Borsisti Marie Curie avanzano proposte ai media
Forse alcuni giovani ricercatori stanno ancora formulando le loro teorie scientifiche, ma le loro opinioni riguardo al rapporto tra scienza e mezzi di comunicazione e alla mobilità dei ricercator
Forse alcuni giovani ricercatori stanno ancora formulando le loro teorie scientifiche, ma le loro opinioni riguardo al rapporto tra scienza e mezzi di comunicazione e alla mobilità dei ricercatori sono già ben delineate e sono state chiaramente espresse da un gruppo di borsisti Marie Curie, invitati dalla Commissione europea a partecipare all'incontro di Premi Nobel che si svolge a Lindau (Germania) dal 1° al 6 di luglio.
Le Azioni Marie Curie, finanziate a titolo dei programmi quadro per la ricerca dell'Unione europea, forniscono sostegno finanziario a singoli ricercatori che desiderino trascorrere un po' di tempo in un altro paese per continuare le proprie attività di ricerca, in base al principio che la mobilità contribuisce al trasferimento delle competenze in materia di ricerca, all'ampliamento delle prospettive di carriera per i ricercatori e, infine, all'eccellenza nella ricerca europea.
18 premi Nobel si stanno confrontando a Lindau con oltre 560 giovani scienziati di 62 paesi. Il rappresentante della direzione generale Ricerca della Commissione europea ha chiesto ai borsisti di essere «ambasciatori» dell'iniziativa Marie Curie e Rainer Gerold, in rappresentanza del presidente del comitato del meeting di Lindau dei Premi Nobel, ha raccomandato loro di «fare tesoro di questa opportunità, che non verrà offerta tutti i giorni».
Alla domanda su cosa desidererebbero dai mezzi di comunicazione, i borsisti Marie Curie hanno espresso numerose idee.
«Ci aspetteremmo che le informazioni che forniamo ai giornalisti, fossero riportate in maniera tale che il pubblico capisca, perché le persone devono sapere che il loro denaro viene utilizzato per iniziative di cui beneficeranno», ha dichiarato uno di loro.
«Desideriamo che diate un'immagine degli scienziati più allettante!», ha affermato un'altra, aggiungendo che il modo in cui gli scienziati vengono presentati dai mezzi di comunicazione spesso dimentica di mostrare quanto siano giovani e dinamiche le persone che lavorano nel campo della scienza.
Il microfono passa rapidamente da un borsista all'altro e un giovane scienziato dice ai giornalisti che bisogna scegliere con attenzione i messaggi da trasmettere al grande pubblico, evitando sensazionalismi o paure.
«Probabilmente a volte la colpa è nostra», interviene un altro. «Dobbiamo spiegare le cose nel modo giusto e dobbiamo ancora imparare a farlo.»
Due borsisti suggeriscono soluzioni grazie alle quali i mezzi di comunicazione potrebbero aiutare gli scienziati nelle loro ricerche. I media potrebbero sollecitare il grande pubblico a proporsi e partecipare alle sperimentazioni cliniche. Molti sono restii a prendere parte persino alla meno invasiva delle sperimentazioni, preoccupati degli effetti collaterali, ha affermato una borsista.
Inoltre, i media potrebbero garantire ai ricercatori l'accesso alle informazioni su tutte le opportunità importanti. «L'offerta di programmi di finanziamento è così vasta che spesso è difficile tenersi informati su tutto», aggiunge un borsista Marie Curie.
Per la natura stessa delle borse Marie Curie, tutti i beneficiari risiedono attualmente al di fuori del proprio paese di origine. Alla domanda del Notiziario CORDIS in merito a quale valore aggiunto si tragga da questa esperienza che non si potesse ottenere nel rispettivo paese, una delle ricercatrici ha sottolineato la possibilità di lavorare presso prestigiosi istituti di ricerca e ha fatto presente come un cambiamento possa ampliare la mente. «Ho vissuto dieci anni a Marsiglia. Dopo un po', si incontrano le stesse persone e si comincia a pensare a senso unico», ha affermato. Il periodo trascorso negli Stati Uniti ha aumentato le sue conoscenze e le ha permesso di avvicinarsi a un modo di pensare diverso. «Il primo anno, ogni giorno era tutto nuovo per me», ha aggiunto.
Una borsista tedesca stabilita nel Regno Unito ha spiegato come la mobilità permetta alla conoscenza di «viaggiare». «Se acquisisco conoscenza nel Regno Unito, posso riportarla con me in Germania», ha dichiarato.
Le borse Marie Curie sono state finanziate a titolo del Sesto programma quadro (6°PQ) dell'Unione europea, che per quattro anni ha stanziato per l'iniziativa un importo di 1,58 Mrd EUR. Con il 7°PQ, della durata di sette anni, il bilancio è aumentato di circa il 62% fino a 4,73 Mrd EUR.
Fonte: (05/07/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
Marie Curie,
comunicazione,
divulgazione,
scienza
Vota:
Condividi:
|
|
- Ultime.
- Rilievo.
- Più lette.
|