Farmindustria in crescita ricerca e esportazioni, segno negativo per occupazione
Rieletto presidente Sergio Dompè, all'Assemblea sono intervenuti anche Romano Prodi e Luca Cordero di Montezemolo
Dall'Assemblea pubblica di Farmindustria, svoltasi a Roma, sono emersi dati significativi riguardo lo stato di salute della nostra industria farmaceutica. Nel 2006 l'esportazione di prodotti dell'industria farmaceutica italiana ha mostrato una crescita del 6,9% rispetto all'anno precedente. Anche gli investimenti in Ricerca & Sviluppo hanno registrato un segno positivo (+4,2%) così come la produzione (+3,1%) che ha totalizzato 22.248 milioni di euro. Non tutti i settori però sono in crescita. Per quanto riguarda l'occupazione, infatti, il segno è negativo: se nel 2005 vi erano 74 mila addetti, alla fine del 2006 se ne contavano 74.700, ma nei primi sei mesi del 2007 vi è stato un taglio di circa 1.000 lavoratori. Nel corso dell'Assemblea, a cui hanno preso parte anche il Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, il Ministro della Salute Livia Turco, il Presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, il Senatore Lucio Stanca e il Rettore dell'Università di Ferrara Patrizio Bianchi, è stata resa nota la nuova composizione della dirigenza di Farmindustria. L'Assemblea delle imprese del farmaco ha riconfermato (con larghissima maggioranza) Sergio Dompè alla guida di Farmindustria per i prossimi due anni. La stessa Assemblea ha nominato anche il Comitato di Presidenza composto da 5 Vice Presidenti: Claudio Cavazza (Sigma Tau); Daniel Lapeyre (Sanofi-Aventis); Angelos Papadimitriou (GlaxoSmithkline); Maria Pia Ruffilli (Pfizer Italia); Emilio Stefanelli (Istituto Biochimico Nazionale Savio). Inoltre, del Comitato di Presidenza fanno parte: Alberto Aleotti (Menarini); Alberto Chiesi (Chiesi Farmaceutici); Sergio Daniotti (Boehringer Ingelheim Italia); Giorgio Rende (Ici Rende); Massimo Scaccabarozzi (Janssen-Cilag); Marco Venturelli (Novartis Farma).
Il neorieletto presidente di Farmindustria è intervenuto durante l'Assemblea: "L'Italia non può più fare a meno di una corretta definizione e attribuzione delle risorse finanziarie per la spesa farmaceutica. Non è possibile che il Paese invecchi più di tutti in Europa e le risorse per medicinali rimangano le stesse e che a pagare la differenza tra lo stanziamento e la spesa effettiva, se non le inefficienze di sistema, siano quasi sempre le imprese del farmaco. Luca Cordero di Montezemolo, ha sottolineato, durante il suo intervento: "Nel settore farmaceutico mi auguro si possa assistere ad una inversione di tendenza per quanto riguarda il metodo e i problemi del settore, perché è impensabile chiedere a un'area cosi innovativa di 'recuperare' la spesa sanitaria e dall'altra parte di investire in ricerca, innovazione e rischio". Il Presidente del Consiglio Romano Prodi è intervenuto sostenendo che, a fronte della ripresa della produzione e dell'esportazione dell'industria italiana farmaceutica, permangono alcuni problemi che devono essere risolti. Per questo il Governo sta cercando di trovare delle soluzioni insieme ai ministri Turco e Bersani per arrivare alla messa a punto di politiche di governo efficaci per questo importante settore. "Ritengo - ha detto Prodi - che il settore delle scienze della vita sia quello in cui l'Italia abbia più possibilità di successo". Per questo, il Presidente del Consiglio, ha evidenziato la necessità di rilanciare un settore dove sono presenti almeno 120 nuove forme di imprenditorialità e ha ricordato che egli si sente molto legato al settore farmaceutico in quanto oggetto di studio durante la sua carriera universitaria. "Non c'è solo il problema del costo dei farmaci ma anche l'esigenza di costruire strutture organizzate che accompagnino la ricerca. Questo è quello che è mancato nel nostro Paese, ed infatti ancora oggi i nostri ricercatori costano di meno rispetto a quelli europei e molti giovani laureati scelgono di andare all'estero. Bisogna rilanciare il settore - ha aggiunto Prodi - affiancandolo ad una politica contro gli sprechi. Non nego che le restrizioni della finanzia pubblica ci abbiano obbligato a frenare, ma noi abbiamo anche ereditato un regolamento fatto di tagli su cui però, da subito, siamo intervenuti." Prodi ha spiegato che per prima cosa è necessario intervenire sulla differenza di prezzi dei farmaci tra regione e regione. "Dobbiamo creare stabilità, regole certe che non si cambiano ogni mese e soprattutto portare una maggiore semplificazione. L'industria farmaceutica non può, infatti, rimanere chiusa nei confini nazionali a causa degli alti costi che comporta la ricerca." "L'obiettivo deve essere la creazione di un clima stabile così che le imprese straniere che sono in Italia - ha concluso - possano operare tranquillamente. L'Italia deve diventare il più bel terreno di ricerca per le industrie straniere".
Redazione (28/06/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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