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In sperimentazione un vaccino biotecnologico contro il tumore all'ovaio

Siringa


Iniettando proteina prodotta da cellule tumorali, si cerca di indurre una risposta immunitaria contro le cellule cancerose

Ogni anno si registrano 5.000 nuovi casi di tumore all'ovaio e 3.000 decessi. Per questo tipo di tumore, tutt'oggi la diagnosi resta difficile e i progressi della medicina sono ancora poco evidenti. Ora però sembra esserci una nuova speranza. Il professor Pierfranco Conte, direttore del Dipartimento Oncologico dell'Università di Modena e Reggio spiega: "Si tratta di una di quelle neoplasie per le quali i progressi della scienza risultano ancora poco evidenti. Intanto perché dà sintomi molto generici, mal di pancia, qualche alterazione della funzione intestinale, disturbi che appaiono del tutto normali e naturali". E invece talvolta sono il segnale latente di un cancro che nell'80% dei casi quando viene scoperto è già a uno stadio molto avanzato e con diffusione anche nella cavità peritoneale.
"L'altro aspetto che lo rende subdolo e malefico — continua il professore — è la sua ottima risposta alla chemioterapia. Che nasconde però un tranello, cioè la malattia sembra regredire, tutti i valori si normalizzano, viene sospesa la chemio per la sua tossicità, ma poi ci si accorge che solo una donna su cinque, apparentemente guarita, lo è davvero. Le altre recidivano". Da uno studio di Conte, che verrà presentato ad un congresso mondiale, emerge che anche proseguendo con dodici cicli di chemioterapia (invece dei soliti sei cicli) non si ottiene nessun beneficio. La nuova speranza arriva da un ritrovato di una ricerca del "Progetto Mimosa" che ha coinvolto 120 centri si 8 nazioni al mondo, 23 dei quali in Italia e ben 5 si trovano nella Regione Emilia Romagna dove è iniziata la sperimentazione clinica controllata negli ospedali di Modena, Reggio Emilia, Carpi, Bologna e Ravenna. Al centro della sperimentazione c'è un vaccino biotecnologico, il CA125. Spiega il professor Conte: "Questa prima fase dovrebbe durare circa due anni e stiamo cercando 900 donne con un tumore trattato con sei cicli di chemio ma a rischio ricaduta. Il trattamento si basa sull'attivazione del sistema immunitario. Nel peritoneo, infatti, quando presenti le cellule tumorali, viene prodotta la proteina CA125. Noi la iniettiamo per via sottocutanea per cercare di scatenare una reazione immunitaria contro le cellule che producono la proteina CA125. Ci aspettiamo che la probabilità di recidiva si abbassi e se i risultati confermeranno questa ipotesi, il farmaco sarà pronto per la registrazione nel 2010."

Redazione MolecularLab.it (30/05/2007)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: CA125, ovaio, vaccino
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