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croghiolo
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18 Messaggi |
Inserito il - 12 ottobre 2010 : 16:41:27
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Sono un biologo, neo nutrizionista, nel senso tanti studi teorici e poca pratica, mi stò preparando a fare uno stage presso un ambulatorio di diabetologia, quindi per qualche tempo dovrò seguire pazienti diabetici. Vi chiedo di segnalarmi materiale o pubblicazioni atte a migliorare la preparazione specifica, soprattutto sul lato pratico. Liste scambio, questionari, materiale didattico di educazione alimentare etc.etc. Cordiali saluti
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 12 ottobre 2010 : 17:30:20
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Citazione: Messaggio inserito da croghiolo
... mi stò preparando a fare uno stage presso un ambulatorio di diabetologia ...
Bravo. Non posso aiutarti, spero che qualcuno lo faccia, ma mi complimento per la tua professionalità. E' così che si fa, non bastano due libri dopo la laurea per diventare nutrizionisti o pretendere di farlo solo perchè una legge di più di 40 ani fa lo permette. Ancora complimenti.
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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croghiolo
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18 Messaggi |
Inserito il - 12 ottobre 2010 : 22:58:14
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Vi ringrazio. Non per rinfocolare polemiche, ma ho dovuto lottare per avere lo stage, i dietisti si sono rifiutati di collaborare, ho dovuto trovare un ambulatorio diabetologico, in cui i medici sono soli e quindi mi affideranno la parte dietologica, ma è una responsabilità, perchè sarò praticamente solo, se vado bene anche alla ASL che ha biologi solo in laboratorio analisi, forse si ricrederanno. ma se vado male ne perdiamo un poco tutti. Comunque mi stò preparando a far vedere che ci sono anche i biologi nutrizionisti. Un saluto
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melabio79
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15 Messaggi |
Inserito il - 13 ottobre 2010 : 09:14:19
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Citazione: Messaggio inserito da croghiolo
Sono un biologo, neo nutrizionista, nel senso tanti studi teorici e poca pratica, mi stò preparando a fare uno stage presso un ambulatorio di diabetologia, quindi per qualche tempo dovrò seguire pazienti diabetici.
Complimenti per essere riuscito ad inserirti in un ambulatorio medico per il tirocinio...non credo sia stato semlice! Per curiosità mi puoi dire che tipo di formazione "teorica" hai fatto, nel senso di che corsi hai frequentato? Io sono ancora alla ricerca del corso migliore per partire ....poi ovviamente penserò ai tirocini/stage (fondamentali per pensare di diventare un VERO nutrizionista)!!! |
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croghiolo
Nuovo Arrivato
18 Messaggi |
Inserito il - 13 ottobre 2010 : 15:21:00
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Come hai detto non è stato facile, stante l'opposizione dei dietisti, che considerano l'ospedale come terreno proprio ed in questo sono aiutati anche dal poco supporto dell'Ordine. Debbo ringraziare i medici che nonostante tutto ci considerano colleghi e poco capiscono come una laurea triennale possa valere più di una quinquennale con specializzazioni o Master successivi. Ho fatto il Master in Nutrizione e dietetica applicata dell' Università di Ancona, essendo un corso on-line è molto teorico, però mi ha dato le basi. Inoltre va considerato che è un Master rilasciato da un Università Statale e questo mi sembra faccia differenza rispetto a decine di corsi fatti nel fine settimana con rilascio di titoli sulla cui validità bisognerebbe sapere di più. |
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 13 ottobre 2010 : 16:57:27
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Quoto tutto quello che hai detto, anche le virgole, eccetto questo:
Citazione: Debbo ringraziare i medici che nonostante tutto ci considerano colleghi e poco capiscono come una laurea triennale possa valere più di una quinquennale con specializzazioni o Master successivi
Mai compiere l'errore di basare le competenze sugli anni di studio universitario. I Dietisti sono Professionisti Sanitari (i Biologi no), e il loro campo di elezione è la dietistica, specialmente negli ospedali. Non nego che se avessi bisogno di una dieta mi rivolgerei a loro piuttosto che ad un Biologo. Avranno "solo" una triennale, ma sanno fare, anche più dei medici, e il "saper fare" ora come ora conta di più del "sapere" e basta. Fermo restando che, non ti illudere, i medici ti considerano fino a che gli fai comodo o per ragioni x, sennò o fanno da soli o chiedono aiuto ai Dietisti. Della serie (e non è una cattiveria verso i Biologi, io pure lo sono, è una constatazione), "dei Biologi in campo nutrizionale si può fare a meno". Se vogliamo ci sono già medici e Dietisti che se ne occupano. Il Biologo nutrizionista, a conti fatti, nella Sanità, è pletorico. Spero di aver spiegato bene quello che volevo dire e di non essermi intortato nel confondermi.
