutti, prima di essere indirizzata ad altre discussioni, specifico che le ho lette tutte, è solo che io non cerco informazioni generiche sul dottorato all’estero o sapere quali sono i pro e contro, etc. Vorrei solo sapere da chi lo ha fatto, lo sta facendo o conosce persone che lo hanno fatto in Europa (UK, germania, olanda etc.) se sono stati mandati in uno specifico laboratorio da qualcuno (professori, capi laboratorio precedenti, etc.) o se lo hanno trovato da soli. Spiego anche il perché: mi era stato detto che, in genere, si procede o contattando un capo laboratorio e chiedendo se hanno posti di dottorato (né ho trovato conferma anche in alcune risposte qui, è perché voi avete fatto così?) o rispondendo alle varie offerte che si trovano (es. fens, anche questo suggerimento l’ho ritrovato qui). In alternativa, in alcuni centri o università, so che si fa la domanda per il dottorato e poi, solo poi, hai la possibilità di scegliere uno dei laboratori (per es. in alcuni casi il dottorato è di 4 anni e il primo è di “rotazione” nei diversi laboratori). Questo però è quello che dicono sui siti web di questi posti, mi è venuto il dubbio che poi, di fatto, non vada mai davvero così. Qualche parere? Esperienza personale? Lo dico perché sono rimasta di stucco quando proprio in uno di questi posti, una mia amica ha –prima- trovato il laboratorio e poi ha fatto l’application. O meglio, non l’ha “trovato”, è stata mandata lì dal suo precedente capo laboratorio. Altre persone che conosco sono stata mandate in giro per l’Europa con modalità simile (alcuni anche in posti rinomati). Cioè, se il mio capo non ha contatti in Europa non ho speranza di fare il dottorato all’estero? Mi sembra una cosa talmente “all’italiana” che non riesco a credere sia vera. All’inizio mi sono detta “è un’eccezione”, poi però mi è venuto il dubbio che fosse realmente così e che l’eccezione fosse trovarlo da soli. In più mi chiedo, quali pensiate siano i criteri che consentono di discriminare uno studente dall’altro nella scelta? Scrivo cosa so io (potrebbe aiutare futuri lettori) e spero che possiate aggiungere, eliminare e/o correggere: - Curriculum accademico - Esperienza di laboratorio (quantità e qualità, cioè esperienza con le cellule e con gli animali è meglio che avere solo esperienza con le cellule, no? Siete d’accordo?) - Referenze (sia quanto è buona sia chi la scrive) - Altro (partecipazioni a convegni, summer school, corsi, etc.) - Pubblicazioni? Quanti di quelli che si affacciano al dottorato hanno pubblicazioni? Quasi nessuno? Sbaglio? Anche l’”altro” è raro, no? Che rimane? Il voto di laurea (e vabbé, in centinaia siamo indistinguibili), l’esperienza di laboratorio (vabbé, anche per questa) e referenze (sono queste che fanno la differenza?). Ho cercato così tante informazioni nell’ultimo anno, che mi gira la testa. Avrei davvero bisogno di pareri da chi lo ha vissuto, per sapere come vanno le cose “davvero”. Grazie a tutti, emilia
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emi_NB
Nuovo Arrivato
5 Messaggi |
Inserito il - 16 maggio 2010 : 22:23:59
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Avevo letto dell'esperienza di chick80 ma mi era sfuggito il fantastico post di Ayla e le risposte seguenti. lei però aveva l'erasmus alle spalle. mi chiedo ancora cosa serva per distinguersi(per l'erasmus è un po' tardi, per me). p.s. le referenze devono essere accademiche o di laboratorio? |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 17 maggio 2010 : 00:32:54
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Citazione: Altre persone che conosco sono stata mandate in giro per l’Europa con modalità simile (alcuni anche in posti rinomati). Cioè, se il mio capo non ha contatti in Europa non ho speranza di fare il dottorato all’estero? Mi sembra una cosa talmente “all’italiana” che non riesco a credere sia vera. All’inizio mi sono detta “è un’eccezione”, poi però mi è venuto il dubbio che fosse realmente così e che l’eccezione fosse trovarlo da soli.
Lo puoi benissimo trovare da sola figurati. Avere delle conoscenze aiuta sicuramente, con la differenza che se poi non vali non ti fanno continuare. Sinceramente non vedo nulla di male nella "raccomandation" come intesa all'estero (cioè: ti raccomando questa persona che è una persona valida), non è la "raccomandazione" all'italiana. Ma non ti preoccupare, puoi venissimo trovarla da sola la posizione, fatti scrivere una bella lettera di presentazione dal tuo capo e soprattutto vai decisa e sappiti vendere. |
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emi_NB
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5 Messaggi |
Inserito il - 17 maggio 2010 : 09:28:12
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grazie per la risposta. è che il mio capo vorrebbe che restassi da lui e farà il possibile per ostacolarmi nella ricerca di qualcosa al di fuori (è un po' str..., lo ha già fatto con altre persone in passato), quindi è già tanto se mi scrive una lettera di presentazione decente, figuriamoci mandarmi lui all'estero. ecco perché ero preoccupata. ora sono più tranquilla, grazie a quello che ho letto qui. cercherò di cavarmela da sola, magari aggiungendo come referenza il mio ex relatore interno, che, anche se non mi conosce bene come lui è meglio di niente. grazie ancora |
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