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Potocnik invita a concentrarsi sulla «circolazione di cervelli» e non sul «richiamo d

Ricercatore in laboratorio


«Sarò felice se in questo decennio si arriverà a considerare la conoscenza come 50 anni fa si consideravano carbone e acciaio, ossia una merce da valorizzare, un elemento costruttivo pe

«Sarò felice se in questo decennio si arriverà a considerare la conoscenza come 50 anni fa si consideravano carbone e acciaio, ossia una merce da valorizzare, un elemento costruttivo per le società, un'artefice di posti di lavoro, una forza trainante per l'economia», ha dichiarato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, dinanzi a un pubblico di giovani ricercatori in Serbia.

Il commissario ha affermato che la circolazione di conoscenza è essenziale per l'obiettivo dell'Europa di diventare un leader mondiale in campo scientifico. Sebbene la «fuga di cervelli» possa generare problemi quando i ricercatori interessati non desiderano ritornare in patria, gli sforzi non devono essere concentrati sul «richiamo di cervelli», ha suggerito.

«L'Europa necessita di una fluida condivisione di conoscenze e di un'agevole mobilità dei ricercatori attratti dagli istituti di ricerca che competono e cooperano e che hanno accesso a infrastrutture di ricerca di rilevanza mondiale», ha dichiarato Potocnik.
«Questa sarebbe un'Europa della ricerca aperta al mondo e in grado di assumere un ruolo di guida responsabile a livello globale nel settore scientifico.»

Nel momento in cui i ricercatori lasciano il loro paese, spesso tale situazione «viene ingigantita e rappresentata esclusivamente sotto una luce negativa», ha affermato il commissario. In realtà, il trasferimento di conoscenza è esattamente ciò di cui l'Europa ha bisogno, ha spiegato. Un forte impegno sul richiamo di cervelli conduce «il sistema della ricerca a un atteggiamento autoreferenziale», ovvero l'opposto di ciò che la Commissione vorrebbe ottenere con la propria politica di ricerca. L'Europa dovrebbe invece puntare alla «circolazione di cervelli», ha affermato Potocnik.

Il commissario ha espresso il desiderio di creare un mercato del lavoro unico per la ricerca, rendendo la conoscenza la «quinta libertà» dell'UE.

Tuttavia il trasferimento di conoscenza dovrebbe anche coinvolgere paesi non appartenenti all'Unione europea. Parlando a Novi Sad, Potocnik ha invitato i governi dei paesi dei Balcani occidentali a non attendere l'adesione all'UE per accrescere il loro coinvolgimento nello Spazio europeo della ricerca (SER). «Bisogna farlo ora», ha dichiarato.

«Poiché la ricerca per sua definizione varca i confini, nasce la necessità di una maggiore cooperazione, non solo a livello locale, ma anche con le reti europee», ha aggiunto il commissario.



Fonte: Cordis (23/07/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: Potocnik, Europa, ricerca
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