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Lena Zahira
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Inserito il - 06 giugno 2010 : 12:41:34
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Eccomi qui, anche io da oggi in questo forum sono una grande appassionata di bioogia e ho iniziato la triennale quest'anno... ma avrei delle curiosità! Purtroppo so qual'è la situazione dei biologi qui in Italia, ne sono consapevole, ma vorrei sapere... Qual'è il ramo della biologia che ti permette di vivere più tranquilla in modo da non fare la fame? Ed economia ecologica è una specialistica di economia o biologia? Grazie mille per le informazioni
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 14:00:09
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Citazione: Messaggio inserito da Lena Zahira
Eccomi qui, anche io da oggi in questo forum sono una grande appassionata di bioogia e ho iniziato la triennale quest'anno... ma avrei delle curiosità! Purtroppo so qual'è la situazione dei biologi qui in Italia, ne sono consapevole, ma vorrei sapere... Qual'è il ramo della biologia che ti permette di vivere più tranquilla in modo da non fare la fame? Ed economia ecologica è una specialistica di economia o biologia? Grazie mille per le informazioni
L'unico ramo della biologia che permette di vivere tranquilli è quello della fecondazione assistita: fastti assisteere da una amica, seduci un medico e fatti fecondare, quindi fatti mantenere da lui. Sicuramente non farai la fame.
La cattiveria della battuta ha molti elementi di verità: - la figura professionale del biologo non è definita. Il biologo nutrizionista (unico ramo lavorativo che possa essere svolto senza un laboratorio alle spalle) è continuamente messe in discussione.
- L'inserimento nel sistena sanitario nazionale prevede l'acquisizione di una specializzazione post laurea (di durata perlomeno quadriennale) con ingresso a numero programmato e senza borsa di studio. I concorsi sono comumque rari.
- Il ramo ecologico non lo conosco ma prevede comunque l'inserimento in una struttura pubblica (esempio Arpa) in una nazione che è la patria di familismo e clientelismo, con una spesa pubblica da tagliare (e quindi una più che probabile riduzione dei concorsi).
Cambia facoltà. |
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 14:08:24
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Citazione: Messaggio inserito da celtic
Citazione: Messaggio inserito da Lena Zahira
Eccomi qui, anche io da oggi in questo forum sono una grande appassionata di bioogia e ho iniziato la triennale quest'anno... ma avrei delle curiosità! Purtroppo so qual'è la situazione dei biologi qui in Italia, ne sono consapevole, ma vorrei sapere... Qual'è il ramo della biologia che ti permette di vivere più tranquilla in modo da non fare la fame? Ed economia ecologica è una specialistica di economia o biologia? Grazie mille per le informazioni
Scusa, volevo correggere il testo e ho premuto il pulsante quote invece che quello "modifica".
L'unico ramo della biologia che permette di vivere tranquilli è quello della fecondazione assistita: fastti assisteere da una amica, seduci un medico e fatti fecondare, quindi fatti mantenere da lui. Sicuramente non farai la fame.
La cattiveria della battuta ha molti elementi di verità: - la figura professionale del biologo non è definita. Il biologo nutrizionista (unico ramo lavorativo che possa essere svolto senza un laboratorio alle spalle) è continuamente messo in discussione.
- L'inserimento nel sistema sanitario nazionale prevede l'acquisizione di una specializzazione post laurea (di durata perlomeno quadriennale) con ingresso a numero programmato e senza borsa di studio. I concorsi sono comumque rari.
- Il ramo ecologico non lo conosco ma prevede comunque l'inserimento in una struttura pubblica (esempio Arpa) in una nazione che è la patria di familismo e clientelismo, con una spesa pubblica da tagliare (e quindi una più che probabile riduzione dei concorsi).
Cambia facoltà.
