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occhisquieti
Nuovo Arrivato
64 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 19:15:06
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Ho bisogno di chiedervi un parere. La questione è molto delicata e, per renderla più chiara sarò costretta a scrivere qualche riga in più. Prego comunque i sarcastici di evitare risposte idiote perchè ritengo che non sia il caso di infierire ulteriormente.
Lavoro da quasi 3 anni con un contratto co.co.pro. in un ente pubbico. La collaborazione scadrà a giugno con possibilità quasi nulla di rinnovo. Assenza di fondi.
Tuttavia, alcune fonti apparentemente certe, vociferano che i fondi arriveranno e che ci stabilizzeranno, in tempi diversi, tutti quanti.
Chi il precariato lo vive, sà che una situazione di instabilità lavorativa, non solo porta a produrre in modo incostante, ma crea uno stress psicologico non indifferente che si ripercuote non solo sull'umore, ma anche sulla salute (sono diventata isterica, insonne, intollerante, mi si è sfasato addirittura il ciclo mestruale!). Mi hanno 'ricattata' dicendomi che non sono ammesse gravidanze 'se rimani incinta perdi il lavoro', ogni 3-4 mesi la solita storia 'non vi rinnoviamo i contratti, non ci sono fondi, non bastano i soldi...' e poi, ci si accorge che agli amici il contratto viene rinnovato annualmente... e sapeste a quali condizioni! (a volte penso che ci vorrebbe una bella denuncia! ma poi desisto perchè penso che mi abbiano dato per tre anni lo stipendio per campare)
Tuttavia, la situazione adesso è molto seria: i fondi non ci sono veramente.
Nel frattempo ho ricevuto una offerta di lavoro come Responsabile della Qualità in una azienda privata: 7 mesi di co.co.pro. e poi contratto a tempo indeterminato.
La prima cosa che ho pensato è stata: addio precariato! potrò comprarmi casa, potrò cambiare la macchina, potrò 'godere' di una stabilità lavorativa e psicologica che con il precariato te la sogni, potrò essere tutelata come madre, avrò diritto alle ferie, avrò diritto alla malattia, avrò uno stipendio decente.
Apparentemente pare una situazione perfetta, invece c'è l'inghippo: si trova a 300 km da casa.
Ecco le valutazioni che faccio e che mi rendono la scelta molto amara :
1. sono sposata, e poichè 600 km non sono fattibili in una sola giornata, sarò costretta a vivere per tutta la settimana, lontana da mio marito. Quindi: pagare doppio affitto, doppie spese, ecc ecc.
2. se dovessi avere un bambino (perchè da quì a 4 anni vorrei averne uno) starebbe per tutta la settimana con me (con una baby sitter... considerando poi i casi di pedofilia che si sentono in tv) e vedrebbe il papà solo sabato e domenica. E poi? che famiglia è una che vive separata per tutta la settimana?
3. prendere una casa a metà strada, fare entrambi il doppio dei sacrifici? (solita cosa: doppie spese, doppi rischi autostradali, ecc. ecc.)
4. mio marito ama il lavoro che fa e non posso chiedergli di lasciarlo per seguirmi, e la mia decisione non DEVE intaccare la sua carriera.
5. oppure aspetto che arrivino questi fondi nell'ente in cui lavoro e rinuncio al contratto a tempo indeterminato? Ma quante volte passa un treno del genere nella vita di una persona? E se poi questi fondi non arrivano? e a giugno diventerò disoccupata? Rimpiangerei questa occasione... e se accetto e poi stabilizzano i miei colleghi nell'ente? c'è una bella differenza tra le due aziende!
Seriamente, voi che fareste al mio posto?
occhisquieti
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Iside
Utente Attivo
Città: Napoli
1375 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 19:46:48
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non è una scelta facile, su questo condivido. vivere 300 km lontana dal proprio marito non è facile, ma neanche impossibile, come dici tu i fine settimana li passate insieme. un bambino per il momento non c'è (ma te lo auguro di cuore) quindi non ci pensare per ora e basa la tua scelta sui dati oggettivi. certo, se tu vai a lavorare fuori e pretendi un appartamento lussuoso, pagare doppie spese è faticoso. se ti accontenti di un posto dove mangiare, dormire e tornare dopo il lavoro, penso che tu possa accontentarti, dal momento che il tuo "campo base" è la casa che condividi con tuo marito. il lavoro che ti hanno proposto ti piace? tuo marito appoggia la scelta del trasferimento? certo che dannarsi l'anima e perdere la lucidità per colpa del precariato è assurdo. io ci andrei. ma dare un'opinione su una scelta che non conivolge direttamente è abbastanza facile. qualunque cosa tu decida di fare, in bocca al lupo.
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...we're just two lost souls swimming in a fishbawl...year after year...
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occhisquieti
Nuovo Arrivato
64 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 20:05:16
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mio marito mi appoggia. Non mi interessa una casa lussuosa. E il lavoro è quello più bello che mi potesse capitare!!
