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chick80
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Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 09:04:11
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Una citazione "visionaria" datata 1948
www.dcscience.net/lawrence-current-biology-2007.pdf
Citazione: Answer from the hero in Leo Szilard’s 1948 story "The Mark Gable Foundation" when asked by a wealthy entrepreneur who believes that science has progressed too quickly, what he should do to retard this progress:
"You could set up a foundation with an annual endowment of thirty million dollars. Research workers in need of funds could apply for grants, if they could make a convincing case. Have ten committees, each composed of twelve scientists, appointed to pass on these applications. Take the most active scientists out of the laboratory and make them members of these committees. ...First of all, the best scientists would be removed from their laboratories and kept busy on committees passing on applications for funds. Secondly the scientific workers in need of funds would concentrate on problems which were considered promising and were pretty certain to lead to publishable results. ...By going after the obvious, pretty soon science would dry out. Science would become something like a parlor game. ...There would be fashions. Those who followed the fashions would get grants. Those who wouldn’t would not."
Sounds familiar?
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domi84
Moderatore
Città: Glasgow
1724 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 10:20:43
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Per chi non mastica l'inglese:
Citazione:
Lei potrebbe creare un istituto, con un finanziamento annuale di quaranta milioni di dollari. I ricercatori che abbiano bisogno di capitali potrebbero rivolgersi a questo istituto, purché presentino tesi convincenti. [...] Prima di tutto, i migliori scienziati sarebbero in questo modo allontanati dai loro laboratori e occupati nel lavoro dei comitati preposti all’assegnazione dei finanziamenti. Secondariamente, i ricercatori scientifici bisognosi di capitali si concentrerebbero su problemi ritenuti promettenti e tali da condurre con sicurezza a risultati pubblicabili. Per qualche anno ci sarebbe un forte incremento della produzione scientifica, ma ragionando a lume di naso, questo sarebbe proprio il sistema adatto per inaridire la scienza. […] Sarebbe una questione di moda. Chi segue la moda, ha i prestiti. Chi non la segue, no. E vedrà che faranno in fretta a imparare a seguir la moda anche loro.
E' questo che mi fa paura del mondo scientifico di oggi...e che forse segnerà la mia uscita da questo mondo (non ho ancora deciso). Spero in futuro cambi qualcosa...Le riviste peer review e gli IF non sono per niente adatti a mantenere alta la qualità della scienza. Ci vorrebbe un sistema diverso, un sistema (secondo me) basato su un principio base della scienza: "un esperimento deve essere riproducibile da chiunque, in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo, settando le stesse condizioni di base". Se vinco il superenalotto, giuro che apro io una rivista così... |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 15:05:55
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Mah, secondo me il peer review non è necessariamente sbagliato, ma io preferirei avere ad es. che i nomi dei reviewer fossero resi pubblici.
Sul problema IF direi che si sia detto già molto. Purtroppo in alto sembrano non sentirci da quell'orecchio. |
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domi84
Moderatore
Città: Glasgow
1724 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 16:04:39
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Citazione:
i nomi dei reviewer fossero resi pubblici
Cosa si risolve così?
Riguardo il mio discorso, io per esempio, mi sono trovato a studiare due topi KO per un gene, fatti da due gruppi diversi e con 2 fenotipi completamente diversi! Uno dei due deve essere sbagliato. Se una rivista controllasse, oltre a leggere l'articolo, anche se i topi sono veramente KO risolverebbe il problema... |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 16:25:14
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Citazione: Cosa si risolve così?
Che il reviewer si prenderebbe pubblicamente la responsabilità di aver giudicato adatto/inadatto un certo paper. Secondo me si eliminerebbe almeno un po' di bias in alcune reviews. Certo, non risolverebbe tutti i problemi, è chiaro.
Ad es. è interessante l'idea di PLoS di rendere pubbliche le reviews (anche se non lo fanno in tutti i papers... non sono sicuro di come funzioni).
Citazione: Riguardo il mio discorso, io per esempio, mi sono trovato a studiare due topi KO per un gene, fatti da due gruppi diversi e con 2 fenotipi completamente diversi! Uno dei due deve essere sbagliato. Se una rivista controllasse, oltre a leggere l'articolo, anche se i topi sono veramente KO risolverebbe il problema...
Beh, ci sono spiegazioni plausibilissime per questo, soprattutto se sono due linee di topi diverse (la compensazione è uno dei problemi con i KO, ad es.). Il problema, sì, è che i reviewers avrebbero dovuto chiedere la dimostrazione che fossero KO. Soprattutto chi ha fatto da revisore per il paper che è uscito dopo, non si è preso la briga di leggere la letteratura e chiedere spiegazioni sulle differenze di risultati.
Questo però non rende la peer-review inutile secondo me. Io rifiuterei di fare da reviewer per un paper di immunologia, non ne saprei abbastanza per poterlo giudicare. Certo, potrei accorgermi di problemi generali, del tipo "non avete mostrato che i topi sono davvero KO", ma poi mi fermerei lì... |
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