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DS
Nuovo Arrivato
22 Messaggi |
Inserito il - 07 gennaio 2014 : 15:48:56
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Ciao ragazzi, chiedo scusa se ho formulato tali domande anche in privato, ma m'interessano fortemente due punti raramente formulati sulla rete. La mia esperienza in Italia da neolaureato si è rivelata deludente come per tanti altri. In particolare ho visto da un lato laboratori senza i soldi per le punte, dall'altro laboratori con un minimo di fondi ma con un tenore di publicazioni molto basso e soprattutto con una assurda rigidità negli orari. Volevo quindi sapere, dalle vostre esperenze estere se 1) in altri paesi c'è maggior rispetto per il tuo lavoro, permettendoti di avere un buon numero di publicazioni anche a secondo terzo nome 2) soprattutto, m'interessa sapere se sono fiscali sugli orari.Con una buona programmazone si può fare tutto in 40 ore settimanali, mentre in Italia pretendono permanenze a vuoto fino alle 7 di sera o esperimenti programmati con leggerezza nei finesettimana. all'estero c'è lo stesso atteggiamento maniaale? grazie
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 07 gennaio 2014 : 18:52:03
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Premesso che tutto dipende da laboratorio a laboratorio e non si può sempre generalizzare...
...adesso generalizzando
Citazione: 1) in altri paesi c'è maggior rispetto per il tuo lavoro, permettendoti di avere un buon numero di publicazioni anche a secondo terzo nome
Se il lavoro lo fai tu figuri come primo nome. Se hai contribuito figuri in una posizione proporzionale al lavoro che hai fatto. Ma direi che da PhD è in generale normale pubblicare almeno uno o due paper come primo autore.
Citazione: 2) soprattutto, m'interessa sapere se sono fiscali sugli orari.Con una buona programmazone si può fare tutto in 40 ore settimanali, mentre in Italia pretendono permanenze a vuoto fino alle 7 di sera o esperimenti programmati con leggerezza nei finesettimana. all'estero c'è lo stesso atteggiamento maniaale?
Dipende molto dal capo, io non ho mai avuto direttive precise sinceramente, e soprattutto stare senza far nulla fino alle 7 di sera l'ho forse sognato... Tuttavia, stare dopo le 7 o nel fine settimana è comune. Poi lo si può vivere in maniera più o meno sana. La mia politica è: il weekend si va in spiaggia/cinema/cazzeggio/etc, SE poi devo per forza andare in lab (e.g. perchè mi devo occupare degli animali o devo terminare un esperimento etc.) vado senza problemi, faccio quello che devo fare senza perdere tempo e me ne vado. Purtroppo in alcuni ambienti vige la legge del "non sei in laboratorio la domenica pomeriggio? vergogna!" che è non solo stupida ma assolutamente controproduttiva, in quanto diminuisce l'efficienza del lavoro.
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DS
Nuovo Arrivato
22 Messaggi |
Inserito il - 07 gennaio 2014 : 20:41:45
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ti ringrazio per la risposta. a me interessa moltissimo la politica di "managment" dei laboratori perché, lo confesso, è il motivo principale per il quale la ricerca sta diventando per me un peso e non più un piacere. sarò anche un lab prestigioso del CNR, e ne ho visto un paio, ma un Phd dopo 4 e passa anni esce raramente con una pubblicazione (IF 10 se sei Molto fortunato, più spesso 5-6, altrettanto spesso non pubblichi). Su altri lavori non metti mano, e quindi niente nomi extra. Orari fino alle 7, con 3/4 del tempo con le mani in mano; se finisci gli esperimenti aspetti su Fb, ore ed ore. E, per concludere, vai il sabato per fare il time course a 48 ore che potresti tranquillamente allestire la settimana successiva mentre analizzi gli altri campioni. e vai la domenica perché c'è un confocale usato da tutta la struttura. Paradossalmente si lavora meglio, e si pubblica meglio, in laboratori piccoli con poche persone ed un associato che condivide tutti i lavori. E come lo scelgo un lab se un gruppo "forte" è peggio del "debole"? a caso?
Alcune persone mi han dipinto un quadro idilliaco di autogestione intelligente all'estero (non fraintedete, io voglio lavorare sodo per pubblicare tanto e bene). lavori fin quando hai da fare, senza vincoli restrittivi. altri invece mi han riferito che è la stessa storia idiota dell'Italia, e in questo caso cambierei mestiere perché la passione è forte ma la frustrazione di più. insomma, io voglio stare in laboratorio per motivi legittimi, non per infruttuose smanie.
PS quando alludi al lavorare tanto, che intendi? te lo chiedo perché molte persone considerano un western ed una pcr "tanto". E lo è solo se usi lastre grandi e generatori che ci mettono 5 ore per la corsa e altrettanti per il trasferimento. idem per i topi. Ok sono scoccianti quando sfornano in massa, e li devi andare, me ne rendo conto. Ma totalmente diverso è allestire un siRNA a 72 ore il giovedi quando puoi seminare per il lunedì (pubblicando, dopo 4 anni, su topolino)
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 07 gennaio 2014 : 22:31:44
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Ribadisco, dipende molto dal laboratorio, gli str**** ci sono in Italia come all'estero. Sinceramente durante il mio PhD il tempo me lo gestivo da solo, gli esperimenti li programmavo io quando volevo, quindi non ho mai vissuto le situazioni da te descritte (ciò ovviamente non vuol dire che non esistano!). La politica del mio capo era essenzialmente: vieni quando vuoi basta che mi porti i risultati!
Nota inoltre che in vari Paesi DEVI pubblicare uno o più articoli primo nome come requisito per avere un PhD, quindi...
Citazione: quando alludi al lavorare tanto, che intendi? te lo chiedo perché molte persone considerano un western ed una pcr "tanto". E lo è solo se usi lastre grandi e generatori che ci mettono 5 ore per la corsa e altrettanti per il trasferimento.
Guarda la giornata di oggi la classificherei decisamente tra le giornate pesanti: due chirurgie, raccolta di sangue ogni 5 minuti per 2 ore, corretto un paper e analizzato dei dati.
PS: il problema di guardare all'IF è purtroppo un male della ricerca moderna. IF più alto non vuol necessariamente dire pubblicazione migliore. Spesso lo stesso lavoro finisce su una rivistona o su una rivista più che decente (diciamo IF 4-8) a seconda del nome dell'ultimo autore, indipendentemente dalla qualità della scienza. |
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