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Lena Zahira
Nuovo Arrivato
10 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 14:14:02
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Potevi benissimo spiegare questi concetti senza quella misera battuta... comunque non sarei disposta a cambiare facoltà se c'è la passione, non saprei studiare con voglia altre facoltà.. la biologia, in particolare biologia marina, mi affascina dalla terza media, ed è proprio quello che voglio fare... anche se questa è l'italia. |
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 14:59:21
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Allora devi andare all'estero e cercare di acquisire competenze nel settore (corso sub, ad esempio). In Italia c'è l'ordine dei veterinari e ti ritroveresti gli stessi problemi che hanno i biologi del ramo sanitario coi medici. Oltre alla passione (anzi, per potere sviluppare la passione e concretizzarla economicamente) va anche valutato quali sbocchi lavorativi ci sono: - curare i pesci? No, lo possono fare solo i veterinari. - Sudiarli dal punto di vista etologico? Non ci campi (i fondi per la ricerca sono pochi, praticamente nulli in quel settore). Cosa resta? All'estero (mi pare che qualcuno qui scriva dalla Nuova Zelanda) se hai delle competenze di base nella biologia marina (fisiologia, anatomia, eccetera) è semprlice implementarle fino ad ottenere il titolo di veterinario - o anche di veterinario). Negli stati uniti i dottori di ricerca in neurobiologia umana lavorano sui pazienti negli ospedali (credo valga - relativamente alla cura degli animali -anche per i dottori di ricerca in rami veterinari). In Italia non è possibile perchè abbiamo un sistema universitario costruito su una legislazione ordinistica. Ti riporto un esempio reale: una mia ex compagna di corso si laureò vecchio ordinamento in un indirizzo con una forte componente veterinaria (anatomie comparate, ecc.), acquisì un dottorato di ricerca nel ramo veterinario e poi convertì gli esami (adesso si chiamerebbero cfu) alla facoltà di veterinaria (veterinaria dei piccoli animali - credo si chiamasse così-) e divenne veterinario. Quanti anni di vita avrebbe risparmiato facendo subito veterinaria? Il problema non sono gli studenti, il problema è un sistema universitario cialtrone che ha creto un sistema di lauree di stampo anglosassone mantenendo i vincoli legali corporativistici (il tutto aggravato dalla "autonomia didattica degli atenei" che ha portato alla totale arbitrarietà). Parla con biologhe marine laureate e chiedigli come lavorano (se lavorano, purtroppo).
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
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celtic
Utente Junior
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Inserito il - 06 giugno 2010 : 15:24:50
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: mi pare che qualcuno qui scriva dalla Nuova Zelanda
non più, ora sono in Francia :)
Ho conosciuto, ad un corso, un collega Genovese che lavorava in Francia, mi diceva che lì i biologi sono considerati una sorta di medico di laboratorio (per cui sono riepsttatti dai medici). |
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Hyo
Utente Junior
148 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 15:31:26
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Sul discorso "passione", tipico dei vent'anni. Se mi "piace" la biologia guardo Alberto Angela il sabato sera. Se voglio lavorare con la biologia vado all'università. Ma se il lavoro non esiste che andare a fare all'università? |
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Lena Zahira
Nuovo Arrivato
10 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 15:44:18
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E ti do ragione a malincuore... |
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 15:49:58
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Citazione: Messaggio inserito da Hyo
Sul discorso "passione", tipico dei vent'anni. Se mi "piace" la biologia guardo Alberto Angela il sabato sera. Se voglio lavorare con la biologia vado all'università. Ma se il lavoro non esiste che andare a fare all'università?
Il biologo è nato male. In Italia abbiamo chiamato biologia quella che avrebbe dovuto chiamarsi "chimica di laboratorio biomedico". Lo si deduce anche dalla legge istitutiva quando cita tra le competenze del biologo (art. 3 lettera a): classificazione e biologia degli animali e delle piante". Manca la biologia umana. Da qui nascono le rogne, la fisiologia umana che si insegnava alle lauree vecchio ordinamento era di serie B vs quella di medicina perchè il biologo non ha competenze nella biologia umana. La legge è del 1967 quando, la genetica umana, la biochimica erano sentite e viste come "altro" dalla medicina (chirurgia e cura al malato). In tutto il resto del mondo la biologia è la base della medicina (anche alla facoltà di medicina italiana il primo triennio si chiamava "triennio biologico"). Il fatto di non avere inserito la biologia umana tra le competenze del biologo è conseguenza del fatto che la figura professionale del biologo nacque per coprire la necessità di un laboratorista del settore biomedico (che operasse sia nei laboratori veterinari che in quelli medici), Il biologo ha mantenuto una figura ibrida e monca e in quaranta anni non è riuscito: nè a definirla, nè a specializzarla in settori che adesso stanno emergendo (nutrizione ma anche medicina ortomolecolare). Non siamo definiti come dottori magistrali e ci ritroviamo laureati che hanno competenze scientifiche di carattere generale ma titoli specifici (dietisti, tecnici di laboratiorio biomedico, tecnologi alimentari). Noi siamo rimasti indietro di quaranta anni, questo è il problema. Mentre noi siamo rimasti fermi, gli altri sono andati avanti.
