Possibili 150 mila morti per influenza aviaria
La stima degli esperti riuniti a Malta per la seconda Conferenza europea sullinfluenza
Il virus responsabile dell'influenza aviaria, se dovesse esplodere una pandemia, causerebbe fino a sedici milioni di contagi, due milioni di ricoveri e 150 mila morti solo in Italia, che rischierebbe di trasformarsi in una nazione in ginocchio.
La stima arriva dagli esperti riuniti a Malta per la seconda Conferenza europea sull'influenza, in programma fino a mercoledì. «Molti esperti, Organizzazione mondiale della sanità in testa - afferma Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società italiana di medicina generale (Simg) - sono ormai convinti che la prossima pandemia influenzale sia solo una questione di tempo. Anche se non si può prevedere la sua gravità, alcuni modelli statistici ci suggeriscono che nel nostro Paese dovremmo far fronte ad un'emergenza di tali dimensioni».
Un'emergenza che avrebbe ripercussioni sull'economia e potrebbe mandare in tilt i trasporti e gli stessi servizi sanitari. I medici di famiglia, la 'prima linea' del fronte se dovesse scoppiare una pandemia, si sono mobilitati per scongiurare il peggio. In accordo con le autorità sanitarie del nostro Paese, la Simg ha messo a punto un libro bianco e un opuscolo, destinati rispettivamenteai medici e ai cittadini e disponibili entro la fine di settembre.
Strumenti di informazione e supporto scientifico, senza creare alllarmismi.
«Il libro bianco - spiega Aurelio Sessa, componente della Commissione pandemia influenzale del ministero della Salute - vuole essere uno strumento per informare a tutto campo proprio chi gestisce clinicamente l'influenza: dalle strategie preventive ai farmaci anitivirali alle varie misure di sorveglianza e controllo per circoscrivere il più possibile un'eventuale emergenza. L'obiettivo è mettere qualsiasi operatore sanitario in condizioni di saper cosa fare».
Rivolto ai cittadini è invece l'opuscolo di 16 pagine, che verrà distribuito negli ambulatori dei medici di famiglia. Contiene le informazioni base in caso di emergenza, con l'invito a evitare il 'fai da te' e rivolgersi tempestivamente al proprio medico se dovessero presentarsi sintomi sospetti. «Nessuno intende creare allarmismo - sottolinea Brignoli - è indubbio però che in caso di pandemia è necessaria la collaborazione di tutti: l'esperienza della Sars nel 2003 ha dimostrato come l'efficacia del risultato finale dipenda in larga misura dal coordinamento sovranazionale di tutti gli interventi sanitari dei singoli Stati».
Al momento al virus responsabile dell'influenza aviaria, l'H5N1, «manca l'ultimo requisito - spiega Brignoli - in grado di creare una pandemia umana: il contagio interumano. Solo in un caso, ad oggi, è stato documentato questo tipo di trasmissione, evento pericoloso in quanto le probabilità che si verifichino mutazioni 'adattive' del virus aumenta di pari passo al numero di infezioni umane».
Per scongiurare l'emergenza, in attesa di un vaccino per cui ci vorranno almeno 4 mesi dall'isolamento del virus responsabile della pandemia, «si dovrà far ricorso ai farmaci antivirali - prosegue il medico - in grado di ridurre di un paio di giorni la sintomatologia, impedendo l'ulteriore replicazione di questo virus». Al momento, sottolineano gli esperti, l'Italia è pero all'ultimo posto con il Marocco nell'approvvigionamento dei farmaci: 154.500 confezioni, sufficienti solo per lo 0,3% della popolazione. L'acquisto di circa 6 milioni di dosi, pari al 10% degli italiani, è previsto da un decreto legge che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare nella prossima riunione. «Bene - commenta Brignoli - In questo modo il nostro Paese si allineerà a Canada, Inghilterra, Francia e Germania, rendendo più facile il nostro lavoro».
Fonte: (12/09/2005)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
influenza aviaria
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