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lucaam86
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94 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2014 : 08:44:28
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Ciao a tutti, sono un assiduo lettore del forum. Scrivo perchè mi piacerebbe ricevere dei vostri consigli. Sono laureato in architettura (ho già scritto in passato questa cosa) ma il mio interesse principale è da sempre stato l'ambito clinico e in particolare mi piace l'ambiente laboratoristico. Con la mia attuale laurea non posso sperare di avere un lavoro decente e per "campare" faccio il commerciante (ho una attività mia). Non ho fatto medicina (sbagliando) perchè spaventato dalla lunghezza del corso di studi e per un carattere un po restio ad avere a che fare ogni giorno direttamente con il paziente.
Poichè ho abbastanza tempo per studiare mi sono re-iscritto all'Università a Scienze Biologiche, cosa che intendevo fare da 2 anni. Il fatto di studiare una materia che mi appassiona mi fa sentire molto bene, quello che però mi fa venire i dubbi è la mia età. Ho 28 anni e sono al primo anno. Non so bene quali possibilità potrò avere una volta terminata questa nuova laurea (circa 33 anni se tutto va bene). Credo molto poche.
Mi piacerebbe lavorare nell'ambito clinico ma so bene che il Biologo senza specializzazione ha poche (o quasi nulle) possibilità di lavorare in questo ramo.
Sono molto preparato sulla Modellazione Tridimensionale (su cui ho fatto la tesi della precedente laurea) e da 1 anno sto cercando di applicare questa mia capacità alla Biologia (modellazione e rappresentazione 3D di proteine, complessi proteici, ricostruzione virtuale di disturbi biochimici, meccanismi di funzionamento cellulare ecc...). Non so fino a che punto questo settore possa darmi in futuro delle opportunità. In Italia i gruppi di Biologi/Biotecnologi che studiano il 3D sono pochissimi e non sembra esserci un seguito. Ho studiato molto per apprendere le tecniche di modellazione Tridimensionale e Rendering e mi piacerebbe far confluire questa conoscenza nel mio nuovo percorso di studi.
Secondo voi, considerata la situazione drammatica dei Biologi in Italia e delle loro possibilità di impiego nell'ambito clinico-medico: a 33 anni si può avere la possibilità di fare il Biologo per Professione? Oppure dovrei laurearmi solo per passione senza sperare di farlo come lavoro? Il mio sogno sarebbe quello di lavorare in un laboratorio di patologia clinica o di biochimica clinica anche con un ruolo secondario rispetto a quello del biologo specializzato. Mi affascina l'idea di avere a che fare con materiale biologico e di scoprire ogni giorno nuove cose in questo ambito.
Vorrei qualche vostro consiglio se non chiedo troppo. Vi ringrazio Luca
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midichloria
Nuovo Arrivato
75 Messaggi |
Inserito il - 09 ottobre 2014 : 16:43:50
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Ciao! Io mi sono laureata da poco meno di un anno e posso dirti che quasi tutti i miei compagni di corso si sono trasferiti all'estero, io compresa.... Purtroppo di lavoro ce n'é poco e la maggior parte delle volte bisogna accontentarsi di lavorare gratis alcuni anni per "guadagnare esperienza". Se tu riesci a conciliare il tuo attuale lavoro (che ti permette di vivere) con un eventuale ulteriore lavoro gratuito presso una struttura di tuo interesse per acquisire esperienza, credo tu abbia possibilitá, nonostante l'etá. Continua a coltivare le tue capacitá in modellazione 3D. Magari non é una cosa super richiestissima, ma se tu sei in grado di lavorarci bene é una ottima cosa. Forse non é la cosa piú utile per lavorare in un laboratorio di analisi come dici, perché ti serve a ben poco... vedi di trovare un campo in cui possa esserti utile! :)
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lucaam86
Nuovo Arrivato
94 Messaggi |
Inserito il - 10 ottobre 2014 : 09:17:49
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Ciao midichloria. Grazie del tuo intervento. Diciamo che attualmente ho abbastanza tempo per studiare (lavoro in un negozio). Un po meno per fare tirocinio gratuito ma, anche qui, forse, mi potrei organizzare.
Il discorso della modellazione 3D si, mi piace portarlo avanti anche se ancora non capisco bene quale potrebbe essere l'impiego pratico nella pratica biologica in Italia. Ho notato che molti studi clinici stanno utilizzando il 3D per studiare strutture ossee (fratture, osteosarcomi ecc..) ma secondo me l'impiego più probabile del 3D è nella simulazione dei processi proteici e cellulari prendendo come "quarta dimensione" il tempo. A breve visiterò un laboratorio in cui si riproducono modelli in 4D (la quarta dimensione è appunto il tempo) nell'ambito della cardiologia. Anche questo è interessantissimo e mi piace molto. La presenza in un laboratorio di analisi cliniche comunque rimane la cosa più interessante ma anche la più improbabile in Italia in periodi come questo.
Mi piacerebbe ricevere dagli utenti del forum ulteriori consigli e impressioni in merito. Grazie
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