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ilyukino
Nuovo Arrivato
5 Messaggi |
Inserito il - 09 agosto 2011 : 13:21:32
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Salve a tutti, volevo chiedere informazioni per quanto riguarda la figura del neuroscienziato. Mi sto laureando nella triennale di biotecnologie alla sapienza, vorrei prendere la specialistica in Neuroscienze a Trieste e poi il dottorato. Il mio problema è che, per una questione di etica, non voglio lavorare sulle cavie o su qualsiasi altro animale di laboratorio, quindi vorrei sapere se c'è possibilità in questo campo in tale ottica. Inoltre vorrei sapere se c'è possibilità di carriera, tipo supervisionare un progetto di ricerca e in che modo. Grazie a tutti quelli che mi risponderanno.
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Genaux1989
Utente
715 Messaggi |
Inserito il - 09 agosto 2011 : 13:52:40
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Volevo porre la stessa domanda: da me c'è la possibilità, dopo la laurea in medicina (ma anche in biotecnologie e se sei laureato in sc. biologiche da qualche altra parte) di fare un dottorato in neuroscienze, ma poi cosa si fa? Qual è la figura del neuroscienziato?
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 09 agosto 2011 : 15:03:30
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Ragazzi, l'unica cosa che si fa dopo il dottorato volendo rimanere nella ricerca E' la ricerca stessa. per cui a mio avviso non ha senso porre la domanda "cosa faccio in quanto neuroscienziato" (voi siete giustificati perchè siete ancora laureandi e magari certe cose non le avete inquadrate bene ancora)...si continua con la ricerca solo che mentre un vostro collega continua con la ricerca in ambito oncologico, voi studierete l'ambito specifico dei disordini cerebrali (vascolari, gliali, neuronali ecc). La risposta in sintesi è: farai il ricercatore. Al momento non mi vengono in mente altri sbocchi. Poi ovviamente chi continua e si distingue per bravura e merito, avrà la possibilità di essere un principal investigator e dirigere un laboratorio fatto di più ricercatori...fino a magari diventare professore all'università se l'obiettivo è quello dell'insegnamento. Neuroscienze è solo una "speciazione" del ricercatore. Ma è pur sempre un ricercatore.
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Genaux1989
Utente
715 Messaggi |
Inserito il - 09 agosto 2011 : 16:04:44
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Citazione: Messaggio inserito da wcipri
Ragazzi, l'unica cosa che si fa dopo il dottorato volendo rimanere nella ricerca E' la ricerca stessa. per cui a mio avviso non ha senso porre la domanda "cosa faccio in quanto neuroscienziato" (voi siete giustificati perchè siete ancora laureandi e magari certe cose non le avete inquadrate bene ancora)...si continua con la ricerca solo che mentre un vostro collega continua con la ricerca in ambito oncologico, voi studierete l'ambito specifico dei disordini cerebrali (vascolari, gliali, neuronali ecc). La risposta in sintesi è: farai il ricercatore. Al momento non mi vengono in mente altri sbocchi. Poi ovviamente chi continua e si distingue per bravura e merito, avrà la possibilità di essere un principal investigator e dirigere un laboratorio fatto di più ricercatori...fino a magari diventare professore all'università se l'obiettivo è quello dell'insegnamento. Neuroscienze è solo una "speciazione" del ricercatore. Ma è pur sempre un ricercatore.
Ciao wcipri, grazie per la risposta. Ti dirò: io sono ancora uno studente, e chiaramente gli stimoli sono tanti. Al momento sto studiando la fisiologia delle cellule nervose per la parte di fisiologia cellulare dell'esamone di fisiologia (che ho a settembre), poi inizierò neurofisiologia (sul Kandel), e mi sto rendendo conto che è un argomento davvero molto interessante. Siccome so che è disponibile, dopo la laurea, un dottorato in neuroscienze, mi domandavo se per fare ricerca in questo ambito fosse meglio una specializzazione in neurologia (sulla quale comunque ho qualche riserva), se fosse meglio un dottorato in fisiologia o un dottorato in neuroscienze.
In sostanza sì, l'avevo capito che poi vado a fare ricerca in campo neuroscientifico, ma di preciso cosa fa colui che fa questo tipo di ricerca? Nel senso... giornata tipo in laboratorio (o da qualche altra parte, non saprei), per esempio... tipo di esperimenti... cose così insomma.
