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lotus-lu
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62 Messaggi

Inserito il - 16 luglio 2011 : 19:53:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lotus-lu Invia a lotus-lu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao a tutti!! c'è qualcuno che sa spiegarmi in modo semplice cosa sono le forze di Starling per quanto riguarda filtrazione e assorbimento nel letto capillare?
Grazie

Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 17 luglio 2011 : 10:00:16  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E' molto semplice: le forze di Starling sono fondamentalmente 2:

  • Pressione idrostatica: ovvero la pressione che è esercitata da un fluido sulle pareti del contenitore

  • Pressione oncotica: detta anche pressione colloido/osmotica, è la pressione che esercita un fluido (in questo caso il plasma), indotta dagli ioni e soprattutto dalle proteine che tendono ad attirare acqua


L'entità di queste pressioni, intuibilmente, regola la filtrazione del plasma dal circolo all'interstizio e viceversa.
Nello specifico dobbiamo considerare 4 forze:

  • La pressione idrostatica nel capillare (Pc)

  • La pressione idrostatica nell'interstizio (Pi)

  • La pressione oncotica nel capillare (POc)

  • La pressione oncotica nell'interstizio (POi)


N.B. La pressione oncotica viene normalmente indicata con pi-greco, tuttavia temo che nel forum non esca il carattere quindi te l'ho indicata con PO, perché sia chiaro!

E' evidente che la Pc e la POi sono pressioni a favore della filtrazione (ovvero della fuoriuscita di fludi dal circolo) mentre la POc e la Pi sono a favore del riassorbimento.

La Pc varia lungo il capillare: questo significa che all'estremità arteriolare è maggiore rispetto all'estremità venulare.
L'entità delle forze è più o meno la seguente:

Estremità arteriolare      Estremità venulare 
    Pc  = 30 mmHg              Pc  = 10 mmHg
    POc = 28 mmHg              POc = 28 mmHg
    Poi = 8 mmHg               Poi = 8 mmHg
    Pi  = -3 mmHg              Pi  = -3 mmHg

Il fatto che la Pi nell'interstizio sia negativa è dovuto all'"effetto pompa" del sistema linfatico. Questa grandezza può aumentare moltissimo in caso di necessità in modo da evitare edema in caso di variazioni della filtrazione (entro certi limiti, ovviamente). Questo fa sì che benché idealmente sia una pressione che stimola il riassorbimento, in realtà, essendo negativa, favorisce la filtrazione.

La forza risultante di queste forze, ci permette di capire la direzione del flusso attraverso la parete dei capillari.
La forza filtrante del versante arteriolare del capillare è quindi data da:

P.art = (Pc + POi) - (Pi + POc) = (30 + 8) - (-3 + 28) = 13 mmHg

La stessa cosa la possiamo calcolare a livello del versante venulare:

P.ven = (Pc + POi) - (Pi + POc) = (10 + 8) - (-3 + 28) = -7 mmHg

Questi valori ti fanno capire che nel versante arteriolare c'è un processo netto di filtrazione, mentre a livello del versante venulare c'è un processo netto di riassorbimento. Quindi l'ultrafiltrato va nell'interstizio quando il sangue attraversa il versante arteriolare e ripassa nel torrente quando il sangue è nel versante venulare. Questo è responsabile del ricambio del liquido interstiziale e permette la diffusione delle sostanze nutritive e l'eliminazione di quelle tossiche.

Tuttavia questi valori sono quelli agli estremi: Pc varia in modo continuo lungo il capillare. E' quindi necessario calcolarne una media che dipende da diversi fattori e che quindi non è una media aritmetica: il suo valore è di circa 17,3 mmHg.
Utilizzando questo valore nel calcolo precedente possiamo valutare il flusso netto di fluidi lungo il capillare:

P.tot = (Pc + POi) - (Pi + POc) = (17,3 + 8) - (-3 + 28) = 0,3 mmHg
Questo significa che in totale c'è un flusso netto di fluidi dal capillare all'interstizio. In teoria, per questo motivo, dovremmo avere edema. Ciò non avviene perché quel 0,3 mmHg che non viene riassorbito è raccolto dal sistema linfatico che lo riporta in circolo per altre vie: è questa la ragione per cui dopo interventi di linfadenectomia massiva, come nel caso di svuotamenti ascellari per carcinomi della mammella, per qualche mese si ha edema dell'arto interessato che viene superato quando i vasi linfatici si rigenerano.

Io spero di essere stato chiaro e di averti fatto capire qualcosa: ad ogni modo ho provato a linkarti la presentazione da cui ho tratto i dati ma non funziona il link, quindi te la metto come allegato sperando di non far arrabbiare nessuno. E' stata fatta della mia professoressa di fisiologia cardiovascolare che è veramente bravissima e questa bravura si rispecchia nella chiarezza delle lezioni! Buono studio.
Se hai ancora dubbi chiedi pure e cercherò di risolverli: conoscenze permettendo!

Allegato: Prof. Grassi - Capillari.pdf
894,25 KB

[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest
non radii solis neque lucida tela diei
discutiant, sed naturae species ratioque. [...]

Titus Lucretius Carus
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lotus-lu
Nuovo Arrivato



62 Messaggi

Inserito il - 18 luglio 2011 : 10:41:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lotus-lu Invia a lotus-lu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie 1000!!! Davvero chiaro!
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Naimi
Utente Junior



181 Messaggi

Inserito il - 14 giugno 2012 : 23:58:00  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Naimi Invia a Naimi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ciao,
volevo chiederti se posso perchè la pressione idrostatica delle arteriole è > rispetto a quella delle venule?
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