P.S. Ricordo una Prof. che ad una Scuola di Spec. in SdA disse agli studeni Biologi "ma perchè volete fare i nutrizionisti ??? sarebbe meglio se andaste a fare le diete per gli animali da compagnia". Atteggiamento vergognoso e assolutamente da stigmatizzare. Sembra però, anche da quello che dici, che le cose stiano per fortuna cambiando in meglio. |
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dolcetotta
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3 Messaggi |
Inserito il - 13 ottobre 2010 : 20:04:38
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questa discussione capita a fagiolo!!! io sono una laureanda triennale in biologia cellulare e molecolare.
da un paio d'anni presso la mia facolatà hanno aggiunto anche la specializzazione in biologia della nutrizione e sinceramente ci stavo facendo un pensierino ma sono molto confusa.
non so se fare questa scelta o proseguire il percorso biologico.
mi dareste qualche consiglio |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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croghiolo
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18 Messaggi |
Inserito il - 13 ottobre 2010 : 21:06:53
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Scusate, ma stò andando fuori tema, avevo aperto la discussione per chiedere un supporto pratico nella gestione dei pazienti diabetici.
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giusale
Utente Junior
122 Messaggi |
Inserito il - 14 ottobre 2010 : 09:19:43
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Citazione: Sono un biologo, neo nutrizionista, nel senso tanti studi teorici e poca pratica, mi stò preparando a fare uno stage presso un ambulatorio di diabetologia, quindi per qualche tempo dovrò seguire pazienti diabetici. Vi chiedo di segnalarmi materiale o pubblicazioni atte a migliorare la preparazione specifica, soprattutto sul lato pratico. Liste scambio, questionari, materiale didattico di educazione alimentare etc.etc. Cordiali saluti
Intanto puoi provare a leggere qualcosa circa l'indice glicemico che viene molto usato per informare il paziente diabetico circa gli alimeti più indicati, ti lascio il link:
www.diabetologia.it/tabella_alimenti/indice_glicemico_degli_alimenti.htm
ciao e buon lavoro! |
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Ghibli
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96 Messaggi |
Inserito il - 16 ottobre 2010 : 00:51:16
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Citazione: Messaggio inserito da Dearg-Due
Non nego che se avessi bisogno di una dieta mi rivolgerei a loro piuttosto che ad un Biologo.
Dieta che non ti potrebbero comunque stilare senza prescrizione medica.
Citazione:
Avranno "solo" una triennale, ma sanno fare, anche più dei medici, e il "saper fare" ora come ora conta di più del "sapere" e basta.
<SNIP>
Della serie (e non è una cattiveria verso i Biologi, io pure lo sono, è una constatazione), "dei Biologi in campo nutrizionale si può fare a meno". Se vogliamo ci sono già medici e Dietisti che se ne occupano. Il Biologo nutrizionista, a conti fatti, nella Sanità, è pletorico.
Ragionamento molto pericoloso il tuo. Si potrebbe facilmente ribaltarlo. Ti faccio un esempio:
_INIZIO ESEMPIO_
I TECNICI DI LABORATORIO avranno "solo" una triennale, ma sanno fare, anche più dei Biologi, e il "saper fare" ora come ora conta di più del "sapere" e basta. Della serie (e non è una cattiveria verso i Biologi, io pure lo sono, è una constatazione), "dei Biologi nella ricerca si può fare a meno". Se vogliamo ci sono già medici, chimici, farmacisti e tecnici che se ne occupano. Il Biologo, a conti fatti, nella ricerca, è pletorico.
_FINE ESEMPIO_
come vedi è moooolto facile.
Un dietista, con tutto il rispetto, è (e rimane) sempre un tecnico. Ma non perchè lo dico io, ma perchè lo dice la legge istitutiva della professione di dietista (e ricordo che, fino all'introduzione delle deprecabili e inutili lauree triennali, il titolo di dietista, assieme a quello di tecnico ortottico, tecnico di laboratorio e tanti altri, erano semplicemente dei diplomi universitari). Le lauree triennali hanno solo aumentato la confusione,
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 16 ottobre 2010 : 06:20:04
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Citazione: Messaggio inserito da Ghibli
Dieta che non ti potrebbero comunque stilare senza prescrizione medica.
E che io mi farei stilare lo stesso da loro anche senza prescrizione medica.
