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metodico
Nuovo Arrivato
Prov.: Torino
Città: chivasso
65 Messaggi |
Inserito il - 12 marzo 2007 : 14:50:15
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ciao a tutti Spesso in Italia ci si lamenta di una mancanza di occasioni lavorativi, di lavoro stabile e ben remunerato. Ma si analizza anche il metodo di selezione e di acquisizione del posto di lavoro?. Per dirla in termini chiari: si vuole il posto di lavoro sicuro, ben rimunerato ma pochi si lamentano della selezione dei ricercatori, della qualità della ricerca, insomma della meritocrazia. Non tutti i ricercatori sono in grado di fare ricerca avanzata e di conseguire risultati. Come non tutti i ricercatori possono predentere stipendi adeguati sono in base alla presenza in laboratorio, ma semmai compensi in corrispondenza di risultati, scoperte e brevetti conseguiti. La prssi consolidata è che tutti sono uguali, che non esiste meritocrazia. Ma senza meritocrazia viene a mancare il cardine del ricercatore: la competizione sana per emergere e distinguersi dagli altri. Semmai si dovrebbe protestare per la mancanza di questo fondamentale aspetto non solo nella ricerca ma in tutti i settori dello scibile umano: la selezione naturale e la premiazione anche economica dei più bravi!!. Invece in italia l'egualitariamo vince, la distinzione invece è bandita. Tutto viene appiattito, ma verso il basso!!. Non sempre è così fortunosamente, i centri di ricerca migliori hanno spesso i ricercatori più brillanti, spesso invidiati, ma fa parte di quel pensiero appiattito normale in Italia. Semmai amcora da migliorare è il sistema sinergico che permetta ai ricercarori di investire nelle proprie capacità, realizzando muove imprese di alta tecnologia, con un potenziamento, come in America e Inghilterra del sistema fondi bancari e assicurativi, pubblici e privati, che sappiamo valorizzare e far decollare le potenzialità dei laureati giovani, sia finanziando progetti di fattibilità economica sia appunto contribuendo a realizzare con capitali a rischio impresa, nuove imprese high-tech. Credo che senza queste strutture finanziarie specializzate e senza un incremento della sinergia tra impresa-università-ricerca con istituti appositi specializzati in questa attività e senza meritocrazia difficilmente in Italia si potrà sperare di sfruttare al meglio la potenzialità dei cervelli italiani, che ci sono, ma non trovano le condizioni per esprimersi al meglio. ciao,
se avete delle segnalazioni da farci o facoltà da segnalare per ricerche condotte o realizzate, brevetti, sono ben accette. Possiamo inserirle con articoli ad hoc sul nostro sito http://www.alagoas.it
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la scienza è progresso |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 12 marzo 2007 : 21:09:51
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Concordo pienamente. Mi chiedo: perchè bisogna tenersi nelle università professori ottantenni (se non di più) che non sanno neanche cosa sia una PCR e non fanno ormai ricerca da anni, ma stanno solo lì a scaldare la sedia? Continuano a pubblicare? Questo non significa nulla, visto il modo in cui si mettono i nomi sugli articoli in Italia, per "fare un favore" a qualcuno.
Il problema è che spesso la distribuzione dei fondi dipartimentali è in mano a questi figuri... |
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Dionysos
Moderatore
Città: Heidelberg
1913 Messaggi |
Inserito il - 12 marzo 2007 : 21:34:08
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Quoto chick. Ma tu che lavori all'estero, Chick, mi sai dire se 'sto fenomeno è diffuso oppure è SOLO italiano? |
Volere libera : questa é la vera dottrina della volontà e della libertà (F.W. Nietzsche)
Less Jim Morrison, more Sean Morrison!
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 13 marzo 2007 : 06:05:23
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Guarda, non è che qui sia tutto rose e fiori... la politica c'è sempre di mezzo purtroppo, soprattutto agli alti livelli, ma in Italia si esagera troppo. Qui se non produci ti fanno capire che è meglio che cambi mestiere (e parlo di università). Certo, poi te lo dicono con quei falsi modi gentili di cui solo gli inglesi son capaci... ma comunque se non vali ti danno un bel calcio nei fondelli. Certo non è sempre vero perchè a volte alcune persone riescono ad ottenere fondi per progetti a dir poco senza senso, ma quello credo sia worldwide.
Io conosco diversi professori che sono under 50 (alcuni anche under 45) |
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MariBi
Utente Junior
170 Messaggi |
Inserito il - 13 marzo 2007 : 11:58:25
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Chick80, e invece i nomi sugli articoli? Come funziona lì da te? Si pubblicano articoli con 8-12 nomi di media per fare dei "favori"? O pubblica giusto chi fattivamente lavora e idea l'esperimento? E ancora i Prof. baroni a che età li mandano in pensione? Grazie per le info che ci invii dall'altra parte del mondo... |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 13 marzo 2007 : 13:29:40
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Guarda, a quanto ho visto sugli articoli vengono messi i nomi di chi ha lavorato (sempre con qualche eccezione ovviamente), credo la cosa del "favore" sia molto vecchia scuola europea...
Per quanto riguarda la pensione non ho proprio idea a dirti la verità; ti posso dire che di recente è andato in pensione un prof nel nostro dipartimento che credo abbia 65 anni o giù di lì (o se ne ha di più se li porta bene).
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metodico
Nuovo Arrivato
Prov.: Torino
Città: chivasso
65 Messaggi |
Inserito il - 17 marzo 2007 : 01:35:18
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ciao a tutti veramente io volevo sapere cosa ne pensavate di questa mamcanza di sinergia tra mondo industria-finanza-università. Non è forse uno dei problemi fondamentali da risolvere in Italia per far fare un "salto di qualità" alla ricerca italiana e dare al possibilità ai giovani laureati di talento di poter realizzare i loro progetti e ricerche e far "fruttare" anche economicamente una qualifica professionale spesso svilita e affranta da stipendi mediocri se non da fame?. Certo questo non massimalizza i ricercatori, perchè premia solo quelli bravi e in grado di fare ricerca costruttiva e qualificata, che realizza brevetti. Ma la meritocrazia è necessaria in tutti i settori se vogliamo competere a livello mondiale e soprattutto mettere in condizione i "nostri cervelli" di non scappare all'estero. Credo che non si possa predendere di avere stipendi più alti per tutti, ma che sia giusto premiare chi è in grado di portare "valore aggiunto" allo sviluppo economico del nostro Paese. ciao, http://www.alagoas.it |
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