Lo scontro delle prossime elezioni è uno scontro generazionale: i vecchi biologi, nati e cresciuti come "laboratoristi dei medici" (che hanno in mano l'ordine da sempre: il dottor Calcatelli è un laboratorista - Direttore di laboratorio - di Taranto, il Prof Landi era anche un chimico - con le palle quadrate tipiche dei chimici e zero complesso di inferiorità verso i medici: li sbranava a forza di fromule chimiche e biochimica applicata). Adesso stanno uscendo i nuovi biologi: quinquennali, con una forte componente medica a livello universitario che chiedono solo il giusto. Ho parlato ccn Monaco, una cosa la condivido in pieno, quando mi ha detto: voglio lavorare senza che mi rompano i coglioni. Gli hanno mandato i nas (che non gli hanno fatto niente, ma è comunque un danno, i clienti vedono arrivare i carabinieri, ecc.). Ha ragione. C'è una questione di rispetto del lavoro. Un medico (dottore magistrale) non dovrebbe attaccare un biologo dandogli costantemente dell'incompetente perchè lo stato italiano cha ha assegnato quelle misere competenze al biologo è lo stesso che gli ha "validato" la laurea in medicina. Negli usa nessun medico ha contestato il dottore in biochimica che ha ideato la dieta zona in quanto "non medico" perchè era un dottore di ricerca in biochimica, un laureato di altissimo livello (il più alto) con titolo riconosciuto dallo stesso stato che riconosce la loro laurea in medicina. La questione è che si vuole vivere di rendita (mi riferisco ai medici) e ci stiamo riempiendo di medici a cui non frega niente curare le persone ma lo fanno per convenienza o per mero calcolo (6 anni a feccio quel che mi pare, se entro in specializzaizione, bene, me la paga lo stato e poi mi assumono alle ass, se non entro in specializzazione comunque ho un ventaglio enorme di possibilità - medicina estetica, dietetica, omeopatia- Come dargli torto?). Da una parte gli studenti di ventanni sono onesti (fanno la cosa giusta) è il sistema che è sbagiiato. Chiesi al diretore della facoltà di Farmacia quanti esami mi facesseoro buoni per acquisire la lauretta in tecniche erboristiche (per avere un titolo qualificante nel settore erboristico per implementare i servizi come nutrizionista). Mi disse "le abboniamo il primo anno", il secondo anno c'era un esame di microbiologia (io all'epoca ero già specialista in microbiologia), gli chiesi "almeno microbiolgoia me la abbonerete", risposta: "NO". Allora si capisce che è il sistema che è marcio: agli unviersitari non interessa formare persone competenti ma tenere apqrti corsi di laurea, ai medici interessa controllare la sanità e la marea di soldi da essa derivanti (quasi tutti soldi pubblici). Altrimenti non ci sarebbero problemi. Cosa manca al nutrizionista? La parte di semiotica? (Non fa mica disgnosi?). Anche se fosse non gli serve certo la clinica ortopedica o la clinica neurologica. Facciamo 1 anno integrativo universitairo con semiotica e medicina di laboratorio. E poi non rompiamogli mai più le palle. No, non si fa: devi essere medico. Così con 6 anni fai "tutto il mondo" e con 5 o 9 o 10 benessere. Tra l'altro il punto b) del parere css se ne strafrega dei cittadini. Quando afferma che il biologo può elaborare, in autonomia professionale, profili nutrizionali per il benessere, paradossalmente consente al biologo di strafregarsene delle persone. Mi arriva in studio una persona che sputa sangue, "Non si preoccupi, a me noon interessa che lei sputi sangue, il mio intervento non riguarda la malattia, io le incrementerà il benessere" (c'è molto da incrementare, evidentemente). Hanno riportato la stessa strategia cialtronesca dei guaritori: che "non curano le malattie ma incrementano il benessere" (o "stimolano i processi di autoguarigione"). Io ho 10 anni di università: 4 alla facoltà di scienze, 5 a quella di medicina (compreso tirocinio), 1 a quella di farmacia (master in scienze dello sport) e mi hanno ridotto così. Che ***** studiamo a fare? Un biologo che implementi le sue competenze nel settore di nutrizione clinica (master, mi riferisco anche a master a numero chiuso alle facoltà di medicina), ***** studia a fare? Un biologo degli indirizzi sanitari: ***** studia a fare. Per fare cialtronate simili non serve la laruea, nè gli ecm, np una abilitaizone statale Il sistema è degenerato completamente.