Citazione: Ragionamento molto pericoloso il tuo. Si potrebbe facilmente ribaltarlo. Ti faccio un esempio:
_INIZIO ESEMPIO_
I TECNICI DI LABORATORIO avranno "solo" una triennale, ma sanno fare, anche più dei Biologi, e il "saper fare" ora come ora conta di più del "sapere" e basta. Della serie (e non è una cattiveria verso i Biologi, io pure lo sono, è una constatazione), "dei Biologi nella ricerca si può fare a meno". Se vogliamo ci sono già medici, chimici, farmacisti e tecnici che se ne occupano. Il Biologo, a conti fatti, nella ricerca, è pletorico.
_FINE ESEMPIO_
come vedi è moooolto facile.
Non hai ribaltato nulla, hai solo cambiato gli attori, e no nhai capito il senso di quello che dicevo. HO detto che, a mio avviso, IMHO, secondo me, opinione mia, pura impressione, il Biologo Nutrizionista nella Sanità è pletorico non perchè ci siano i Dietisti, ma perchè ci sono già Medici e Dietisti. Pertanto il tuo ragionamento non ha senso.
Citazione: Un dietista, con tutto il rispetto, è (e rimane) sempre un tecnico. Ma non perchè lo dico io, ma perchè lo dice la legge istitutiva della professione di dietista (e ricordo che, fino all'introduzione delle deprecabili e inutili lauree triennali, il titolo di dietista, assieme a quello di tecnico ortottico, tecnico di laboratorio e tanti altri, erano semplicemente dei diplomi universitari). Le lauree triennali hanno solo aumentato la confusione,
E quindi ???
Però rispondi in pvt, ormai siamo assai OT.
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Ghibli
Nuovo Arrivato
96 Messaggi |
Inserito il - 16 ottobre 2010 : 10:39:27
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Citazione: Messaggio inserito da Dearg-Due [Però rispondi in pvt, ormai siamo assai OT.
Ok, ti ho mandato un MP
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 16 ottobre 2010 : 11:46:48
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Grazie
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Emily85
Utente Junior
177 Messaggi |
Inserito il - 23 ottobre 2010 : 15:23:18
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Citazione: Messaggio inserito da Dearg-Due
Quoto tutto quello che hai detto, anche le virgole, eccetto questo:
Citazione: Debbo ringraziare i medici che nonostante tutto ci considerano colleghi e poco capiscono come una laurea triennale possa valere più di una quinquennale con specializzazioni o Master successivi
Mai compiere l'errore di basare le competenze sugli anni di studio universitario. I Dietisti sono Professionisti Sanitari (i Biologi no), e il loro campo di elezione è la dietistica, specialmente negli ospedali. Non nego che se avessi bisogno di una dieta mi rivolgerei a loro piuttosto che ad un Biologo. Avranno "solo" una triennale, ma sanno fare, anche più dei medici, e il "saper fare" ora come ora conta di più del "sapere" e basta. Fermo restando che, non ti illudere, i medici ti considerano fino a che gli fai comodo o per ragioni x, sennò o fanno da soli o chiedono aiuto ai Dietisti. Della serie (e non è una cattiveria verso i Biologi, io pure lo sono, è una constatazione), "dei Biologi in campo nutrizionale si può fare a meno". Se vogliamo ci sono già medici e Dietisti che se ne occupano. Il Biologo nutrizionista, a conti fatti, nella Sanità, è pletorico. Spero di aver spiegato bene quello che volevo dire e di non essermi intortato nel confondermi.
appunto, in 5 anni puoi studiare delle cose che non centrano niente con diete e la nutrizione, mentre i dietisti in 3 anni studiano solo quella altrimenti ci prendiamo anche una laurea in giurisprudenza magistrale e con quella facciamo diete perchè tanto 5 anni sono piu di 3 dei dietisti? ma che discorsi |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 23 ottobre 2010 : 16:14:58
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Il topic di questa discussione è "segnalazioni di materiale per fare diete per diabetici".
