Mi rispondo da solo nel caso in cui qualcuno passi di qua in futuro e abbia bisogno di questa informazione. Un esempio di scarsa riproducibilità di un marcatore è la tecnica RAPD (Random Amplified Polymorphic DNA), amplificazione casuale di DNA polimorfico. Questa tecnica si basa sull'utilizzo di primer aspecifici (di circa 10 bp e che fungono sia da forward che da reverse) per amplificare tramite PCR sequenze distribuite in tutto il genoma di un individuo. I profili così ottenuti sono confrontati con quelli di individui della stessa o di differenti popolazioni per ottenerne informazioni. E' considerata una tecnica poco riproducibile in quanto al variare delle condizioni della PCR (per esempio tempi più lunghi per ogni ciclo) o della concentrazione iniziale dei reagenti, variano anche i profili RAPD. Allora per due individui possiamo avere profili RAPD totalmente differenti anche se fatti dopo pochi minuti uno dall'altro, per i motivi suddetti. Nel 1998 Jones [c]et al.[/c] eseguirono diverse RAPDs, con condizioni sperimentali rigidamente uguali in nove laboratori diversi sparsi in Europa, ottenendo però pattern non sempre uguali tra loro. Essi spiegano che non è facile ottenere la riproducibilità se viene cambiato il materiale di consumo o il personale.