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 Differenziazione picchi HPLC
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alexmulo
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2 Messaggi

Inserito il - 08 ottobre 2010 : 22:16:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alexmulo Invia a alexmulo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve

Ho un dubbio, ho letto diverse cose sulla teoria dell'HPLC però non capisco una cosa. Ma come si fa la differenziazione dei picchi del cromatogramma? Cioè come faccio a dire a quale molecola corrisponde un determinato picco?

grazie mille

Patrizio
Moderatore

mago

Città: Barcellona


1914 Messaggi

Inserito il - 08 ottobre 2010 : 23:00:11  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Patrizio  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Patrizio Invia a Patrizio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nel tubo in cui avviene la separazione delle varie molecole e' collegato lo spettrofotometro, la luce colpisce la molecola e l'emissione sara' captata dai rilevatori elaborando cosi' il segnale e facendoti vedere il picco , ovviamente ogni spece avra' un proprio picco ad una determinata lunghezza d'onda, tipo i gruppi carbonilici hanno picchi differenti rispetto ad altri, generalmente vengono usati dei range di lunghezze d’onda che vanno dai 200 ai 280 nm poiché molti gruppi funzionali dei composti organici assorbono in questa regione, tuttavia in genere tu sai cosa ci vai a mettere dentro, da un picco di HPLC non credo si possa risalire al tipo di molecola... in questo caso ci vuole lo spettrometro di massa.


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chim2
Utente Attivo

Death Note



2110 Messaggi

Inserito il - 09 ottobre 2010 : 10:10:43  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chim2 Invia a chim2 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
compari i picchi con quelli di una miscela di standard e confrontare i tempi di ritenzione,oppure ci sono tanti algoritmi di peaks purity,ma prima devi verificare la purezza di un picco es un contur plot oppure analizzando la purezza di un picco con un DAD (utilizzando il metodo a doppia lunghezza donda).
Però non sempre è efficace confrontare i tempi di ritenzione,soprattutto dovuto a errori nella composizione di un eluente e la T,per qesto poi in si è preferito usare per molti casi un fattore di selettività (rendendosi indipendeti da molte variabili)
oppure :
metodo dell'arricchimento
impiegare rivelatori selettivi
utilizzare delle reazioni di derivatizzazione
o utilizzare strumenti diversi in serie
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