metodico
Nuovo Arrivato
Prov.: Torino
Città: chivasso
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Inserito il - 12 marzo 2007 : 14:52:32
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ciao a tutti Tratto da nostro articolo pubblicato. Premetto che io mi occupo di sistemi industriali a risparmio energetico e abbattimento inquinamento atmosferico e di energie alternative al petrolio. La corsa all'energia nucleare è già cominciata, ma l'Italia ne rimane fuori, anche dalle <<minicentrali>>. "In tutto il mondo si fanno scelte diverse, circa 100 reattori nucleari sono in progetto da qui al 2020. E'la seconda ondata di centrali atomiche, dopo quelle che hanno rivoluzionato il sistema energetico occidentale negli anni Sessanta e che oggi stanno entrando nella fase del declino. "Peccato che l'Italia resterà tagliata fuori, commenta Beccalli, Presidente e AD (Amministratore Delegato) di GE International, così come ormai è praticamente assente da tutti i grandi settori industriali: avevamo l'alta tecnologia, la meccanica, la chimica, la farmaceutica e oggi non le abbiamo più, restano solo piccole sacche di forniture di elementi, che non riescono a innescare la vera innovazione. Lo stesso discorso vale per il nucleare". General Electric non ha preferenze in materia di energia: praticamente si occupa di tutto, dal carbone alle fonti rinnovabili, dal teleriscaldamento di Pragelato alla diga cinese delle Tre Gole. Realizza sistemi di estrazione e raffinazione del petrolio, turbine a gas, ha tagliato il traguardo di 5.000 pale eoliche installate, si occupa di solare, di idrogeno e di biomasse. Il nuovo reattore di terza generazione che gli americani stanno mettendo a punto nel loro centro di ricerca sulle rive del Mohawk River nello Stato di New York: un <<mini-impianto>> da 4-500 megawatt, che punta molto sulla sicurezza passiva, ottenuta innescando un rallentamento automatico della reazione nucleare in alcuni casi di emergenza e quindi sul contenimento estremo dei costi. Mentre i francesi lavorano a Flamanville per mettere a punto un bestione da 1.600 Megawatt, l'European Pressurized Water Rector (Epr) di terza generazione, quello americano, l'Esbwr, più semplice e flessibile, potrebbe diventare così il nuovo standart americano, con un occhio al mercato cinese, dove è già pianificata la costruzione di 27 centrali nucleari. Per quanto riguarda la termovalorizzazione, in Italia, permane la contrarietà di movimenti ecologisti e dei Verdi. Nel contempo prospera lo smantellimento illegale di rifiuti tossici. Lo chiamano <<triangolo della morte>>. Nel territorio campano compreso fra Nola, Acerra e Marigliano, l'indice di mortalità per tumore al fegato ogni 100.000 abitanti sfiora il 36%, contro una media nazionale del 14. Migliaia di persone sono esposte a sostanze altamente tossiche da decenni. La criminalità organizzata ha fatto dello smantellimento illegale dei rifiuti un vero business, attraverso il controllo di 5.000 discariche illegali, dove le immondizie vengono regolarmente bruciate a cielo aperto. Tutto è contaminato: gli agenti inquinanti, come la diossina, sono ben al di sopra dei livelli consentiti nell'aria, nell'acqua e nei prodotti della terra. Ma Acerra scende in piazza e si ribella a un solo mostro: il termovalorizzatore. Per dare agli operai accesso al sito dove deve essere costruito, ci sono voluti 4 anni di battaglie e la mobilitazione di migliaia di poliziotti. E intanto la camorra fa i suoi affari. Valanga di voti per le personalità che si sono opposte alla costruzione del termovalorizzatore alle ultime elezioni politiche. Ma i rifiuti non si dissolvono nell'aria, non possono essere mai riciclati completamente, soprattutto quelli industriali altamente tossici. Anche nei sistemi più avanzati, almeno la metà va smaltita in qualche altro modo: bisogna scegliere fra il termovalorizzatore e la discarica. i partners europei hanno scelto i termovalorizzatori, al momento attuale in Europa se ne stanno costruendo circa 50 e le discariche ormai non ci sono e non se ne fanno più. Anche sul fronte del "carbone pulito" si stanno facendo passi da gigante, come la tecnologia IGCC della General Electric o come quella di una società inglese che sta sperimentando un sistema per catturare la CO2 (anidride carbonica) prima che sia rilasciata nell'aria. Intanto l'Italia dipende per quasi 80 % dai combustibili fossili e dall'estero e la politica...tace!! E questo riguarda anche il nuovo piano energetico che bisognerà vedere quale spazio darà al fotovoltaico solare, all'eolico, alle biomasse. Senza dimenticare che se tutti adottassero una politica personale di <<risparmio energetico>> si avrebbero dei rilevanti cali dei consumi generali e qualche euro in più nelle proprie tasche !! Inoltre anche il nucleare ha dei problemi di esauribilità della materia prima l'uranio. Quindi quello che voglio ribadire è che l'Italia rischia di non sfruttare le potenzialità del nucleare ma nello stesso tempo non si impegna e non finanzia adeguatamente le energie alternative. Anche qui il rischio forte è di perdere la partita con altri Paesi che creano le condizioni per la ricerca migliorativa: rischiamo cioè come per altri settori industriali di diventare compratori di tecnologie non di esecutori e venditori. Quindi meno occupazione, meno industria. ciao, http://www.alagoas.it
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