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marta_p
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Inserito il - 10 giugno 2014 : 18:10:20
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Volevo sapere se cambiare farmaco durante una terapia è rischioso e può compromettere la reale efficacia della terapia ......non sto parlando di cambiare completamente farmaco ma di passare da un farmaco brand ad uno generico e viceversa. In linea generale non dovrebbero esserci problemi visto che si tratta dello stesso farmaco ma cambia solo la casa farmaceutica che lo distribuisce... che dite?
Grazie per le risposte.
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 10 giugno 2014 : 19:17:13
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Ovviamente la mia risposta vale a fini informativi e non è certo un consiglio medico che, come da regolamento, non può essere fornito.
L'unica differenza che intercorre tra una specialità farmaceutica e l'altra è la composizione in eccipienti. Questo può determinare anche importanti differenza dal punto di vista farmacocinetico che ovviamente si possono ripercuotere in modo importante sull'efficacia del farmaco stesso.
In linea generale quando si vuole fare uno switch da una specialità all'altra dello stesso farmaco (anche tra due diversi generici!) è necessario farlo con stretto e attento controllo medico in modo da vigilare sul mantenimento dell'efficacia e l'eventuale insorgenza di nuovi effetti avversi. Può anche essere necessario modificare lo schema di trattamento. Questa attenzione deve essere tanto maggiore quanto meno maneggevoli sono i farmaci e quanto più importante è la patologia in trattamento.
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[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Klein Bottle
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Inserito il - 11 giugno 2014 : 05:43:41
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È vero. A volte tra una forma farmaceutica proprietaria e una generica cambiano solo gli eccipienti, e questo fatto può in alcuni casi – come ha detto Caffey – influire in modo non indifferente.
Mi sembra ovvio che una compressa contenente, (giusto per fare un esempio eh!), X milligrammi di Ibuprofene a rilascio immediato, non sia assolutamente la stessa cosa di una compressa contente sempre X milligrammi di Ibuprofene a rilascio prolungato; difatti in questi casi non si tratta di generici e gli eccipienti (che personalmente preferisco chiamare veicolanti) pur non essendo dei principi attivi, giocano un ruolo fondamentale, non solo da un punto di vista farmacologico, ma anche legale (in termini di brevetti per intenderci).
Poi, parlando strettamente per esperienza personale, a proposito dello switch da generico a generico, (come anche da proprietario a proprietario!), a volte non cambia ASSOLUTAMENTE NULLA. E per nulla, intendo nemmeno la forma, giusto l'etichetta.
In ogni caso, discuterne con il proprio medico o con un farmacista preparato è e rimane la scelta migliore. |
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 11 giugno 2014 : 08:54:41
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Citazione: Messaggio inserito da Klein Bottle
Mi sembra ovvio che una compressa contenente, (giusto per fare un esempio eh!), X milligrammi di Ibuprofene a rilascio immediato, non sia assolutamente la stessa cosa di una compressa contente sempre X milligrammi di Ibuprofene a rilascio prolungato
Giusta precisazione. Ho dato per scontato che due farmaci del genere non sono considerati bioequivalenti perché hanno una cinetica completamente diversa e di conseguenza anche un brevetto diverso! |
[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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chim2
Utente Attivo
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Inserito il - 11 giugno 2014 : 11:46:44
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Citazione: Messaggio inserito da Klein Bottle
È vero. A volte tra una forma farmaceutica proprietaria e una generica cambiano solo gli eccipienti, e questo fatto può in alcuni casi – come ha detto Caffey – influire in modo non indifferente.
Mi sembra ovvio che una compressa contenente, (giusto per fare un esempio eh!), X milligrammi di Ibuprofene a rilascio immediato, non sia assolutamente la stessa cosa di una compressa contente sempre X milligrammi di Ibuprofene a rilascio prolungato; difatti in questi casi non si tratta di generici e gli eccipienti (che personalmente preferisco chiamare veicolanti) pur non essendo dei principi attivi, giocano un ruolo fondamentale, non solo da un punto di vista farmacologico, ma anche legale (in termini di brevetti per intenderci).
Poi, parlando strettamente per esperienza personale, a proposito dello switch da generico a generico, (come anche da proprietario a proprietario!), a volte non cambia ASSOLUTAMENTE NULLA. E per nulla, intendo nemmeno la forma, giusto l'etichetta.
