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Mendel
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31 Messaggi |
Inserito il - 07 agosto 2016 : 19:05:24
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Salve ragazzi, pongo questo tema di discussione perché su un libro di testo ho trovato la seguente definizione:
"gli intervalli di somministrazione orale danno picchi ed avvallamenti nella curva dose-risposta. Quando un farmaco viene somministrato endovena, la quota di distribuzione e quella di eliminazione sono costanti; si eliminano cosi i picchi e gli avvallamenti che si riscontrano nella curva dose risposta".
Sapreste spiegarmi con un semplice esempio il senso di quanto riportato sopra. Da cosa dipendono i picchi e gli avvallamenti? E perché scompaiono se un farmaco viene somministrato endovena?
Grazie in anticipo a chi avrà la gentilezza di rispondere.
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IlTeo
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5 Messaggi |
Inserito il - 09 agosto 2016 : 11:01:56
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Ciao Mendel,
Penso che il libro parli dello steady state: la situazione ideale per la somministrazione di un farmaco è mantenere costante la concentrazione plasmatica del principio attivo per il periodo necessario. per fare questo serve uno studio accurato delle dosi e degli intervalli di somministrazione. In realtà l'unico modo per raggiungere (e non è sempre detto che si raggiunga, anzi...) questa condizione di steady state è somministrare il farmaco per endovena alla stessa velocità di eliminazione dello stesso. La somministrazione endovenosa ha la caratteristica fondamentale di distribuire e rendere disponibile il principio attivo immediatamente nel flusso ematico. Quindi in un grafico di concentrazione plasmatica (asse Y) e tempo (asse X), questo può essere rappresentato da una retta verticale (fino alla concentrazione plasmatica stabilita) seguita da una retta orizzontale per tutta la durata della somministrazione (ovviamente sempre che non venga variata la dose del farmaco). Questo perchè somministro costantemente tanto farmaco quanto ne viene eliminato.
Per la somministrazione orale invece la biodisponibilità del principio attivo nel sangue dipende dalla velocità di assorbimento intestinale: ciò vuol dire che se per la somministrazione endovenosa avrò la concentrazione necessaria nel sangue in pochi secondi, per la somministrazione orale l'ordine di grandezza è quello di decine di minuti o ore. In questo caso non posso immettere il farmaco nel paziente costantemente. Quindi per mantenere le concentrazioni a livelli terapeutici nel tempo dovrò somministrarlo ad intervalli costanti. in questo modo quando la concentrazione del farmaco comincerà ad abbassarsi, subentrerà la seconda somministrazione a rialzarla. In questo caso lo stesso grafico di prima non sarà più una retta orizzontale ma sarà composto da curve che si sovrappongono tra la coda di una (eliminazione) e la crescita della successiva (assorbimento seconda somministrazione), e il suo andamento sarà caratterizzato da picchi e avvallamenti.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Buona giornata
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 12 agosto 2016 : 16:40:17
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Vorrei aggiungere che in questo caso chiaramente si parla di una infusione endovenosa continua. Nel caso in cui il farmaco venisse somministrato in boli la curva concentrazione-tempo (e non dose risposta!) sarebbe piuttosto simile a quella della somministrazione orale, con tutte le differenze farmacocinetica del caso, ovviamente.
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IlTeo
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5 Messaggi |
Inserito il - 16 agosto 2016 : 10:25:25
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Verissimo... grazie :)
Buona giornata |
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