Ma come avrai notato.. i dubbi sono tanti...
grazie della solidarietà :) |
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gandalf
Nuovo Arrivato
Prov.: VARESE
Città: leggiuno
84 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 20:42:06
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ciao. io sono mamma, lavoro, ho un compagno e cerco di mettermi nei tuoi panni. guarda...prima di risponderti ho dovuto riflettere tanto, anche perchè ho letto le difficoltà che ti si pongono davanti nel tuo attuale posto di lavoro, ho condiviso i tuoi dubbi e le tue speranze rispetto al posto che ti si propone...ma voglio essere sincera con te, perchè sei una donna (che vive delle difficoltà in più sul lavoro, diciamolo) e perchè sono molto solidale con te. io rifiuterei...sceglierei la mia famiglia, senza sensi di colpa, perchè prima o poi un lavoro ritorna, bisogna essere fiduciosi, positivi e andarselo pure a cercare...ci volessero 30 anni, ma la tua famiglia è unica, non la si sostituisce. non è un atteggiamento retrò il mio, non voglio intendere che le donne stanno a casa, fanno figli ecc.ecc...anzi, il contrario. ma io continuo a scegliere ciò che amo e che rimarrà con me a prescindere dal lavoro. ho fatto così in passato e ora sono felice delle mie scelte. fatti le domade giuste e trova le risposte ma con serenità, la scelta è tua così come la responsabilità della tua serenità interiore..è un pò zen come pensiero, ma penso sia quello giusto. in bocca al lupo! |
NON E' BELLO CIO' CHE E' BELLO, MA E' BELLO CIO' CHE PIACE!!!! |
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biohope
Nuovo Arrivato
50 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 21:32:28
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Ciao! Credo che al tuo posto non accetterei la nuova proposta di lavoro..certo è difficile!Anche io avrei avuto mille dubbi..il fatto è che ogni decisione comporta delle rinunce, allora io mi interrogherei su quale fosse per me la rinuncia più grave..sacrificare la mia famiglia x il lavoro sarebbe più pesante che sacrificare un'offerta di lavoro.Infondo bisogna essere positivi e pensare che una proposta migliore arriverà. In bocca al lupo! |
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GFPina
Moderatore
Città: Milano
8408 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 22:55:53
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Sicuramente la scelta non è facile, ma secondo me per quanto anche io ami il mio lavoro non è giusto sacrificare la famiglia per il lavoro!!! Io adesso sto lavorando all'estero, quindi il mio fidanzato lo vedo molto meno (altro che solo fine settimana!), però so che è una cosa momentanea e ho deciso di fare questa scelta. Se te la senti di provare e tuo marito ti sostiene fallo, ma con l'idea che potrebbe anche non essere una scelta definitiva e che puoi nel frattempo sempre cercare altro e magari ci saranno altre occasioni.
P.S. Per la storia 3 anni di contratto co.co.pro. e sul fatto che ci vorrebbe una denuncia, l'ho pensato tante volte anch'io , conosco bene la situazione! In realtà non sarebbe legale... ma purtroppo molti enti sia pubblici che privati agiscono così e chissà come la fanno sempre franca! Ma preferisco lasciar perdere ulteriori considerazioni in merito! |
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 08:17:55
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Quoto anche io tutti quelli che ti hanno detto di lasciar perdere il lavoro e pensare alla famiglia. Un lavoro adeguato si può sempre ritrovare (affermazione un pò azzardata di questi tempi, lo so), mentre non ci si può permettere di rovinare gli affetti (che, a mio avviso, con simili stili di vita inevitabilmente si deteriorano). Ricordati che, pur amando il proprio lavoro alla follia si deve lavorare per vivere, non il contrario.
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lilo
Nuovo Arrivato
Prov.: Brindisi
Città: Brindisi
54 Messaggi |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 10:48:23
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io credo che l'amore per tuo marito debba venire prima del lavoro...ciò però non vuol dire adattarsi a una vita lavorativa pessima. hai provato a cercare altro nella tua zona? purtroppo la donna lavoratrice prima o poi si scontra con queste tristi realtà...è davvero una tappa inevitabile: lavoro o famiglia??????? tuo marito che ne pensa? certo dovresti a parer mio trovare il modo di uscire dal contesto lavorativo in cui ti trovi. concordo pienamente con la frase che ti è stata detta prima ,che peraltro è il mio motto,: BISOGNA LAVORARE PER VIVERE, NON VIVERE PER LAVORARE. la tua città non offre molto dal punto di vista lavorativo? ciao lilo |
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valia
Moderatore
Prov.: UK
1001 Messaggi |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 10:55:38
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Citazione: Messaggio inserito da occhisquieti
mio marito mi appoggia. Non mi interessa una casa lussuosa. E il lavoro è quello più bello che mi potesse capitare!!
Mi sembra che tu ti sia risposta da sola.... VAI, accetta il nuovo lavoro per 1 anno o 2, cosi' vedi se ne vale la pena! Se si, una soluzione, un compromesso si trova di sicuro. La casa a meta' strada mi sembra una cosa equa ed ideale. Se no, niente di piu' facile, torni indietro e come ti hanno detto gli altri un altro lavoro lo trovi di sicuro!
