probabilmente la categoria è sbagliata, però volevo sapere se esiste ad oggi una ricerca che porti ad una diminuzione dell'utilizzo di cavie da laboratorio (insomma volevo sapere se c'è almeno lo sforzo!)
La tendenza è sicuramente di diminuire l'uso di animali quando possibile (le cosiddette 3Rs es: http://www.rsc.org/Library/Features/Digests/AnimalTesting/AnimalAlternatives.asp ). Il problema è che per molte cose non è possibile. Gli studi in vitro sono bellissimi, ma spesso semplicemente non possono dare le stesse risposte di uno studio in vivo.
Diciamo che ad esempio voglio valutare la tossicità a livello neuronale di un composto.
Lo metto su dei neuroni in coltura e vedo che non fa niente. Questo basta per dire che non è tossico a livello neuronale? NO! In vivo il composto potrebbe essere metabolizzato a livello epatico e produrre una sostanza neurotossica. Questo non si può vedere con uno studio in vitro.
Il contrario può anche essere vero ovviamente: un composto tossico in vitro potrebbe non essere tossico in vivo a causa di fenomeni di storage, metabolismo etc. Ad es. se il composto non passa la barriera ematoencefalica difficilmente darà effetti a livello cerebrale.
Per fare un altro esempio, i sistemi in vitro mancano di una circolazione sanguigna e sappiamo che il flusso sanguigno può regolare moltissime funzioni cellulari.
Insomma, è corretto quando possibile ridurre il numero di animali da utilizzare, ma non sarebbe scientificamente ed eticamente corretto affidarsi solo ai modelli in vitro.