lucabiotec
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Inserito il - 08 dicembre 2011 : 12:57:18
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Di sicuro non scriverò una novità, saprete tutti dell'ultimo "traguardo" raggiunto: l'equipollenza tra biologi LM/6 e biotecnologi LM/9 per l'accesso ai concorsi nel Sistema Sanitario Nazionale. La fibio ha cantato vittoria sulla sua home page e ha linkato alla news il decreto ministeriale che sancisce l'equipollenza in questione. Chi, come me, ha dato un'occhiata a questo documento si sarà sentito beffato. Per chi non ci avesse fatto caso, ecco in breve quanto deciso: per equiparare i due titoli di studio (e quindi avere accesso ai concorsi nel SSN) i biotecnologi devono aver acquisito 60CFU in alcuni specifici settori. Quali? Ve li elenco subito: Botanica generale, sistematica, ambientale e applicata, fisiologia e fisiologia vegetale, zoologia, anatomia comparata e citologia, ecologia, antropologia. Naturalmente, piani di studi alla mano, è facile rendersi conto che i biotecnologi di tutta Italia non possiedono questi requisiti, nè gli altri richiesti dal decreto! Ecco che il traguardo annunciato si dimostra il solito miraggio. Non capisco perchè mai si tenti di ottenere per noi l'ingresso nel SSN attraverso l'equipollenza del nostro titolo di studio con quello in Scienze Biologiche. Se questo obiettivo fosse raggiunto, a mio parere la nostra facoltà non avrebbe ragion d'essere, chiuderebbe i battenti e ci iscriveremmo tutti a Biologia. Invece c'è differenza tra le due facoltà: -Scienze Biologiche ha un'impostazione più sistematica, capace di fornire uno sguardo d'insieme ampio e una formazione generale e completa; -Scienze Biotecnologiche è nata con un approccio innovativo, conferisce fin dall'inizio una solida formazione pratica ed è più attenta ai risvolti tecnici e applicativi degli stessi temi. Perchè negarci il diritto di ricoprire i ruoli professionali per cui siamo formati, che sapremmo svolgere con responsabilità e competenza non inferiori a quelle dei biologi? Ha davvero una grande importanza, per lavorare nel SSN, possedere conoscenze tanto approfondite (60CFU!) di botanica, ecologia & co.? E per quali ragioni, invece, per lavorare nel SSN non vengono considerate le nostre conoscenze di chimica analitica e biotecnologie farmacologiche, ingegneria genetica e diagnostica molecolare? Sarà mai possibile che il nostro sistema sanitario non abbia bisogno di biotecnologi, sempre più apprezzati appena fuori i confini italiani? Che senso ha, allora, averci "abilitati ad eseguire a)analisi biologiche (urine, essudati, escrementi, sangue), sierologiche, immunologiche, istologiche, di gravidanza, metaboliche e genetiche; d)identificazione di agenti patogeni infettanti ed infestanti dell'uomo, degli animali e delle piante; h)problemi di genetica dell'uomo??? (D.P.R. 328/01) Attendo le vostre opinioni. Tra le altre cose, Lunedì 12/12/2011 a Bari si tiene una conferenza a cui partecipano il presidente della fibio e il segretario generale del CUN, oltre ad ANBI, Assobiotec e CNSB. Se i biotecnologi baresi evidenziassero questi temi, dato che saranno toccati nella seconda sessione del convegno, le nostre domande potrebbero trovare risposta, o almeno le personalità citate saranno così gentili da illuminare le nostre menti, logorate dal troppo tempo trascorso in laboratorio. Un saluto a tutti.
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