Grazie per la disponibilità |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 09 agosto 2011 : 17:00:42
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Allora, rispondiamo ad un punto alla volta:
Citazione: Il mio problema è che, per una questione di etica, non voglio lavorare sulle cavie o su qualsiasi altro animale di laboratorio, quindi vorrei sapere se c'è possibilità in questo campo in tale ottica
In breve: sì è possibile: l'ambito delle neuroscienze è estremamente vasto,C'è un sacco di gente che lavora ad es. su linee cellulari, o su modelli di invertebrati quali il C.Elegans (non voglio parlare di problemi etici... ma immagino che lavorare con questi amabili vermicelli ti porrebbe meno problemi che lavorare su di un topo). Inoltre esistono campi come le computational neurosciences, dove effettivamente lavori in silico. E' ovviamente di primaria importanza capire che non tutto si può fare in vitro o in silico. Gli esperimenti sugli animali sono assolutamente necessari per rispondere a determinate questioni, alle quali non si può veramente rispondere in vitro. Ad es. se vuoi studiare le relazioni tra i neuroni ed il flusso sanguigno hai per forza bisogno di avere flusso sanguigno, quindi per forza lavorare su di un animale vivente. Stesso vale per qualsiasi studio di MRI, EEG e compagnia.
Citazione: Inoltre vorrei sapere se c'è possibilità di carriera, tipo supervisionare un progetto di ricerca e in che modo.
Beh, l'idea del dottorato è cominciare a darti un progetto che più o meno ti gestisci da solo, poi ovviamente per supervisionare un progetto di ricerca/avere il proprio lab devi aspettare qualche anno in più, ma in generale dopo un PhD e 3-5 anni di postdoc hai realisticamente la possibilità di farlo (almeno all'estero, in Italia non so).
Citazione: Siccome so che è disponibile, dopo la laurea, un dottorato in neuroscienze, mi domandavo se per fare ricerca in questo ambito fosse meglio una specializzazione in neurologia (sulla quale comunque ho qualche riserva), se fosse meglio un dottorato in fisiologia o un dottorato in neuroscienze.
Poco importa... io ho un dottorato in fisiologia, ma mi sono sempre occupato di neuro-endocrinologia, alla fine le neuroscienze fanno parte della fisiologia, il nome del dottorato conta poco o nulla. Per la specializzazione in neurologia... intendi scuola di specializzazione? La neurologia comunque la vedo un pochino più puntata alla cura dei pazienti più che alla ricerca, ma non sono sicuro.
Citazione: In sostanza sì, l'avevo capito che poi vado a fare ricerca in campo neuroscientifico, ma di preciso cosa fa colui che fa questo tipo di ricerca? Nel senso... giornata tipo in laboratorio (o da qualche altra parte, non saprei), per esempio... tipo di esperimenti... cose così insomma.
Come dicevo, è un ambito vastissimo, si va da esperimenti di biologia molecolare (es. PCR, Western blot, in situ hybridization) a dosaggi di molecole (es. ELISA, RIA, MS, NMR) a tecniche immunologiche (es. Immunoistochimica) a tecniche più specifiche delle neuroscienze (elettrofisiologia, es. patch clamp, fMRI, TAC, imaging vario) a esperimenti in silico (es. simulazione di network neuronali, ricostruzione 3D di ensemble neuronali). Noi ad es. ci occupiamo molto di imaging, ad es. per studiare il rapporto fra secrezione di ormoni e flusso sanguigno, facciamo elettrofisiologia in vitro e in vivo, ma abbiamo anche progetti più di biologia molecolare, ad es. sui tumori ipofisari ed una linea di ricerca sul rapporto secrezione ormonale/orologio circadiano. |
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ValeCGC
Utente
746 Messaggi |
Inserito il - 10 agosto 2011 : 12:34:36
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ilyukino, come ti ha risposto chick80 potresti lavorare su linee cellulari, o su cavie invertebrate, però le colture primarie e le sperimentazioni in vivo sono irrinunciabili. dovrai cercare di lavorare in progetti che comprendano solo quello che tu ti senti di utilizzare, ma non è semplice. io per esempio ho lavorato in ambito neurotossicologico in ECVAM che è il centro europeo per la validazione dei metodi alternativi, alternativi all'uso degli animali, ma tutti noi utilizzavamo colture primarie....quindi non si realizzavano sperimentazioni in vivo, ma necessariamente si sacrificavano animali. |
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