Ricercatori e docenti universitari chiedono aiuto al Presidente della Repubblica

Fabio Mussi, Ministero Universita e Ricerca

Chiedono di intervenire personalmente per cambiare la situazione che, nonostante molte promesse elettorali, rimane grave

Duecento ricercatori e insegnanti di varie Università italiane hanno rivolto un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perchè intervenga personalmente per mediare un dialogo tra il Governo (e il ministro Mussi) e chi si occupa di ricerca e didattica. I sottoscrittori dell'appello, lamentano, infatti, troppa distanza tra il governo e il mondo della ricerca. Inoltre chiedono che vengano mantenute le promesse elettorali: "I fondi, che erano già scarsi, sono diventati drammaticamente insufficienti e le riforme promesse sono tuttora bloccate da nuove normative, la cui discussione sta creando una fase di stallo apparentemente senza fine".

I ricercatori specificano anche i dettagli: la Finanziaria "ha destinato solo 300 milioni di euro alla ricerca pubblica, contro ben 700 milioni assegnati a quella delle imprese" e che "è tuttora ignoto il destino di una parte dei fondi assegnati al Cnr, accantonati dalla finanziaria nel 2007 e mai restituiti". Inoltre sottolineano che il bando per i progetti ministeriali Prin - ovvero Progetti di Ricerca d'Interesse Nazionale - è bloccato ed è già in ritardo grave sulla tempistica che era stata prevista. Accusano il Governo di non aver rispettato le iniziative annunciate come per esempio i concorsi per i 2.000 posti di ricercatore universitario che sarebbero dovuti iniziare presto ma tuttora non è stato definito il nuovo regolamento di reclutamento. Ma non basta mancano all'appello anche i concorsi per professore associato e ordinario (bloccati a causa della legge Moratti che il Governo intendeva modificare) e l'istituzione della terza fascia della docenza.
Il personale degli atenei è sfiduciato e sottolineano, nel messaggio al Presidente, che la passione e la dedizione non sono più sufficienti e che se le cose non cambieranno presto, si renderà necessario chiudere i laboratori con gravi conseguenze sulla didattica universitaria.

Redazione (20/06/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: Napolitano, universita, ricerca, Prin

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