Cosa c'entrano le solite menate su chi è più bravo? Ritorniamo in tema gentilmente. |
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hellas
Utente Junior
156 Messaggi |
Inserito il - 23 ottobre 2010 : 18:25:59
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Su tutti i testi di dietetica si affronta la dieta per diabetici, non sono necessari testi specifici. Per il DMII gli elenenti essenziali sono: - evitare gli zuccheri semplici (dolci yogurt, caramenlle, ecc.). - Inserire la frutta al mattino (sfruttando il calo clicemico notturno) meglio se consomata con la buccia. La fibra rallenta l'assorbimento degli zuccheri. Tra la frutta scegliere: albicocche, arance, mele, pere, pesche. - Per la verdura non ci sono problemi ù, tranne che per carote e cipolle cotte (le cipolle bollite hanno una percentuale di zuccheri semplici superiore al 20%). - In merito all'indice glicemico meglio evitare patate e riso (tra gli alimenti a base di carboidrati), sì a pane integrale e pasta (anche non integrale). - Agli spuntini non inserire frutta ma fette biscottate. - Inserire il controllo della glicemia (ti allego un file in cui riporto un modello di controllo glicemico). - Essenziale l'attività fisica: almeno 150 minuti di attività aerobica la settimana a media intensità (es. camminata veloce: camminata condotta ad un ritmo un poco più intenso del normale ma proseguibile senza sforzo, il soggetto che cammina dovrebbe riuscire a parlare senza interrompere l'eloquio per riprendere fiato), o almeno 75 minutiad alta intensità (esempio: jogging). L'attività fisica dovrebbe essere migliorativa: ogni 10 - 20 sedute di allenamento si dovrebbe registrare un incremento dell'attività (esempio percorrere più strada nello stesso tempo). Se possibile meglio privilegiare l'attività fisica ad alta intensità (es. corsa lenta o jogging) a quella a media intensitò. L'attività fisica ad alta intensità ha un effetto allenante e quindi determina un maggiore sviluppo del tessuto muscolare con maggiore riudzione dell'insulino resistenza. Se alla persona piace correre si può anche partite con una "camminata mista a corsa", esempio: 15 minuti di cammitata veloce, 1 - 3 minuti di corsa lenta, 15 minuti di camminata veloce. Almeno ogni dieci sedute di allenamento incrmentare di 1 minuto la fase di corsa riducendo quella di camminata. Il primo obiettivo è riuscire a correre per 10 minuti consecutivi (e già un ottimo risultato e può ancje bastare così). Anche quando la persona è in grado di correre per lunghi periodi di tempo dovrebbe mantenere una fase iniziale di camminata veloce come riscaldamento. Cercare di ripsettare l'orario dei pasti ed evitare lo stress (dormire almeno 6 ooe per notte evitare gli strapazzi, esempio bruschi incrementi di attività fisica o dei ritmi di lavoro. Per l'azione glicogenolitica - e quindi iperglicemizzante delle catecolamine -). Per il resto una dieta equilibrata.
Dove ho letto queste cose? Derivano da tanti libri e fonti sanitarie (comprese sito Mayo Clinic e CDC. Semplicemente si mettono assime nozioni che dierivano da corsi ecm, master in scienza dello sport, testi dietologia, nozioni universitarie.
Allegato: glicemia ML.doc 100,08 KB |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
Inserito il - 23 ottobre 2010 : 18:56:52
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Citazione: Messaggio inserito da hellas
- Essenziale l'attività fisica: almeno 150 minuti di attività aerobica la settimana a media intensità (es. camminata veloce: camminata condotta ad un ritmo un poco più intenso del normale ma proseguibile senza sforzo, il soggetto che cammina dovrebbe riuscire a parlare senza interrompere l'eloquio per riprendere fiato), o almeno 75 minutiad alta intensità (esempio: jogging). L'attività fisica dovrebbe essere migliorativa: ogni 10 - 20 sedute di allenamento si dovrebbe registrare un incremento dell'attività (esempio percorrere più strada nello stesso tempo). Se possibile meglio privilegiare l'attività fisica ad alta intensità (es. corsa lenta o jogging) a quella a media intensitò. L'attività fisica ad alta intensità ha un effetto allenante e quindi determina un maggiore sviluppo del tessuto muscolare con maggiore riudzione dell'insulino resistenza. Se alla persona piace correre si può anche partite con una "camminata mista a corsa", esempio: 15 minuti di cammitata veloce, 1 - 3 minuti di corsa lenta, 15 minuti di camminata veloce. Almeno ogni dieci sedute di allenamento incrmentare di 1 minuto la fase di corsa riducendo quella di camminata. Il primo obiettivo è riuscire a correre per 10 minuti consecutivi (e già un ottimo risultato e può ancje bastare così). Anche quando la persona è in grado di correre per lunghi periodi di tempo dovrebbe mantenere una fase iniziale di camminata veloce come riscaldamento.
Occhio però che alcuni diabetici non possono fare determinate attività, soprattutto per quelli che hanno trascurato la malattia, che possono soffrire ad esempio del cosiddetto piede diabetico. |
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 23 ottobre 2010 : 19:22:22
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Ecco perchè la prescrizione dell'attività fisica deve essere sempre preventivamente valutata da un medico. Non esiste infatti solo questo tipo di problematica nei diabetici, spesso coesistono anche altre patologie o fattori limitanti, così come anche in altri soggetti potrebbero esservi condizioni fisiche che necessitano di valutazioni adeguate. Io ci andrei molto cauto.