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 15:52:58
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Citazione: Sul discorso "passione", tipico dei vent'anni.
Io ne ho 30 e faccio ancora questo discorso. Ti dico di più: nella vita faccio un lavoro che mi piace e mi appassiona e sono contento :)
Citazione: Ho conosciuto, ad un corso, un collega Genovese che lavorava in Francia, mi diceva che lì i biologi sono considerati una sorta di medico di laboratorio (per cui sono riepsttatti dai medici).
Non ne ho la più pallida idea, io faccio ricerca di base non lavoro nel clinico. Io personalmente me ne frego del titolo, faccio il mio lavoro e lascio che gli altri facciano il loro. E se un medico non mi rispetta personalmente me ne può fregare di meno.
Comunque in lab abbiamo un veterinario che è un ottimo postdoc, io e lui facciamo un sacco di esperimenti insieme e abbiamo esattamente lo stesso tipo di posizione/paga/etc. A nessuno in lab è mai nemmeno passato per l'anticamera del cervello di trattarci in modo diverso solo perchè abbiamo fatto studi diversi. Un'altra persona che è indispensabile in laboratorio ha un diploma di perito elettronico (o qualcosa del genere) eppure è un ottimo matematico/informatico ed è esperto di modellizzazione di sistemi biologici. Perchè? Perchè è più di 20 anni che lavora su queste cose e quindi il suo lavoro viene apprezzato (con il bonus che quando qualche apparecchio elettronico si rompe magari riesce anche a metterci le mani).
===
Per rispondere a Lena, se vuoi fare biologia marina e non hai problemi ad andare all'estero allora prosegui assolutamente con i tuoi studi. Fare un'altra facoltà perchè forse avrai un 10% di possibilità in più di fare un lavoro che non ti appassiona non vale proprio la pena. |
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 16:27:38
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: Sul discorso "passione", tipico dei vent'anni.
Io ne ho 30 e faccio ancora questo discorso. Ti dico di più: nella vita faccio un lavoro che mi piace e mi appassiona e sono contento :)
Citazione: Ho conosciuto, ad un corso, un collega Genovese che lavorava in Francia, mi diceva che lì i biologi sono considerati una sorta di medico di laboratorio (per cui sono riepsttatti dai medici).
Non ne ho la più pallida idea, io faccio ricerca di base non lavoro nel clinico. Io personalmente me ne frego del titolo, faccio il mio lavoro e lascio che gli altri facciano il loro. E se un medico non mi rispetta personalmente me ne può fregare di meno.
Comunque in lab abbiamo un veterinario che è un ottimo postdoc, io e lui facciamo un sacco di esperimenti insieme e abbiamo esattamente lo stesso tipo di posizione/paga/etc. A nessuno in lab è mai nemmeno passato per l'anticamera del cervello di trattarci in modo diverso solo perchè abbiamo fatto studi diversi. Un'altra persona che è indispensabile in laboratorio ha un diploma di perito elettronico (o qualcosa del genere) eppure è un ottimo matematico/informatico ed è esperto di modellizzazione di sistemi biologici. Perchè? Perchè è più di 20 anni che lavora su queste cose e quindi il suo lavoro viene apprezzato (con il bonus che quando qualche apparecchio elettronico si rompe magari riesce anche a metterci le mani).
===
Per rispondere a Lena, se vuoi fare biologia marina e non hai problemi ad andare all'estero allora prosegui assolutamente con i tuoi studi. Fare un'altra facoltà perchè forse avrai un 10% di possibilità in più di fare un lavoro che non ti appassiona non vale proprio la pena.
La ricerca di base è l'università hanno regole a parte, vale anche per i rapporti tra specializzandi medici e biologi nelle scuole di specializzazione (nessun problema). Il problema è la libera professione. E purtroppo la maggior parte dei biologi (o biotecnologi) o biologi marini è destinato alla libera professione (causa mancanza risorse pubbliche). Tant'è che tu sei in Francia. Per creare dei ricercatori di elite basta 1/10 dei corsi di laurea che abbiamo. |
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SpemannOrganizer
Utente
Città: Los Angeles
955 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 16:35:08
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Cara Lena, se è davvero passione, secondo me la cosa migliore da fare è assecondarla. Non capisco proprio quale sia il senso di consigliarti di fare un'altra facoltà... La situazione in Italia è quello che è, ma non è detto che rimanga così per sempre e soprattutto non è detto che tu non trovi lavoro. Io conosco due ragazze a Siena che hanno fatto biologia marina (non abbiamo proprio il corso di biologia marina, hanno fatto l'indirizzo bioecologico e poi si saranno specializzate credo) e continuano a lavorare nel suddetto campo (non conosco esattamente le loro posizioni ma all'interno dell'università comunque).
