Telethon: presentati i risultati di un anno di raccolta e di ricerca scientifica
Agnelli: “Il Paese ha grandi potenzialità, occorre garantire risorse solo ai progetti migliori”; Biancheri: “Telethon dice sì all’agenzia internazionale proposta da Rita Levi Montalcini”
“I numeri di Telethon nell’ultimo anno parlano chiaro: 33 milioni di euro di donazioni raccolte, cui si aggiungono 7 milioni di contributi di fondazioni ed enti pubblici. Di questi oltre 32 milioni, cioè l’80%, sono andati alla ricerca scientifica italiana che con queste risorse ha prodotto risultati di livello mondiale”. E’ soddisfatta Susanna Agnelli nel presentare un anno di attività scientifica di Telethon, di cui è la Presidente. Al contempo però sottolinea con forza che “le potenzialità della nostra ricerca sono decisamente di più: se avessimo maggiori risorse con cui sostenere gli scienziati che selezioniamo con criteri di eccellenza, i risultati scientifici aumenterebbero in modo esponenziale. Ad avvantaggiarsene sarebbero il progresso del Paese e tanti ammalati in attesa di altre buone notizie”.
Il punto di forza di Telethon nel panorama della ricerca nazionale è infatti il suo sistema di valutazione dei progetti scientifici: ad essere finanziati sono solo quelli più meritevoli, scelti da una Commissione Medico Scientifica internazionale. Nel corso degli ultimi anni ciò ha permesso di far emergere studiosi di grande talento e di far compiere alla ricerca genetica italiana un balzo in avanti. Tanto che questo sistema, quello del peer review, ampiamente utilizzato all’estero, comincia ad essere guardato con interesse anche da enti finanziatori istituzionali. Il dibattito su questo tema è ormai aperto in tutte le sedi, compresa quelle parlamentare e governativa.
“Non possiamo che esprimere grande apprezzamento per la proposta del premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini e del Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Ignazio Marino, di istituire un’agenzia internazionale per la valutazione della ricerca italiana” – ha commentato Boris Biancheri, consigliere di amministrazione di Telethon – “E’ la via giusta per rilanciare con i fatti tutta la ricerca italiana: Telethon già la percorre, con successo, da sedici anni e si mette a disposizione dell’ente pubblico per fornire tutto il know how necessario”.
Quanto ai risultati scientifici, il 2006 è stato un altro anno di successi e soddisfazione per i ricercatori scelti e finanziati da Telethon, soprattutto nel campo della terapia genica e della distrofia muscolare. A tale proposito basta ricordare alcuni nomi che hanno tagliato importanti traguardi. Elena Rugarli e Irene Bozzoni hanno utilizzato la terapia genica nel modello animale rispettivamente per bloccare la paraplegia spastica e per attenuare la distrofia muscolare, mentre Luigi Naldini ha sperimentato positivamente una strategia antirigetto di tale terapia. Manuela Battaglia ha messo a punto una terapia farmacologica per bloccare la reazione autoimmune nel diabete. Luca Scorrano ha chiarito i meccanismi dell’atrofia ottica dominante. Pier Lorenzo Puri ha definito un nuovo approccio farmacologico contro la distrofia muscolare.
Non sono poi mancati i riconoscimenti internazionali: a maggio scorso la Food and Drug Administration degli USA ha riconosciuto la validità del protocollo clinico di terapia genica per una grave forma di immunodeficienza (l’ADA-SCID) messo a punto all’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (HSR-TIGET) di Milano. A giugno l’ASGT, American Society of Gene Therapy, ha premiato quattro scienziati finanziati da Telethon: Alberto Auricchio, ricercatore presso l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Napoli, insieme a Brian Brown, Eugenio Montini e Angelo Lombardo, tre scienziati del gruppo del professore Naldini dell’HSR-Tiget. Infine Luca Scorrano, ricercatore del DTI – Istituto Telethon Dulbecco, ha ricevuto ben due prestigiosi premi internazionali: l’Eppendorf Investigator Young Award e l’EMBO Young Investigator.
Ad aver seguito Telethon sin dall’inizio di questo percorso virtuoso, intrapreso nel 1991, è stata BNL. La Banca è infatti da 15 anni il principale partner storico nella raccolta di fondi da destinare alla ricerca sulle malattie genetiche: da sola ha totalizzato ad oggi circa 143 milioni di euro, quasi il 50% delle donazioni. Nel solo 2005 con il contributo di oltre 130 mila clienti ha raccolto più di 15 milioni di euro, grazie a quasi 1.800 eventi a supporto di Telethon, organizzati con l’impegno volontario dei suoi oltre 17mila dipendenti.
“Il nostro impegno - ha spiegato Luigi Abete, Presidente di BNL - negli anni è andato crescendo, coinvolgendo in maniera sempre più capillare l’intera struttura aziendale, tanto da far diventare “BNL per Telethon” il più importante progetto di fund raising in tutta Europa”. Un progetto che non si esaurisce nell’attività di raccolta ma contribuisce anche al finanziamento diretto di specifici progetti di ricerca e sostiene l’attività del Centro Studi Telethon per monitorare i lavori finanziati e correlarli al panorama scientifico italiano e internazionale. Inoltre la Banca ha promosso il progetto “Sistema Imprese per Telethon” che coinvolge i suoi clienti corporate. “Sono oltre 20 mila le imprese e gli enti italiani nostri clienti - ha precisato Abete - che ogni anno aderiscono all’invito a sostenere Telethon. Quest'anno più di 70 aziende hanno effettuato donazioni da oltre 15 mila euro e, di queste, 20, hanno voluto “adottare” altrettanti ricercatori, finanziando, con donazioni da oltre 50 mila euro, il loro progetto di ricerca”.
La nuova raccolta di fondi a favore di Telethon culminerà con la tradizionale maratona televisiva sulle reti RAI che si svolgerà dal 15 al 17 dicembre prossimo. “Superare i risultati record che abbiamo conseguito l’anno scorso sarà una sfida molto impegnativa – ha concluso Abete – ma siamo pronti ad affrontarla, soprattutto adesso che la Banca si presenta con una nuova identità più forte e competitiva. BNL è infatti entrata a far parte di BNP Paribas, un grande gruppo internazionale che in Francia affianca Telethon dal 1987. Un’esperienza importante che, sono certo, contribuirà a migliorare i traguardi raggiunti e permetterà di fare sempre più squadra nel sostenere attivamente Telethon e compiere, così, un salto di qualità verso uno sviluppo economico socialmente responsabile e sostenibile”.
Redazione (12/11/2006)
Pubblicato in Biotecnologie
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Telethon
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