Per quanto riguarda l'attività fisica nei diabetici:
http://www.diabete.it/pico/view.asp?IDVoce=24
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hellas
Utente Junior
156 Messaggi |
Inserito il - 24 ottobre 2010 : 17:41:11
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Citazione: Messaggio inserito da Dearg-Due
Ecco perchè la prescrizione dell'attività fisica deve essere sempre preventivamente valutata da un medico. Non esiste infatti solo questo tipo di problematica nei diabetici, spesso coesistono anche altre patologie o fattori limitanti, così come anche in altri soggetti potrebbero esservi condizioni fisiche che necessitano di valutazioni adeguate. Io ci andrei molto cauto.
Per quanto riguarda l'attività fisica nei diabetici:
http://www.diabete.it/pico/view.asp?IDVoce=24
Se ha il piede diabetico emerge in sede di colloquio (sono pazienti seguiti anche dal centro diabetici). L'attività fisica non aggrava o determina il piede diabetico (anci cammminare e correre migliora la circolazione e quindi è utile) In ogni caso vengono elencate alla persona (per iscritto) una serie di condizioni per la queli è utile sentire il parere del medico (vd. file). Se vuole lo fa, se non vuole non lo fa. Se io mando una persona dal medico per chiedere se può camminare mezza ora al giorno mi faccio ridere dietro. Le indicazioni su rilevazioni glicemia e attività fisica di cui sopra sono state inserite in un trattamento (FIRMATO E TIMBRATO=. la persona è andata dal medico che gli ha chiesto un mio biglietto da visita per inviarmi pazienti. Tutta questa ansia di mandare le persone dal medico è, secondo me, controproducente L'attività fisica non DEVE essere prescritta dal medico. La persona va informata correttamente, se vuole va dal medico, se non vuole non ci va. Anche i soggetti in sovrappeso potrebbero andare dal medico. Per quanto mi riguarda ribadisco che nessun medico ha mai avuto nulla da dire in merito alle indicazioni sull'attività fisica e nemmeno fisioterapisti. Poi se un collega ritiene opportuno inviare un soggetto diabetico per digli se può fare mezz'ora di cyclette o camminare mezz'ora, può farlo. Il cliente ti ride in faccia (la risposta è: cammino tutti i giorni) e fai perdere tempo al medico. Il colloquio serve a capire se vi sono condizioni di rischio particolari. Per me essere laureato significa assumersi responsabilità tra cui il saper decidere quando inviare il soggetto dal medico e quando no Posizione ribadita per iscritto dall'onb. Altrimenti l'autnomia la salutiamo e la nostra professionalità va a farsi benedire. Se quanto riporto per iscritto DETERMINA DANNI ALLA PERSONA, MERTIO DI ESSERE DENUNCIATO. Al soggetto con diabete si arrecano danni se non si muove, non se cammina trenta minuti al giorno o se fa una camminata mista a joggign. Poi, ciascuno, fa quel che vuole. Ma noi non abbiamo l'autorità per inviare un soggetto dal medico. Decdide la persona anche sulla base di indicazioni fornite per iscritto. E spiegate in studio. Sennò rischiamo di diventare dei paraculi dei medici, che mandano la persona dal medico perchè vogliono pararsi il culo o sono ignornati. Ovviamente non mi riferisco a nessuno del forum, ma al rischio concreto. Se alcuni colleghi ritengono di dover lavorare con un medico lo facciano (perchè le condizioni di rischio ci sono sempre) ma questa NON è una condizione obbligatoria e, nel cao lo diventasse, non sarebbe coerente con una laurea magistrale. Inoltre tenete presente che chi vi può denunciare non è il medico ma solo il cliente nel caso quello che SCRIVETE gli arrechi danno.Non esiste che l'attività fisica debba essere prescritta dal medico (e sottolineo debba) perchè un soggetto diabetico ha il sacrosanto diritti di andare a farsi una corsa o una camminata se ne ha voglia. Se in conseguenza della camminata o dello jogging che gli ho indicato gli amputano un piede allora giusto che mi faccia causa. Ma non succede con mezz'ora di camminata, anzi. Nota: meglio che i pasti siano regolari (consumati più o meno alla stessa ora). Questo facilita il controllo della glicemia.
Allegato: quando consultare il medico.doc 38,64 KB |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
Inserito il - 24 ottobre 2010 : 18:37:08
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Citazione:
Se io mando una persona dal medico per chiedere se può camminare mezza ora al giorno mi faccio ridere dietro.