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movimento
Utente Junior
Città: napoli
302 Messaggi |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 11:48:22
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concordo con valia al 100% |
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elena0308
Utente Junior
Prov.: Pistoia
Città: pescia
207 Messaggi |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 12:56:44
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infatti a mio avviso potresti sempre accettarlo e nei sette mesi cercarsi altro vicino casa no? 300 km sono tanti ma non sono infattibili, e cmq non è una scelta di vita DEFINITIVA, visto che tuo marito ti appoggia (e si dimostra una persona aperta in questo, dato che non tutti lo farebbero)... io proverei. |
Rock hard ride free all your life |
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fpotpot
Utente
Città: middleofnowhere
1056 Messaggi |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 22:59:35
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io son partita all'estero perchè solo lì ho trovato lavoro,ora dopo due anni son sorti dei problemia casa e mi sento i dover tornare pe star vicina ai miei.In due anni ho imparato molte cose dal punto di vista umano ed ho conosciuto (paradossalmente!)meglio alcuni aspetti del mio ragazzo che ha continuato a vivere e lavorare in italia. Se tuo marito è una persona che ti vuol bene capirà le tue esigenze.Non credo sia assolutamente un sacrificare gli affetti per la carriera.Siamo realisti,è ben difficile permettersi una famiglia in italia con solo uno dei due che lavora. Se trovi un lavoro migliore nn lo fai solo per te,ma lo fai anche per il tuo futuro,la maternità dura un anno da contratto,ma tutta la vita di fatto. I bimbi dopo o svezzamento-che costa in energia tempo e fatica-costano ancora di più finchè nn diventano economicamente indipendenti.La strada è lunga.Quindi il discorso "vai a casa a fare la mamma" a parer mio è una boiata,perchè i tuoi figli cresceranno meglio con una madre realizzata attiva che si sa organizzare ed è autonoma economicamente piuttostoche una persona depressa che ha rinunciato a tutto per il principio medievale della mamma chioccia o perchè l'han fatta sentire in colpa per una scelta invece molto concreta e lungimirante. Non ce lo possiamo più permettere di far le casalinghe,se ci sonpossibilità migliori si prendono perbacco!e sarai più contenta e ciò contribuirà in modo positivo anche alla tua vita di relazione e alla vostra condizione economica.Ci scommetto. Non si vive per lavorare ma senza lavoro non ti puoi permettere di fare nulla e tantomeno di avere una famiglia,se ti vuoi divertire ci son i finesettimana,il resto della settimana in tutto il mondo civile si lavora.E poi nn è mai detto che tuo marito si sposti o che dopo l'esperienza di qualche tempo il tuo cv sia più appetibile e trovi anche qualcosa vicino a lui. Quindi coraggio e in boccallupo! |
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occhisquieti
Nuovo Arrivato
64 Messaggi |
Inserito il - 03 marzo 2008 : 10:58:32
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Intanto vi ringrazio.
Le vostre risposte mi hanno, in un modo o nell'altro, chiarito le idee.
Qualcuno di voi mi ha chiesto se nella città in cui vivo ci sono altre possibilità lavorative...
eheheh.. io vivo a cosenza. Secondo voi, quante possibilità ci sono in una città del sud dove il tasso di precariato e di disoccupazione è altissimo, trovare un altro lavoro a tempo indeterminato?
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 03 marzo 2008 : 11:22:53
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Allora ti sei già risposta da sola... In bocca al lupo in ogni caso !!!
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Ayla
Utente Junior
Città: Wageningen
573 Messaggi |
Inserito il - 04 marzo 2008 : 11:41:21
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Quoto Valia e Fpotpot. In più ti dico che io la scelta in un certo senso l'ho già fatta. Primo me ne sono andata dall'Italia a priori, senza neanche pensare di deteriorarmi con il precariato, lasciando a 1500 km quasi tutti gli affetti. Poi, dopo aver trovato il ragazzo qui in Olanda, ho trovato lavoro a 250km da dove abita lui, e chiaramente, ci si vede solo nei weekend. Nel nostro caso però non c'è mai stata una "casa base", per cui facciamo che un weekend viene lui e uno vado io lì. E' pesante, davvero, più che altro perché così facendo non ho quasi + tempo per me, perché il fine settimana lo dedico interamente a lui (e viceversa), ma penso che sia per una buona causa, e per 4 anni. Gli affetti, per quanto importanti, possono a volte venire meno (per un motivo o per l'altro) e quindi se non hai un altro aspetto che ti dà sufficienti soddisfazioni, rischi di soffrirci seriamente. Inoltre, al di là della questione famiglia che hai menzionato, io credo che cambiare posto di lavoro sia estremamente importante per te, perché con le ripercussioni psicologiche che hai descritto, la vita sentimentale è destinata a soffrirne parecchio, e sarebbe deleterio mettere al mondo un figlio. Ti consiglio davvero di prendere l'occasione al volo. E poi si vedrà. Anche se è a tempo indeterminato, non vuol dire che non lo puoi interrompere se ti sentissi di farlo un giorno!!! In bocca al lupo! |
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