Attivata la rete dell'IIT, ovvero il MIT italiano
Studi sul cervello e robotica
Si chiama IIT , acronimo di Istituto Italiano di Tecnologia , ed è lo strumento attraverso il quale l'Italia cercherà di rivitalizzare con un piano quinquennale la ricerca nell'innovazione e l'alta formazione tecnologica creando un circolo virtuoso che dovrebbe associare il network dell'IIT al tessuto industriale, dando così impulso allo sviluppo del mercato tecnologico italiano. Ieri, dopo mesi di preparazione, questa rete di competenze e laboratori è stata attivata . Nove poli scientifici in diverse città italiane, coordinati e collegati a un laboratorio di ricerca multidisciplinare per progetti nel campo delle neuroscienze, delle nanobiotecnologie e della robotica. L'Iit, Istituto Italiano di Tecnologia, nato da poco, compie i primi passi verso la sua organizzazione pratica. L'istituto ha infatti ha attivato il network con nove poli scientifici italiani e ha designato quattro direttori della ricerca, scelti fra scienziati di fama mondiale. I "cervelli" che coordineranno i lavori sono Darwin Caldwell, Jean Guy Fontaine, Giulio Sandini e Fabio Benfenati tutti luminari nell'ambito della robotica e delle neuroscienze. Il network multidisciplinare collaborerà con il 'Central Research Lab' di Genova Morego, in qualità di unità di Ricerca Associate, con l'obiettivo di sviluppare il programma nei prossimi cinque anni. I centri aggregati sono la Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati (Sissa) di Trieste, per i metodi computazionali avanzati nelle applicazioni alle neuroscienze; il Politecnico di Milano, per la robotica per gli handicap, il nanobiotech e i dispositivi per la visione; il San Raffaele di Milano, per le neuroscienze; l'Ifom-Semm di Milano, per la nanomedicina; la Scuola Normale Superiore di Pisa, per la biofisica molecolare; la Scuola Superiore S.
Anna di Pisa, per la microrobotica; l'Ebri di Roma, per neuroscienze per la meccanica del movimento e meccanismi di apprendimento; l'Università Federico II di Napoli, per i tessuti artificiali; il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologia del CNR di Lecce, per le nanoparticelle per diagnostica e nanobiotecnologie. Nel tempo la rete esistente potrà essere estesa con il coinvolgimento di altre realtà. I primi scienziati che saranno a capo dell'unità di ricerca sono stati selezionati tra oltre 150 candidature da tutto il mondo. Darwin Caldwell, 42 anni, scozzese è esperto di robotica di movimento, Jean Guy Fontaine, 53 anni, francese, è esperto di tecnologie robotiche industriali, Giulio Sandini, 56 anni, di Correggio è specializzato in robotica, visione, apprendimento, Fabio Benfenati, 52 anni, di Bologna, è esperto di neuroscienze, di apprendimento e del movimento. I progetti della robotica avranno come obiettivo sistemi basati su meccanismi, materiali ed interconnessioni biologiche con studi molto avanzati come l'utilizzo di materiali biologicamente compatibili. Nel campo delle Neuroscienze l'Iit si impegnerà in particolare nello studio delle funzioni del cervello umano e nella ricerca sulla plasticità neurale, cioè la proprietà dei neuroni di auto modellarsi in relazione all'esperienza. "Abbiamo optato per un modello originale ispirato alle esperienze internazionali - ha detto il presidente dell'Iit, Vittorio Grilli - che combina un laboratorio centrale principale con scienziati di fama internazionale e un network di laboratori eccellenti, che sono riconosciuti per i risultati ottenuti nei rispettivi settori e che hanno deciso di condividere gli sforzi su tematiche scientifiche di frontiera". "Grazie alla rete potremo realizzare il programma scientifico definito - ha aggiunto il direttore scientifico - Roberto Cingolani - accelerando notevolmente i tempi della ricerca e avvalendoci di competenze di altissimo livello riconosciute sia in Italia sia all'estero".
Redazione (11/05/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
IIT,
MIT,
cervello
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