Infatti la mia prassi è "visto il diabete, se non ci sono controindicazioni mediche è importante fare attività fisica costante". Con questa frase da una parte non prescrivo attività fisica (non ne sarei capace, né ho i titoli per farlo) ma sottolineo la sua importanza, dall'altra faccio capire a chi ho davanti che per la sua salute deve rivolgersi al suo medico. Come dici tu, mandare qualcuno dal medico è strettamente nostra e individuale responsabilità, ma non credo che qualcuno ti rida dietro semplicemente perché gli dici la frase che ho detto sopra. Non è segno di incompetenza, è riconoscere i propri limiti legali e culturali e fare al meglio il mio lavoro riguardo l'alimentazione del diabetico, che è la cosa che mi preme di più.
Citazione: Al soggetto con diabete si arrecano danni se non si muove, non se cammina trenta minuti al giorno o se fa una camminata mista a joggign.
Più che giusto. Però quello che dicevo io è che devi sapere se qualcuno può o non può fare attività fisica, mi sta bene che in fase di anamnesi iniziale si chieda riscontro di questa cosa, è ovvio che il diabetico sa se soffre di piede diabetico, quindi te lo dice. Quello che mi premeva, visto che qui si stanno dando consigli generici, è sottolineare che non tutti, indiscriminatamente, possono fare moto, perché per alcuni le particolari condizioni fisiche lo impediscono (non per forza l'attività aggravare o determinare il malessere, ma il malessere può impedirla). Certo, lo sai in fase di anamnesi, ma in genere è meglio andarci cauti, salvo riscontro negativo. |
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 24 ottobre 2010 : 19:16:02
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Quoto Giuliano che ha capito esattamente cosa volevo dire.
Inoltre, diabete a parte, esiste tutta un'altra serie di controindicazioni all'attività fisica, o in cui questa debba essere monitorata o limitata, per la quale noi non siamo nè in grado nè abilitati a stabilirla.
Non c'entra dire che "trenta minuti di camminata non hanno mai ammazzato nessuno" o che il nessuno può impedire al paziente di non camminare per tot minuti. Sì, in effetti è così, ma solo fino a quando non salta fuori una grana. Se un paziente va a correre la domenica mattina per conto suo e schianta d'infarto a metà strada sono affari suoi, ma se vuole correre la maratona in una gara ufficiale occorre il placet del medico sportivo (sapete che occorre la visita medico-sportiva anche per le gare di scacchi, o di bocce, o di biliardo ????).
Un conto è quindi dare generiche info "faccia un pò di attività fisica", un conto è dare indicazioni sulla tipologia, durata, intensità e frequenza, il che equivale a predisporre un piano di attività fisica.
Consigliare attività fisica in sede di visita nutrizionale equivale ad una prescrzione, ma è una cosa per cui i BN non hanno alcun titolo. Per cui si deve proporre "faccia tale attività fisica per tot minuti ma prima senta il parere del suo medico". Non si tratta di non essere autonomi, possedere una laurea magistrale non c'entra nulla, non tiriamo sempre fuori gli anni di studio o i titoli o la presunta sudditanza nei confronti dei medici. Si tratta di svolgere la professione nei limiti consentiti. Esistono competenze differenti ed ognuno deve restare nel suo ambito.
(comunque domani sento un amico medico sportivo e sentiamo cosa mi dice) |
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hellas
Utente Junior
156 Messaggi |
Inserito il - 24 ottobre 2010 : 20:01:36
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Citazione: Messaggio inserito da Dearg-Due
Quoto Giuliano che ha capito esattamente cosa volevo dire.
Inoltre, diabete a parte, esiste tutta un'altra serie di controindicazioni all'attività fisica, o in cui questa debba essere monitorata o limitata, per la quale noi non siamo nè in grado nè abilitati a stabilirla.
Non c'entra dire che "trenta minuti di camminata non hanno mai ammazzato nessuno" o che il nessuno può impedire al paziente di non camminare per tot minuti. Sì, in effetti è così, ma solo fino a quando non salta fuori una grana. Se un paziente va a correre la domenica mattina per conto suo e schianta d'infarto a metà strada sono affari suoi, ma se vuole correre la maratona in una gara ufficiale occorre il placet del medico sportivo (sapete che occorre la visita medico-sportiva anche per le gare di scacchi, o di bocce, o di biliardo ????).
Un conto è quindi dare generiche info "faccia un pò di attività fisica", un conto è dare indicazioni sulla tipologia, durata, intensità e frequenza, il che equivale a predisporre un piano di attività fisica.
