Nuovi dati confermano l'efficacia dell'Efalizumab nel trattamento della psoriasi
Si tratta di un farmaco biologico, ben tollerato e con buona efficacia anche sul lungo periodo
I dati della sperimentazione confermano l'efficacia dell'Efalizumab, un farmaco biologico, nel trattamento delle psoriasi. La psoriasi è una malattia cronica della pelle, immuno-mediata, che è caratterizzata dalla comparsa di chiazze eritemo-desquamanti in diverse parti del corpo. Non è una patologia contagiosa ma, nonostante questo, ha un grande impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti. In Italia sono circa 2.500.000 le persone che ne soffrono. I risultati della sperimentazione sono stati presentati a Roma, nel corso del III Congresso Nazionale Unificato di Dermatologia e Venereologia. Lo studio è stato svolto su oltre 400 pazienti di cinque nazioni europee: Italia, Spagna, Grecia, Austria e Danimarca. Per quanto riguarda l'Italia, lo studio è stato effettuato dal professor S. Chimenti, Direttore del centro di Dermatologia dell'Università di Roma Tor Vergata, dal dottor A. Costanzo dello stesso centro e dalla Professoressa K. Peris, Direttore del Centro di Dermatologia dell'Università degli Studi de L'Aquila e stati trattati oltre 100 pazienti affetti da psoriasi di grado da moderato a grave. L'Efalizumab è un anticorpo monoclonale anti-CD11a il cui uso come terapia biologica è approvato dall'Agenzia regolatoria Europea nel 2004 per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo. Questo anticorpo monoclonale è in grado di inibire l'attivazione, la riattivazione ed il richiamo cutaneo dei linfociti T associati allo sviluppo della malattia.
Spiega Chimenti: "Sul fronte dei risultati è stato raggiunto un grande traguardo: lo studio ha confermato che è possibile controllare a lungo termine la psoriasi. I risultati dimostrano che nella pratica clinica l'efficacia di Efalizumab, misurata in termini di miglioramento dell'indice PASI, aumentava con il trattamento continuo. Inoltre l'efficacia ottenuta veniva mantenuta nel secondo anno di terapia come ipotizzato sulla base degli studi clinici". Il PASI è un indice che quantifica la gravità della psoriasi in base all'estesione dell'area corporea coinvolta. Ad esempio un PASI 50 equivale ad una riduzione dell'estensione e gravità della psoriasi sulla superficie corporea pari ad un 50%. In Italia e negli altri Paesi, il 73% dei pazienti trattati ha riportato almeno un PASI 50 già dopo 12 settimane di trattamento con l'Efalizumab. "E' nostra convinzione - ha dichiarato la prof.ssa K. Peris - che i pazienti che raggiungono il PASI 50 entro la dodicesima settimana hanno elevate probabilità di ottenere un ulteriore miglioramento nelle successive settimane di trattamento e di mantenere tale miglioramento del tempo". Dai dati raccolti, si osserva che la terapia continua consente un ulteriore miglioramento con il 65% dei pazienti che, alla 52esima settimana, raggiunge il PASI 75 ed il 43% raggiunge addirittura un PASI 90 (quindi una guarigione quasi completa della malattia). Inoltre sembra che questo nuovo farmaco sia ben tollerato dall'organismo, infatti, per quanto riguarda gli effetti collaterali, quelli severi (SAE) si verificano con scarsa frequenza. Tutti gli autori dei vari studi europei concordano nell'affermare che, complessivamente, Efalizumab è efficace in un'elevata percentuale di pazienti, ha un buon profilo di sicurezza e quindi sono consentiti trattamenti prolungati. Inoltre il farmaco ha una risposta clinica duratura e stabile. In sostanza produce un evidente miglioramento della malattia e della qualità di vita dei pazienti. Le terapie tradizionali per la psoriasi portano a due risultati ma riescono a controllare la malattia solo temporaneamente e con molti potenziali effetti collaterali nel lungo periodo. Inoltre si consiglia di limitarne l'uso nei pazienti che soffrono di ipertensione, malattie renali, malattie epatiche e diabete. Proprio per questo l'introduzione dei farmaci biologici rappresenta una rivoluzione nel trattamento della psoriasi, una patologia cronica che richiede trattamenti per lunghi periodi. Questi farmaci permettono di controllare la patologia in sicurezza. I dati degli studi europei sono riportati dalla più prestigiosa rivista europea di dermatologia, il British Journal of Dermatology.
Redazione (12/06/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag:
Efalizumab,
anticorpo monoclonale,
psoriasi,
pelle
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