Inizia l'operazione europea per catturare i cervelli
In arrivo i primi 300 milioni, l'obiettivo: riportare gli scienziati in Europa e diventare competitivi a livello internazionale
L'unione europea ha stanziato un maxi-finanziamento di 7,5 miliardi di euro in sette anni affichè si possano trattenere in Europa i migliori scienziati e far ritornare quelli emigrati oltreoceano. Inoltre un obiettivo è quello di reclutare giovani scienziati da tutto il mondo. Sono stati stanziati i primi 300 milioni di euro previsti per il 2007 per riportare i cervelli in Europa. L'operazione è stata lanciata dall'Unione europea nel luglio 2005, con la creazione del Consiglio europeo per la ricerca (Erc): i vertici della Commissione europea ha nominato un comitato di 7 superspecialisti che a sua volta ha selezionato 22 studiosi, esperti in varie discipline, da una rosa di 400. Sono stati scelti dei nomi eccellenti, senza badare al Pese di provenienza o all'appartenenza politica, per premiare con due bandi di concorso all'anno le proposte più meritevoli a livello mondiale. L'obiettivo è quello che creare 1.500 nuovi gruppi di ricerca, che permettano all'Unione europea di competere a livello mondiale. Tra i 22 studiosi ci sono anche due rappresentanti italiani: il genetista Claudio Bordignon, direttore scientifico dell'Istituto San Raffaele di Milano, e Salvatore Settis lo storico dell'arte e archeologo, direttore della Scuola normale superiore di Pisa. Ieri sera a Milano i due scienziati sono intervenuti in un incontro stampa promosso da Farmindustria, alla presenza del presidente Sergio Dompè, in occasione, dell'ottava seduta ufficiale del Consiglio scientifico dell'Erc: la prima dopo l'avvio del VII Programma Quadro dell'Ue e la prima organizzata in Italia. La due giorni è iniziata ieri al San Raffaele con la presentazione dei programmi Erc al mondo accademico e si chiuderà oggi in un summit con le istituzioni nazionali e locali. Secondo Bordignon e Settis questa iniziativa per l'Europa è un passo rivoluzionario e un notevole salto culturale in quanto ciascuno dei 22 rappresentanti dell'Erc è l'espressione del suo Paese di appartenenza.
"Nell'Erc siamo rappresentanti dell'Ue e dobbiamo scegliere il meglio per la ricerca europea senza pensare al ritorno per i singoli Stati. Considerato il meccanismo alla base dei grant, infatti, dobbiamo essere consapevoli che la ricerca italiana potrebbe portare a casa molti soldi o nessuno" sottolinea Bordignon. "Ma il guadagno per una nazione come la nostra, dove la carenza dei finanziamenti pubblici alla ricerca è considerato da più parti un problema cronico, resta comunque una speranza concreta: questo progetto darà un impulso al nostro Paese - assicura Dompè - e contribuirà ad aumentare la massa critica dell'eccellenza, indispensabile a compiere un salto di qualità verso quella competitività di cui abbiamo tanto, drammaticamente bisogno." Bordignon riferisce che sono pronti per lanciare il primo bando di concorso per il 2007 e sarà sostenuto da un montepremi pari a 300 milioni di euro, che crescerà progressivamente negli anni fino a toccare nel 2013 un miliardo 700 milioni di euro. Il bando che partirà a breve è rivolto ai giovani scienziati di tutto il mondo disposti a lavorare in Europa. E per giovani si intende i ricercatori che hanno conseguito il titolo abilitante all'attività di ricerca da 2 a 9 anni prima, anche se ci sono estensioni per vari casi fra cui la maternità, il congedo paternità o il servizio militare. Il premio quindi è rivolto ai giovani ma senza porre limiti di età. Il concetto di gioventù cui si fa riferimento non è anagrafico, ma scientifico anche se si prevede che i vincitori dei bandi avranno un' età di 30-35 anni o inferiore. Ci sarà tempo fino al 25 aprile per presentare le domande. Quindi sarà selezionato un primo gruppo di 200 progetti per ognuno dei 20 settori previsti; in seguito saranno scelti i migliori in assoluto, anche se non è ancora stabilito il numero e già entro fine anno riceveranno i fondi. Inoltre sempre nel 2007 sarà emesso un secondo bando rivolto ai progetti di ricerca già avviati, ma il relativo finanziamento, pari a 550 milioni di euro verrà ricevuto all'inizio del 2008. Questo avverrà per tutti i 7 anni e i fondi aumenteranno via via. Una delle condizioni indispensabili è che si costituiscano gruppi di lavoro nuovi. Quindi non verranno ammessi trucchi di nessun tipo per spacciare per nuove dei team già esistenti. E proprio per evitare questi problemi saranno condotti controlli in tal senso. Infine, se il vincitore cambierà università o altro ente di appartenenza potrà portare con sè i fondi nella nuova sede. Questo è quanto spiegato dai due esperti italiani, Bordignon e Settis. "Le priorità dell'Erc saranno quindi tre: rendere subito indipendenti gli scienziati più giovani e brillanti, aumentare la competitività della ricerca europea a livello internazionale e garantire un'analisi delle domande assolutamente trasparente." Bordignon è convinto che questa sia un'occasione che può cambiare la vita a uno scienziato e lanciare la ricerca Ue verso traguardi insperati. Ma affinché l'operazione cattura-cervelli abbia successo, dovrà crearsi un movimento d'opinione. Infatti la nascita dell'Erc ha visto non pochi ostacoli. Il progetto è nato agli inizi del 2000, è decollato lentamente perché molti Paesi meno competitivi nella ricerca come l'Italia, faticavano ad accettare l'idea di finanziare in un'iniziativa che avrebbe anche potuto non premiarla direttamente. E' necessario pensare in grande, evitando di pensare ad un eventuale immediato riscontro nel proprio Paese, ed è l'unico modo che ha l'Europa per sopravvivere alla competizione internazionale. Ed è proprio questo il grande salto di mentalità che è alla base di questa fondamentale iniziativa.
Redazione (20/01/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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fuga cervelli,
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