La pressione sistolica/diastolica presso l'aorta è di 120/80. Quando si rileva la pressione a livello del polso ci si aspetta di rilevare appunto 120/80. Tuttavia esiste una variazione dell'onda sfigmica che avviene prossimo-distalmente, e quindi l'onda sfigmica è variata (dovrebbe avere un picco maggiore di +30mmHg e un minimo minore di -10mmHg). Come coesistono le due cose? Voglio dire, se l'onda sfigmica dell'aorta è 120/80 mentre distalmente "è più schiacciata" al punto da risultare 150/70, come mai lo sfigmomanometro registra comunque 120/80?
Se non erro avevo letto da qualche parte che in realtà l'incremento del massimo/decremento del minimo (distalmente) nell'onda sfigmica era apparente, ma ora sono un po' confuso al riguardo.
Quindi la domanda è: l'onda sfigmica, che cambia prossimo-distalmente, cambia davvero o è solo apparente il suo "schiacciarsi da destra a sinistra" ? Se cambia solo apparentemente, a cosa è dovuta questa sua modificazione apparente? So che la compliance e le resistenze aumentano distalmente, ma non mi è chiaro se esse modifichino REALMENTE l'onda sfigmica o è solo qualcosa di "apparente".
Insomma se qualcuno può delucidare questo che ora mi sembra un paradosso (sfigmomanometro registra le pressioni distali come se l'onda sfigmica non fosse variata)...