La nuova tecnica di sperimentazione salva animali
L’industria farmaceutica è in allarme. Il suo predominio nella sperimentazione sugli animali di nuove sostanze è a rischio. Il progetto europeo Reach per regolamentare decine di migliaia di sostanze c
L’industria farmaceutica è in allarme. Il suo predominio nella sperimentazione sugli animali di nuove sostanze è a rischio. Il progetto europeo Reach per regolamentare decine di migliaia di sostanze chimiche comporterà costi ingenti. Le aziende del settore predicono già 2,5 milioni di disoccupati in Europa e un calo del prodotto interno lordo dei paesi Ue tra il 2 e il 3 per cento. Ma c’è chi, spinto dai movimenti antivivisezione, punta su metodi alternativi, più efficaci ed economici, che consentirebbero di portare a termine il progetto Reach in tempi brevi e a costi di gran lunga più bassi, salvando nello stesso tempo migliaia di animalicavie. E’ in questo contesto che un gruppo di scienziati ha presentato nei giorni scorsi a Roma un metodo di ricerca che per la sua efficacità ed economicità si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti e in Giappone. «Si tratta della tossicogenomica spiega Fabrizia Pratesi di Equivita che studia gli effetti delle sostanze tossiche sul genoma delle cellule umane. Un metodo che dovrebbe subito sostituire le prove su animali nella valutazione obbligatoria, ossia il progetto Reach, delle sostanze di sintesi immesse dall’uomo nell’ambiente». L’on.Luciana Zanella ha già presentato un progetto di legge sul divieto della sperimentazione chimicofarmaceutica sugli animali, che prevede l’abolizione della vivisezione a partire dal 2006 e la conclusione definitiva di tutti gli esperimenti con anumali nel 2007.
Inoltre prevede uno stanziamento di 120 milioni di euro per il triennio 20052007 per incentivare i metodi alternativi, a cominciare dalla tossicogenomica. Le cifre sui costi della sperimentazione che provengono dal National Toxicology Programme statunitense mostrano che testare una sola sostanza costa tra i 2 e i 4 milioni di dollari e richiede un tempo medio di almeno tre anni. «I test che abbiamo effettuato con la tossicogenomica afferma Claude Reiss, tossicologo molecolare, già direttore della ricerca al Cnrs di Parigi su due linee cellulari, due concentrazioni e due tempi d’esposizione, ripetendo ogni misurazione quattro volte per maggior precisione, con un totale di 32 chips per ogni sostanza, sono costati all’associazione One Voice circa 2.000 euro per sostanza. Tenuto conto che il laboratorio Scienion ha caricato solo parzialmente il costo del suo lavoro, il costo effettivo potrebbe raggiungere i 5.000 euro a sostanza». Ciò vuol dire che se fosse allestito un centro dedicato alla tossicogenomica, con la possibilità di testare centinaia di sostanze contemporaneamente, i costi andrebbero a posizionarsi, grazie a una riduzione in scala, intorno ai 50 euro a sostanza, meno di 2 euro per chip. «Sarebbe tuttavia opportuno aggiunge Reiss per una migliore valutazione, studiare per ogni sostanza 10 linee cellulari, ripetenedo il tutto 4 volte e calcolando quindi 4.000 chips, ad un costo di circa 10.000 euro, ossia tra lo 0,25 e il 5 per cento del costo dei test Ntp». E’ stata l’autorevole rivista scientifica americana «Nature» a dare quella che si può definire «una spallata» all’industria farmaceutica e al suo predominio nella sperimentazione. Da un articolo a firma di Alison Abbott emerge una condanna senza appello alla sperimentazione sugli animali, che viene definita costosa e superflua, «non in grado di fornire dati precisi sulla tossicità per l’uomo». Nello stesso articolo Thomas Hartung, direttore del centro europeo Ecvam, afferma che i test di tossicità utilizzati per decenni sono semplicemente «cattiva scienza».
Fonte: (25/01/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
vivisezione,
animali,
tossicogenomica
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