Cosa e' la vertebroplastica
Un efficace metodica nella terapia del crollo vertebrale osteoporotico, tumorale o osteonecrotico
Negli Stati Uniti d'America, si verificano circa 700.000 fratture vertebrali all'anno da osteoporosi (300-400.000 ricoveri annui), un terzo delle quali (200-250.000 circa) è dolente e meritevole di trattamento. Per Paesi come la Francia o l'Italia la proporzione è di circa 1/6 rispetto alle cifre USA. Le vertebre costituiscono inoltre uno dei più frequenti siti di localizzazione tumorale, in particolare delle metastasi. Il paziente con una lesione osteoporotica o tumorale vertebrale viene costretto a lunghi periodi di allettamento forzato (2-3 mesi) nell'impossibilità di deambulare, per il dolore o per paura di un crollo vertebrale. La Vertebroplastica è oggi considerata come uno dei trattamenti più efficaci e raffinati, in grado di prevenire il crollo di una vertebra affetta da osteoporosi o da neoplasia e di ridurre in maniera drastica il dolore vertebrale correlato alla frattura e alla malattia (osteoporosi o tumore).L'introduzione di un particolare cemento per via percutanea, con suo consolidamento in soli 6 minuti circa infatti determina la scomparsa del dolore, in media, in 1-3 giorni. Il paziente viene dimesso in 24-48 ore, può condurre una vita normale, non è obbligato all'uso di corsetti o busti, e non deve permanere in decubito a letto (consigliato per 60 giorni nella terapia "tradizionale", con rischio di tromboflebiti e peggioramento dello stato osteoporotico stesso). Essendo inoltre il cemento iniettato citolesivo e impenetrabile, distrugge le eventuali cellule tumorali presenti nella sede di cementificazione. La prima Vertebroplastica fu effettuata per la prima volta da Hervè Deramond ad Amiens, nel 1984, per un angioma espansivo vertebrale, con una tecnica, simile a quella odierna, che è stata però perfezionata nel tempo. L'intervento consiste nell'introduzione, attraverso la cute e con guida TC, di un sottile ago, attraverso il quale, raggiunto il corpo vertebrale, viene iniettato senza alcun dolore per il paziente un particolare cemento in grado di consolidare in maniera pressoché immediata la vertebra stessa.
La Vertebroplastica appare indicata per due patologie principali: Osteoporosi severa con perdita dell'altezza e/o fratture da compressione del corpo vertebrale, associate a dolore acuto. I tumori vertebrali responsabili di dolore (metastasi, linfomi. plasmocitomi, mielomi, angiomi, ecc.). Tra i vantaggi, da annoverare la riduzione dei tempi di allettamento del paziente (dai tradizionali 60-90 giorni a 1-2 giorni) e quindi del rischio di complicanze da lunghi periodi di allettamento forzato (tromboflebiti o polmoniti). La vertebroplastica può anche costituire momento che precede il trattamento chirurgico o radioterapico di una frattura vertebrale osteoporotica o tumorale. Epidemiologia delle malattie suscettibili del trattamento. In Italia esistono circa 30-40.000 casi circa all'anno di fratture da osteoporosi dolenti. La spesa per la terapia e riabilitazione tradizionale dei pazienti anziani con frattura osteoporotica grava quindi pesantemente sul bilancio della Sanità. Il "dolore come malattia da curare e non come semplice sintomo di malattia" è stato posto in posizione prioritaria nei nuovi programmi della Sanità italiana: il dolore provocato da lesioni tumorali della colonna si rende spesso responsabile di grave penalizzazione psicofisica del paziente osteoporotico o tumorale, che non infrequentemente deve ricorrere a farmaci analgesici morfino-simili. I risultati della metodica sono estremamente incoraggianti. NelI'85 si assiste, nel 98% dei casi, alla scomparsa o alla significativa riduzione del dolore, unitamente alla ripresa della normale mobilità del paziente e all'eliminazione del rischio di un crollo vertebrale, con le relative conseguenze. L'effetto positivo dell'intervento viene di norma apprezzato in un periodo compreso tra la prima ora e il 14° giorno, con una media di 72 ore. I controlli a distanza, oggi presenti in letteratura sino a 48 mesi dall'intervento, hanno dimostrato una stabilità morfologica del cemento, e il perdurare della scomparsa dei sintomi della malattia, in particolare in caso di crollo osteoporotico. L'intervento può riguardare uno o più corpi vertebrali, ma mai più di 3 vertebre per seduta operatoria. Il rilievo di complicanze minori (estensione intradiscale, paravertebrale, intravenosa perivertebrale) del cemento vengono considerate praticamente prive di significato clinico. In conclusione, la vertebroplastica appare oggi una metodica di grande efficacia nella terapia del crollo vertebrale osteoporotico, tumorale o osteonecrotico. Rivolgersi per informazioni al Primario del Ospedale “Cannizzaro” di Catania Dott Luigi Manfrè. (già del New York S.I. H.) Duilio Pacifico
Redazione (20/04/2006)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
vertebroplastica,
vertebre,
colonna vertebrale
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