In ogni caso, discuterne con il proprio medico o con un farmacista preparato è e rimane la scelta migliore.
giusto per precisare se si passa da una formulazione convenzionale a una non convenzionale ovvio che non sono equivalenti a priori:in una "non convenzionale" è sbagliato considerare la farmacocinetica dell'attivo invece di farmacocinetica della forma farmaceutica quindi non sono nè equivalenti e nè bioequivalenti; -i generici sono equivalenti ma non sono bioequivalenti -che io sappia negli USA c'è un testo che affianca la farmacopea in farmacia proprio sui passaggi d un equivalente all'altro |
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Klein Bottle
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Inserito il - 14 giugno 2014 : 10:11:58
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Mmm se però ci spostiamo all'estero, sopratutto negli USA, come in UK, il discorso cambia. Per quel che so, alcuni farmaci sono considerati generici di un proprietario anche a dosaggi diversi.
E in molti casi, senza voler fare il complottista (cosa che non sono), certe formulazioni sono solo questioni di marketing |
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 14 giugno 2014 : 10:50:44
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Citazione: Messaggio inserito da Klein Bottle
E in molti casi, senza voler fare il complottista (cosa che non sono), certe formulazioni sono solo questioni di marketing
Hai voglia quante! Non è questione di complotti, ma solo delle aziende che puntano al massimo profitto. |
[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Klein Bottle
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Inserito il - 14 giugno 2014 : 14:57:50
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Sai Caffey, io più che dare tutte la responsabilità a Big Pharma, la quale non dico ne sia esente, ne do parecchie alle agenzie del farmaco delle varie nazioni le quali dovrebbero controllare meglio cosa e come fanno. Sicuramente avrete sentito parlare dello scandalo Novartis-Roche.. Beh basta guardare un prontuario con i relativi prezzi per rendersi conto che ci sono altri esempi simili. La cosa divertente è che, mentre Avastin® e Lucentis® avevano due principi attivi diversi a livello molecolare, ci sono vari esempi di medesimi principi attivi con ingenti differenze di prezzo, solo per avere una diversa indicazione terapeutica. E a mio personalissimo parere, l'AIFA lo sa perfettamente. |
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Luca P.
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Inserito il - 16 giugno 2014 : 18:35:28
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Ciao, la più grande divergenza sta nel fattore di bioequivalenza, ovvero l’equivalente deve avere un principio attivo pari al 20% in più o in meno rispetto al farmaco originale, il che non è una sfumatura da poco...occorre che il medico prescriva la medicina e il paziente la assuma consapevolmente e in continuità alla cura seguita, branded o non branded che sia. c'è anche da tener presente la diversità nel prezzo e nelle fasi di sperimentazione, che sono aspetti legati tra loro. Il farmaco di marca appena immesso sul mercato ha un brevetto valido per un certo periodo di tempo durante il quale ha la garanzia di non avere il corrispettivo generico sul mercato. Poi sul passaggio dall'uno all'altro ho sentito di casi di èazienti che per malattie psichiatriche erano ben controllati dal branded hanno èresentato un peggioramento dei sintomi quando sono passati al generico. Identici fenomeni sono stati segnalati anche per molti antibiotici. poi fai tu... |
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Klein Bottle
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Inserito il - 17 giugno 2014 : 04:54:57
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Sarà, io non sono un clinico..e tutti i clinici che conosco convengono sul fatto che cambia poco e niente.
Io so solo che 1mg di Alprazolam della Mylan®, si lega ai recettori GABA come 1mg di Alprazolam della Pfizer®. A meno che tu paziente non creda diversamente, ma allora stiamo parlando di un altra cosa..
Ah una precisazione, sai chi in certi casi vende il principio attivo branded alle case che farmaceutiche che commercializzano il generico, e ai laboratori farmaceutici per le preparazioni galeniche? L'azienda stessa che detiene il brand.
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 17 giugno 2014 : 10:02:51
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Citazione: Messaggio inserito da Luca P.
Ciao, la più grande divergenza sta nel fattore di bioequivalenza, ovvero l’equivalente deve avere un principio attivo pari al 20% in più o in meno rispetto al farmaco originale, il che non è una sfumatura da poco...