Consigliare attività fisica in sede di visita nutrizionale equivale ad una prescrzione, ma è una cosa per cui i BN non hanno alcun titolo. Per cui si deve proporre "faccia tale attività fisica per tot minuti ma prima senta il parere del suo medico". Non si tratta di non essere autonomi, possedere una laurea magistrale non c'entra nulla, non tiriamo sempre fuori gli anni di studio o i titoli o la presunta sudditanza nei confronti dei medici. Si tratta di svolgere la professione nei limiti consentiti. Esistono competenze differenti ed ognuno deve restare nel suo ambito.
(comunque domani sento un amico medico sportivo e sentiamo cosa mi dice)
Consigliare attività fisica non è prescrizione, altrimenti i personal trainer sarebbero medici, stessa cosa per i laureati in scienze motorie. Posso pagare un personal trainer che mi elabori per iscritto un piano di attività fisica (o un laureato in scienze motorie)? sì. Oltretutto collaboro anche con uno studio medico in cui lavora um medico specialista in medicina dello sport, indico attività fisica a tutti e nè il medico specialista in medicina dello sport nè il direttore sanitario mi hanno mai fatto problemi. Gli esercizi sono messi per iscritto proprio per tutelarsi: essendo scritti step by step, con le figure, e provati in studio sono sicure che la persona li esegue correttamente. E' proprio il contrario: dare indicazioni generiche è pericoloso, perchè la persona può interpretarle male. Fare una dieta senza attivitò fisica ad un diabetico equivale a metterne a rischio la salute. Che non serva essere medici per dare indicazioni sull'attività fisica (comprese indicazioni dettagliate) è un dato di fatto, nocredo che tutti i "piani personalizzati online!" es. http://www.alltrainer.it/negozio/negozio_fitness.htm siano atti medici fuorilegge......... Inolte io dò indicazioni da laureato comprese le modalità di valutazione dell'intensità dell'attività fisca con scalda di Borg, talk test o metodo della frequenza cardiaca massima. La camminata a media intensità ha requisiti specifici, non è "una camminata di mezz'ora". Le indicazioni si danno da laureato, per iscritto, proprio perchè sia tutto chiaro. E la persona, se è trattata anche da altri professiouisti sanitari (ortopedici, fisioterapisti) può tranquillamente sentire anche il lopo parere. E' l'indicazione generica che è pericolosa, anche in ambito nutrizionale, indicare genericamente l'assunzione dell'integratore pincopallo (senza specificarne le modalità di assunzione) è pericolosa perchè la persona può assumerlo in quantità eccessiva fino alla tossicità. Poi ognuno fa quel che vuole. Però non è um medico che decide cosa si possa e non si possa fare, è la legge italiana e, se necessario, un Giudice. Scrivere non equivale a prescrivere, altrimenti i laureati in scienze motorie potrebbero dare solo informazioni orali, stessa cosa per i fisioterapisti. La prescrizione è un atto medico finalizzato ad una TERAPIA. Un medico può prescrivere anche il nuoto (se ritiene questo possa servire a curare una malattia). Se io non indico ad una persona iperglicemica o diabetica attività fisica ne danneggio la salute. Se la mando dal medico per camminare 30 minuti mi comporto da vigliacco, perchè: 1) dò del deficiente alla persona, trattandala come fosse rincoglionita; 2) gli faccio perdere una giornata di lavoro per andare dal medico; 3) mi faccio ridere dietro dal medico. Ovviamente prima di indicare attività fisica (che un BIOLOGO NON PUO' INDICARE - RISPOSTA ONB ALLA MANO -) HO ACQUISITO UN TITOLO UNIVERSITARIO SPECIFICO (e sarebbe bastata una qualifica da personal trainer presa in due settimane invece che in 1 anno di università). Indicare ad un ipotiroideo un piano nutrizionale, senza attività fisica equivale a metterlo a rischio di peggioramento della patologia, essendo noto che la dieta ipocalorica riduce il metabolismo. Tutte le linee guida nazionali e internazionali prevendono trattamenti basati su almeno due punti: dieta e attività fisica ma meglio sarebbe agigungerne un terzo (le indicaizoni comportamentali). Eseguire un test da sforzo è atto medico, dire che una certa attività fisica fa guarire da una malattia è atto medico, indicare attività fisica NON è atto medico. Altrimenti se il principio è "tutto quello che ha effetti sulla salute è atto medico, o deve passare per il medico" allora "nutritionist must be a medical doctor!, "personal trainer must be a medical doctor", eccetera. Io dico che nella categoria dei biologi ci sono molte persone, senza riferimenti personali, che hanno poca volgia di lavorare e scaricano tutto al medico per