L'industria farmaceutica in Europa non regge il passo di quella Usa
L'industria Usa investe di più nella ricerca e negli ultimi anni ha prodotto il 66% dei nuovi farmaci in commercio
In questi giorni, a Bruxelles, si è svolto il meeting annuale del "The European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations" (EFPIA), l'associazione che rappresenta l'industria farmaceutica europea. I dati presentati nel corso dell'evento indicano che l'industria farmaceutica europea non riesce a reggere il confronto con quella degli Stati Uniti. Molti sono gli indicatori che mostrano questa tendenza negativa. Ad esempio per quanto riguarda gli investimenti in Ricerca, tra il 1990 e il 2006 mentre negli Stati Uniti questi ultimi sono aumentati di cinque volte, in Europa sono aumentati solo di 2,9 volte. Su questo fronte, esistono nuove economie emergenti come quelle della Cina e dell'India dove vi è una rapida crescita del settore Ricerca. Attualmente si registra una tendenza a chiudere centri R&S in Europa e ad aprirne di nuovi in Asia e, se non si interverrà con misure adeguate, presto questa tendenza avrà un effetto devastante sull'economia dell'Europa. Nel 2006, il 47,7% delle vendite mondiali sono state coperte dal Nord America contro il 29,9% dell'Europa. E riguardo nuovi farmaci, secondo il dati dell'istituto di ricerca IMS Health, a partire dal 2002, il 66% dei nuovi prodotti commercializzati sono stati sviluppati negli Stati Uniti rispetto al 24% dell'Europa. Inoltre la frammentazione del mercato farmaceutico europeo, ha portato anche allo sviluppo di commercio parallelo lucroso che (secondo i dati ha raggiunto i 4.100 milioni di euro), che non favorisce né il sistema sanitario dei Paesi, né l'industria che viene privata di altre risorse per il finanziamento della R&S, né tantomeno i pazienti.
Anche per quanto riguarda il settore biotech, nonostante stia avanzando rapidamente, l'Europa è in svantaggio rispetto gli USA. Gli USA sono i leader mondiali del biotech e le aziende europee (nate più tardi rispetto a molte start-up americane che si sono sviluppate negli anni '80) sono di dimensioni inferiori. L'Europa ha molto da guadagnare da una forte presenza farmaceutica, sia per l'importanza economica del settore, sia per la salute dei cittadini, sia per la rilevanza economica del settore. Una serie di motivi ha determinato un calo di attrattività dell'Europa per la Ricerca e tra queste le principali sono la scarsa propensione all'innovazione nelle tecnologie, le difficili condizioni di investimento, i diversi sistemi economici e regolatori dei Paesi membri. E' importante sottolineare che l'industria farmaceutica, oltre a stimolare il progresso scientifico e a contribuire a migliorare la salute delle persone in Europa e nel mondo, rappresenta anche un asset fondamentale per l'economia Ue ed uno dei più importanti settori ad alta tecnologia. L'industria farmaceutica si caratterizza per la più alta produttività (maggiore della media dell'industria e degli altri settori hi-tech) e per il più alto rapporto spese in R&S sul fatturato (15,3% contro il 3,8% degli altri settori industriali) e detiene anche il primato tra i settori industriali per spese in R&S (circa il 18% del totale); ha inoltre un ampio surplus nei conti con l'estero. Per questo l'industria farmaceutica è il primo settore in Europa che dimostra una forte specializzazione in questo settore. Nonostante questi dati positivi, è necessario che la sua competitività venga rilanciata perchè si trova in grave difficoltà nei confronti della concorrenza USA e questo divario si nota soprattutto per quanto riguarda la maggiore crescita dell'attività di R&S. La farmaceutica europea detiene ancora la leadership mondiale in quanto a numero totale di addetti ma negli ultimi dieci anni il mercato americano è cresciuto il doppio e ha conquistato il primato della produzione (39,3% del totale). Le imprese Usa, visto il loro impegno nell'innovazione, continuano a crescere nelle classifiche per vendite totali, investimenti in R&S, nuove sostanze chimiche e biologiche introdotte dal 2001 al 2006.
Redazione (05/06/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
farmaci,
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