Innanzi tutto: benvenuto! Questo non mi risulta: che io sappia due farmaci devono contenere la stessa quantità di principio attivo per essere considerati equivalenti l'uno dell'altro. Sei sicuro che non ti confondi con i parametri farmacocinetici di bioequivalenza? Per essere considerati bioequivalenti devono avere una AUC(0-t) (o altri parametri in base al tipo di formulazione di cui si sta parlando) tra 80% e 125% rispetto al farmaco di riferimento con intervallo di confidenza del 90%. E' da questo che insorgono i problemi: un generico che ha AUC 82% rispetto al branded e un altro che l'ha del 123% sono entrambe accettabili ma in teoria, tra loro, non sarebbero bioequivalenti! E inoltre non credo che ci siano regole su quale farmaco usare come riferimento; credo che sia sufficiente sceglierne uno approvato ed in commercio, quindi...
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[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Bacice
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Inserito il - 22 giugno 2014 : 20:06:34
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Per chiarire la differenza tra "prodotti equivalenti farmaceutici", corrispondenti al caso di due formulazioni di Ibuprofene a 100mg ma a rilascio differente, sopracitato, ed i "farmaci bioequivalenti", che invece corrispondono al caso di farmaci generici e branded, vi linko questa pagina de Lafarmacovigilanza. Già citata in un altra discussione simile.
Per quanto riguarda la domanda che ha dato origine alla discussione risponderei che in teoria puoi tranquillamente effettuare un cambio, ma devi consultare un medico in caso di farmaco che necessita una prescrizione medica. Se invece si tratta di un farmaco da banco ti sconsiglio di usarli, meno farmaci usi meglio è.
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Bacice
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Gabriele
Utente
Prov.: Pisa
Città: Pisa
615 Messaggi |
Inserito il - 24 giugno 2014 : 21:10:13
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Citazione: Messaggio inserito da Bacice
Per quanto riguarda la domanda che ha dato origine alla discussione risponderei che in teoria puoi tranquillamente effettuare un cambio, ma devi consultare un medico in caso di farmaco che necessita una prescrizione medica. Se invece si tratta di un farmaco da banco ti sconsiglio di usarli, meno farmaci usi meglio è.
questa non l'ho capita.....o forse si ma spero di essermi sbagliato. |
"Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. E finirà col perdere entrambe." |
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Bacice
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Inserito il - 25 giugno 2014 : 12:51:39
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ATTENZIONE!! QUESTA è SOLO LA MIA OPINIONE. CHE NON PUò ESSERE CONSIDERATA SUPPORTO MEDICO OD INDICAZIONE MEDICA
Studiando farmacologia, ho letto che non esiste al mondo sostanza in grado di indurre effetti medicamentosi senza indurre effetti collaterali. La creazione di un farmaco e la sua immissione in commercio necessita che questo presenti un rapporto tra rischi e benefici accettabile, ma non esiste farmaco che non presenti rischi. Da qui la mia opinione. Non c'è bisogno di ricorrere ad un farmaco per risolvere ogni malessere, alcuni potrebbero risolversi spontanemente. I farmaci ed i medici non sono necessari ogni volta che si presenta uno stato di vaga sofferenza e di leggera indisposizione fisica, servono per evitare la morte e le menomazioni. Se ti rechi in una farmacia con una lista di sintomi uscirai sicuramente con un farmaco da banco. Per esempio una persona può entrare in farmacia con un influenza ed uscirne con una confezione di tachifludec, senza per altro aver nemmeno parlato con un farmacista laureato, può vendergli un farmaco anche una commessa. Il paracetamolo è un farmaco epatotossico ed alcune persone, gli acetilatori lenti, sono maggiormente a rischio di sviluppare effetti collaterali in tale senso. Tutto ciò è stato valutato accettabile in termini di rischio/beneficio nel lungo iter che porta un farmaco alla commercializzazione, cioè si è ritenuto che la possibilità di incorrere in un effetto collaterale fosse sufficentemente bassa a fronte dei benefici che il farmaco garantisce. Ma di quali benefici stiamo parlando? La risoluzione di un po' di raffreddore (fenilefrina), una febbriciattola e un po' di malditesta? Penso che il paracetamolo, per esempio, sarebbe meglio riservarlo alla febbre alta che può comportare dei rischi(Io consiglierei, comunque, di rivolgersi ad un medico qual'ora una febbre alta persista dopo 48h e di non insistere con il paracetamolo aumentando la probabilità di incorrere in effetti collaterali sopracitati e sopprimendo un sintomo iportante). è vero che alcuni frmaci possono migliorare la qualità della vita liberandoci da malessere che non porta ne a morte ne a menomazione, come nel caso di chi soffre di emicrania ricorrente o di grave dismenorrea. Però ciò non toglie che i farmaci non sono caramelle e sono pericolosi e vanno usati per raggiungere benefici importanti. L'annullamento totale di ogni fastidio non rientra tra i deteminanti della salute. Questo è quello che penso, per ora.