Io ho fatto biologia per passione, pura e viscerale passione, pur sapendo che il lavoro si trova difficilmente, infatti ora sto all'estero (e ci sarei andato lo stesso, pur trovando lavoro in italia, perchè considero una cosa essenziale -per me- fare esperienza all'estero). Se ti appassiona davvero così tanto, al posto tuo seguirei caparbiamente quello che ti dice il cuore, come ti ha detto Chick80 cambiare con una facoltà che nn ti appassiona ugualmente solo per avere qualche speranza in + di lavoro non vale proprio la pena...
Tienti aperta tutte le possibilità, anche quella di andare fuori dall'italia e quando sei in cerca di lavoro manda il tuo cv a + laboratori possibili, anche con largo anticipo (io mi son messo a cercare il lab del postdoc un anno prima di finire il dottorato!).
Buona fortuna!!!!!
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 16:38:30
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Non sto dicendo questo celtic.
Comunque il punto di questa discussione non è "quale è il problema dell'uni in Italia?". Ce ne sono altre 300 a riguardo.
Il punto è che lei vuole diventare biologa marina. Io le sto dicendo che se uno vuole e ce la mette tutta ce la può fare. Nessuno sta dicendo che sia facile, anzi ci vorranno tanti sacrifici. E quelle poi sono scelte personali. Io preferisco dover stare all'estero ma fare una cosa che mi piace. Tanto più che stare all'estero non mi pesa per niente.
Poi ovviamente non possiamo scegliere noi per lei.
Il consiglio di cercare dei biologi marini e di parlare con loro è assolutamente ottimo. Cerca anche "marine biology laboratory" su Google, per vedere un po' dove ci sono laboratori in varie parti del mondo e capire cosa fanno. |
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SpemannOrganizer
Utente
Città: Los Angeles
955 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 16:39:19
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Citazione: Messaggio inserito da celtic
La ricerca di base è l'università hanno regole a parte, vale anche per i rapporti tra specializzandi medici e biologi nelle scuole di specializzazione (nessun problema). Il problema è la libera professione. E purtroppo la maggior parte dei biologi (o biotecnologi) o biologi marini è destinato alla libera professione (causa mancanza risorse pubbliche). Tant'è che tu sei in Francia. Per creare dei ricercatori di elite basta 1/10 dei corsi di laurea che abbiamo.
Ma a me sembra piuttosto il contrario, cioè che la maggior parte dei biologi sia destinata a rimanere all'università o a fare ricerca in strutture pubbliche o private. Di biologi liberi professionisti nn mi pare che ve ne siano così tanti |
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Lena Zahira
Nuovo Arrivato
10 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 16:45:14
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Grazie ragazzi... ebbene sì, continuerò a frequentare questa facoltà, anche perchè non sarei capace di farne un'altra.. non la saprei scegliere nemmeno! tutto il resto è buio rispetto a quello che voglio fare io, poi si vedrà in futuro come andrà... ma siccome di vita ne abbiamo una sola, è inutile sprecarla per cose di cui non si ha l'interesse, per poi rischiare di pentirsi in futuro, bisogna fare il possibile per realizzare i propri sogni! |
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 17:27:58
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Citazione: Messaggio inserito da SpemannOrganizer
Citazione: Messaggio inserito da celtic
La ricerca di base è l'università hanno regole a parte, vale anche per i rapporti tra specializzandi medici e biologi nelle scuole di specializzazione (nessun problema). Il problema è la libera professione. E purtroppo la maggior parte dei biologi (o biotecnologi) o biologi marini è destinato alla libera professione (causa mancanza risorse pubbliche). Tant'è che tu sei in Francia. Per creare dei ricercatori di elite basta 1/10 dei corsi di laurea che abbiamo.
