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Ricercatori italiani identificano proteina che aumenta efficacia chemioterapia

Formazione tumorigena in un seno


Riducendo i livelli della proteina nelle cellule tumorali, di potenzia l'effetto dei farmaci anti-cancro

Alcuni anni fa i ricercatori dell'Istituto Regina Elena di Roma, avevano identificato e clonato una proteina umana, chiamata Che-1, coinvolta nella regolazione della crescita cellulare e inibita in numerosi tumori. Ora gli stessi ricercatori hanno fatto un ulteriore passo avanti. Hanno infatti scoperto che l'inibizione di Che-1 aumenta l'efficacia della chemioterapia, svolgendo un importante ruolo nella risposta cellulare al danno del DNA, uno dei meccanismi responsabili della trasformazione tumorale. Il risultato della ricerca è apparso su Cancer Cell.
La cellula - spiega Maurizio Fanciulli, responsabile del gruppo di lavoro - possiede dei meccanismi molto sofisticati capaci di avvertire il danneggiamento del DNA e avviare quindi processi di riparazione. Oppure indurre la morte programmata delle cellule, nel caso in cui il danno fosse irreparabile, al fine di non consentire la propagazione di DNA alterato o mutato.
L'importanza di un corretto funzionamento di questi meccanismi è comprovata dal fatto che la loro assenza o la presenza di forme mutate sono responsabili dell'insorgenza di tumori o di altre malattie genetiche.
La ricerca, condotta in collaborazione con Domenico Delia dell'Istituto tumori di Milano e Claudio Passananti del Cnr, ha dimostrato che, segnalata all'interno della cellula la presenza di alterazioni del DNA, Che-1 viene modificata in modo specifico e in questo modo contribuisce alla riparazione del DNA, tramite l'attivazione di geni importanti per questi processi, come ad esempio p53.
La proteina Che-1 è quindi fondamentale per consentire alla cellula la riparazione del Dna, evitando così mutazioni o alterazioni che possono condurre allo sviluppo di tumori.
I farmaci chemioterapici producono volutamente danni al DNA al fine di bloccare le cellule tumorali in attiva proliferazione, e recentemente si è scoperto che i meccanismi riparatori del DNA presenti nelle cellule tumorali, possono ridurre l'efficacia di diverse terapie anti-neoplastiche.
Nel corso dello studio si è dimostrato che riducendo i livelli di Che-1 nella cellula tumorale, si riesce a potenziare l'effetto dei farmaci anticancro, superando anche i fenomeni di chemioresistenza, che spesso rendono inefficace il trattamento farmacologico.
Pertanto basandosi su una specifica inibizione dei meccanismi naturali di risposta al danno al DNA nella cellula neoplastica, potrebbe nascere una nuova strategia terapeutica.


Redazione MolecularLab.it (20/12/2006)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: chemioterapia
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