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Scoperta sul metabolismo degli Archea

Cellula batterica


I crenarchaeota possiedono dei geni che gli consentono di utilizzare l'ammoniaca per produrre energia

Gli Archea sono (insieme a eucarioti e eubatteri) uno dei fondamentali domini degli esseri viventi. Similmente ai batteri, sono monocellulari e senza un nucleo definito. Questi microrganismi riescono a sopravvivere in condizioni ambientali estreme, come nelle sorgenti termali dove vi è una temperatura superiore ai 100°C o in ambienti molto freddi o molto acidi/basici. Ora grazie ad uno studio dell'Università della Georgia (UGA), coordinato da Chuanlun Zhang per conto del Savannah River Ecology Laboratory dell'UGA, si è scoperto in che modo alcuni questi organismi riescono a sopravvivere anche in condizioni estreme.
Lo studio ha dimostrato che i crenarchaeota, uno dei più comuni gruppi di archea, utilizzano l'ammoniaca come fonte di energia. Questa particolarità del metabolismo non è stata riscontrata in nessun altro tipo di archea che sopravvivono ad alte temperature. 'L'ossidazione dell'ammoniaca non era ritenuto finora un processo dominante nel caso dei crenarchaeota: solo ora comprendiamo quanto sia importante', spiega Zhang.
Sono stati raccolti dei campioni da molte fonti termali in Cina, negli Usa e in Russia e sono stati analizzati. Dalle analisi genetiche è emerso che nei crenarchaeota sono diffusi i geni amoA. Questi geni servono ai microrganismi per combinare l'ammoniaca con l'ossigeno e per produrre energia utilizzabile. Questi risultati, presentati al convegno dell'American Society for Microbiology di Toronto, secondo gli autori aiutano a comprendere il ruolo ecologico dei renarchaeota negli ambienti estremi in cui vivono.



Redazione MolecularLab.it (03/07/2007)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: crenarchaeota, amoA, Archea
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