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Gabriele
Utente
Prov.: Pisa
Città: Pisa
615 Messaggi |
Inserito il - 25 giugno 2014 : 19:50:19
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Mi sembra una cosa ben diversa da dire "meno farmaci usi meglio è".
Usa i farmaci di cui hai realmente bisogno semmai.
Tra l'altro, non c'è paese al mondo con necessità di prescrizione pari a quella italiana, che richiede ricette anche per le caramelle gommose (nimesulide RNR oh my god, prescrizione per ibuprofene da 400 mg...per la gioia di ogni donna). |
"Chi rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. E finirà col perdere entrambe." |
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Bacice
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13 Messaggi |
Inserito il - 25 giugno 2014 : 20:34:43
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Non so. Penso che "meno farmaci possibili" sia molto simile a "farmaci necessari". Ma evidentemente non siamo daccordo, perchè per me il nimesulide non sono caramelle gommose e mi ha sempre dato fastidio vedere le bustine di aulin nei portafogli delle mie amiche. Io penso che meno ti esponi a i rischi che l'assunzione dei farmaci comporta meglio sia. Questo non vuol dire non usare farmaci, vuol dire usarli il meno possibile, cioè quando strettamente necessari. |
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Klein Bottle
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53 Messaggi |
Inserito il - 30 giugno 2014 : 23:33:57
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Citazione:
Tra l'altro, non c'è paese al mondo con necessità di prescrizione pari a quella italiana,
In ogni caso controbilanciamo bene! Non credo esista paese al mondo dove ti vengano dispensati i medicinali COMUNQUE anche se non hai mai avuto la ricetta, pericolosi o no che siano
Citazione:
(nimesulide RNR oh my god,
E da quando è diventato RNR? Che poi, per il misuso che se ne fa avrebbe pure senso, sebbene come ho già detto sopra, trovi sempre (o almeno, io trovo sempre) una farmacia che lo vende senza ricetta
Citazione:
prescrizione per ibuprofene da 400 mg
A meno che tu non ti riferisca a qualche sale particolare, o a qualche forma a RM, ti posso assicurare che il classico ibuprofene lo trovi da 400 mg anche in parafarmacia. |
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chick80
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Inserito il - 01 luglio 2014 : 10:55:27
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Citazione: In ogni caso controbilanciamo bene! Non credo esista paese al mondo dove ti vengano dispensati i medicinali COMUNQUE anche se non hai mai avuto la ricetta, pericolosi o no che siano
Mai stato in USA? |
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Klein Bottle
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Inserito il - 04 agosto 2014 : 15:56:49
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: In ogni caso controbilanciamo bene! Non credo esista paese al mondo dove ti vengano dispensati i medicinali COMUNQUE anche se non hai mai avuto la ricetta, pericolosi o no che siano
Mai stato in USA?
Gli stessi USA dove sul medicinale c'è apposto nome del paziente, medico curante e dosaggio? No, personalmente mai stato, e in verità ho solo informazioni di seconda mano da amici e colleghi; e sebbene sia al corrente che molti medici abbiano la "ricetta facile", e che ottenere farmaci in modi non proprio leciti sia di una semplicità disarmante, non posso certo affermare che chiunque possa entrare in una farmacia e comprare Rx come caramelle (cosa che in Italia succede di continuo), poi probabilmente tu hai avuto esperienze diverse.. |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
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