Ma a me sembra piuttosto il contrario, cioè che la maggior parte dei biologi sia destinata a rimanere all'università o a fare ricerca in strutture pubbliche o private. Di biologi liberi professionisti nn mi pare che ve ne siano così tanti
Gli iscritti all'albo (circa 50000) sono liberi professionisti (i dipendenti pubblici sono iscritti all'elenco speciale). La partita iva e iscrizione all'albo è richiesta anche per gli incarichi in laboratorio (+ assicurazione). I dottorati sono pochi e le specializzazioni ai biologi non sono pagate. Questa è la realtà in Veneto, Trentino e Friuli. Ma credo in gran parte del nord italia. Almeno sentendo i colleghi. Ti riporto un esempio: biologo, specializzato in microbiologia, non gli rinnvano il contratto, si iscrive a scienze infermieristiche e diventa infermiere (posto sicuro), non avesse avuto il padre medico in pensione, con un figlio piccolo non so come avrebbe fatto. Una mia compagna di corso: pubblicaizoni a livello internazionale, dottorato e post doc, arrivato ai quaranta anni vai fuori età per le borse di studio. Ricominciare a quaranta anni da nutrizionista (senza avere messo un euro da parte). Poi è verò, si può fare tutto ma pensate ance a coprirvi le spalle. Buttarsi sulla ricerca è come scegliere di fare il calciatore: ce la fa 1 su 100 (e.a differenza dei calciatori, non è solo questione di bravura). Paradossalmente un medico che faccia ricerca è più tutelato, se a quarantanni smette (o deve smettere) ha ampie possibilità di lavoro anche in proprio, ma un biologo? Non per nulla ho citato i due episodi di colleghe che si erano "coperte" con dottorato e successiva conversione in lauree im medicina e medicina veterinaria. Un'altra mia compagna di corso si è presa il dottorato e poi è andata ad insegnare (aveva fatto l'ultimo concorso di abilitazione): adesso è sposata. è contenta, ha due bambini. Ma aveva trovato una docente unversitaria che la ha tenuta da conto: non la ha mai lasciata senza soldi, gli ha fatto avere il dottorato, poi quando ha visto che non c'erano altre possibilità la ha agevolata (burocraticamente) per l'inserimento nella scuola pubblica. La ricerca, a differenza della libera professione, dipende da molti paramentri non controllabili: il vostro gruppo di docenti per esempio, i clientelismi. Non è tutto un letamaio, ma le probabilità di viverci sono poche.
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n/a
deleted
1123 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 20:32:45
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Ma hai il brevetto di sub? Hai mai fatto sub?
Tutti i biologi marini (per ovvie ragioni) hanno il brevetto da sub (perdipiù tecnico). |
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 20:40:25
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Citazione: Messaggio inserito da Pincopallina
Ma hai il brevetto di sub? Hai mai fatto sub?
Tutti i biologi marini (per ovvie ragioni) hanno il brevetto da sub (perdipiù tecnico).
No. Ho l'acquaticità di un ferro da stiro. la mia prima immersione sarebbe anche l'ultima. Era un esempio, intendevo tutte le abilitazioni che possono essere utili.
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n/a
deleted
1123 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 21:01:57
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Mi riferivo all'autrice del topic
Comunque per il "lavorare negli acquari e nei parchi", ti assicuro (per esperienza personalissima) che di biologi di ruolo che ci lavorano quotidianamente ce ne son gran pochi. I giovani che vedi son quasi tutti laureandi o volontari. E poi ci sono anche i veterinari. |
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celtic
Utente Junior
179 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2010 : 21:40:53
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Citazione: Messaggio inserito da Pincopallina
Mi riferivo all'autrice del topic
Comunque per il "lavorare negli acquari e nei parchi", ti assicuro (per esperienza personalissima) che di biologi di ruolo che ci lavorano quotidianamente ce ne son gran pochi. I giovani che vedi son quasi tutti laureandi o volontari. E poi ci sono anche i veterinari.
Pincopallina, mi sa che siamo tutti stufi. Ha ventanni: gli diciamo di mollare tutto? Nonostante tutto io biologia la farei ancora. Mi vien da ridere quando mi dicono che interpretare un dato di laboratorio è "da medico" (andate nei reparti). Io non inserirei tra i "medici" nemmeno i medici legali (e non perchè siano più stupidi, perchè non ci sono i malati). Il problema è che tutto il sistema italiano è incancrenito, impaludato, cattivo, ha la cattiveria che nasce dall'accidia. Chiedi la conversione di un esame e ti fanno rifare un anno di corso, i veterinari ti precludono certe attività perchè non sei veterinario (i medici ocn noi fanno di peggio). Quindi ben vengano quelli che ci provano (chick 80, "Zahira", ecc.). Altrimenti diventiamo tutti incattiviti, senza speranza, "morti dentro". C'è la crisi e siamo in Europa, la "mentalità" italiana dovrà cambiare. Oppure va tutto a puttana (e manca poco, manca veramente poco: o cambiamo o ci autodistruggiamo). |
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