prendere pochi soldi lavorando poco. Questa categoria di sfaticati non deve diventare prevalente: se hanno voglia di lavorare poco, affari loro (sposino un medico e si limitino a calcolare le calorie) ma non rompano a chi deve lavorare. Firmando e timbrando tutto e senza violare la legge. E con la dieta e basta non si ariva a fine mese. Ed è anche deontologicamente sbagliato impostare un trattamento solo sulla restrizione calorica causa rischio di recidive e calo di metabolismo. Oltretutto la categoria dei biologi sfaticati e cagasotto non è più concepibile: nelle scuole di specializzazione il biologo deve saper interpretare gli esami in senso diagnostico (altro che limitarsi ad eseguire l'esame e poi rifugiarsi sotto le sottane del medico). La laurea è assunzione di responsabilità: se camminare 30 minuti o indcare il consumo di un certo cibo causa danniu alla salute del cliente il laureato se ne assumerà la responsabilità. Ma non si può scappare dal medico perchè non si ha voglia di lavorare o paura. Da noi non lavori, ti spuntano in faccia. E hanno ragione. Di fronte all'ambulatorio medico a 600 metri dal mio studio lavora una pranoterapeuta (con partita iva e tutto in regola), oggi ho visitato persone di cui una era andata da un osteopata (per un problema alla schiena), tutto fatto alla luce del sole E NEL RISPETTO DELLE NORME. Chi non rispetta le norme sono i cialtroni (compresi biologi) che scrivono i nomi di farmaci da banco su carta anonima, si prendono la percentuale sugli integratori, fanno di tutto e di più senza firmare un beneameato ca***o- Questi vivono di cialtronate (e guadagnano sulle cialtronate) e hanno tutto l'interesse che il biologo faccia poco o nulla. Preferisco perdere un paio d'rore non pagate e mettere le indicaizoni per iscritto (nel rispetto del codice deontologico) anche se dare quattro indicaizoni generiche a voce sarevbbe molto più comodo, solo che, dalle nostre parti, le indicazioni generiche le sanno anche le estetiste e i personal trainer. E quindi non campi. Se scrivi ti pagano, se gli racconti quattro bioiate non ti considerano nemmeno un dottore (altro che dottore magistrale). Non capisco neanche a cosa serva la laurea o i master o i corsi ecm se poi ci si limita a dire quattro boiate. In Friuli "indicazione generica" = boiata. Chi la dà = cialtrone.
Tenete presente che il Friuli è la terra del Signor Englaro che si è fatto un calvario giudiziario (per rispettare le regole) quando, in italia, avrebbe potuto fare ciò che ha decido di fare spacciandolo per errore. Lo ha fatto perchè non c'è libertà fuori dalla legalità. E questa cultura la hanno anche i nostri clienti; se non ci assumiamo le repsonsabilità siamo considerati CIALTRONI. Se ce le asumiamo ( = scrivi, misuri, fai fatica, ti impegni) sei considerato un dottore magistrale (come il medico, seppure facendo un lavoro diverso). Per fortuna qui non scherzano. Altrimenti diventa tutto un "non si fa niente ufficialemnte" si fa tutto fuori norma, ergo diventa tutta una mafia: fanculo. |
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Emily85
Utente Junior
177 Messaggi |
Inserito il - 26 ottobre 2010 : 11:58:27
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se posso dire la mia mi sembra molto pericoloso fare informazione su un topic per fare diete ai diabetici, un professionista si deve formare attraverso corsi e specializzaizoni perchè col diabete non si scherza,spero almeno che croghiolo abbia dato esami di patologia ed endocrinologia e non solo letto libri... non ci stiamo scambiando ricette per fare la torta! insomma ci vogliono piu garanzie per i malati |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
Inserito il - 26 ottobre 2010 : 12:34:45
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Citazione: Messaggio inserito da Emily85
se posso dire la mia mi sembra molto pericoloso fare informazione su un topic per fare diete ai diabetici, un professionista si deve formare attraverso corsi e specializzaizoni perchè col diabete non si scherza,spero almeno che croghiolo abbia dato esami di patologia ed endocrinologia e non solo letto libri... non ci stiamo scambiando ricette per fare la torta! insomma ci vogliono piu garanzie per i malati
Più che giusto. Tanto è vero che lui stesso dice "tanti studi teorici e poca pratica", quindi lo studio l'ha fatto. Però spiegami una cosa: tu patologia o endocrionologia la prepari in modo diverso rispetto al "leggere un libro"? No perché sono curioso di sapere perché ti dà fastidio l'idea che qualcuno possa studiare sui libri... |
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