Livia Turco in Commissione Affari Sociali della Camera relazione sulla legge 40
Riferendo alla Commissione, il ministro Livia Turco ha annunciato l'arrivo di nuove linee guida sulla fecondazione assistita
Durante l'audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera, il ministro della Salute Livia Turco ha letto la sua relazione sulla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Il ministro ha sottolineato alcuni punti 'dolenti' della legge, che andrebbero modificati. Secondo la relazione del ministro, con le tecniche di fecondazione assistita attuali nascono meno bambini e un numero maggiore di trattamenti non arrivano alla fase di trasferimento oppure hanno una bassa probabilità di successo, vengono inseminati meno ovociti, tuttavia il numero di embrioni trasferito è maggiore e il numero di parti gemellari sono aumentati. Inoltre sono aumentate le gravidanze che non arrivano a termine. Livia Turco ha sottolineato che sarebbe necessario potenziare l'offerta di centri pubblici che effettuano tecniche di procreazione medicalmente assistita, attraverso la programmazione regionale, per contenere i costi dei trattamenti. 'Il costo delle tecniche di procreazione a carico delle donne è molto rilevante (il 37.5% dei cicli avviene nei centri privati) – sostiene il ministro - si configura quindi come una possibile fonte di disuguaglianza, anche per la condizione spesso necessitata per le donne di rivolgersi ai centri privati'. In Italia i centri sono 330, le coppie trattate con tecniche di inseminazione semplice sono 15.770 con 1.291 bambini nati; le coppie trattate con tecniche a fresco di fecondazione assistita sono 27.254 con 3.385 bambini nati vivi, mentre con le tecniche di scongelamento di ovociti e embrioni sono state ottenute 451 gravidanze, con 264 bambini nati vivi.
La situazione sul territorio italiano, non è uniforme, la qualità dei servizi offerti varia di zona in zona della penisola. Inoltre, Livia Turco ha sottolineato che attualmente sono molto pochi i centri che effettuano la cropreservazione degli ovociti, nonostante questo rappresenti un possibile miglioramento delle tecniche. 'In questo senso vanno implementati progetti di ricerca specifici'. Un altro particolare da risolvere riguarda la possibilità di conoscere il numero delle donne costrette a ripetere più volte i cicli, dunque costrette a più di una stimolazione ovarica per la produzione di ovociti. Questo dato dovrà essere valutato per valutare il 'peso' delle tecniche di riproduzione sulla salute delle donne'. Per quanto riguarda il congelamento degli embrioni, secondo il ministro, la legge 40 è troppo rigida. Secondo Livia Turco, infatti, questo tema rappresenta 'la criticità più complessa della legge, per la difficoltà di trovare un equilibrio tra valori e principi (tutela dell'embrione e tutela della salute della donna)'. 'Vietando il congelamento degli embrioni – ha spiegato – si impedisce alle donne di utilizzare cicli da scongelamento di embrioni, che avrebbero più alte percentuali di successo' rispetto alla crioconservazione degli ovociti. 'Allo stesso tempo – ha continuato – lo scongelamento degli embrioni causa in larga parte la loro distruzione e la tutela della dignità degli embrioni è un obbligo per legge ma è anche un valore del tutto condivisibile'. In ogni caso, il ministro ha sottolineato 'l'eccessiva rigidità dell'impianto della legge che non prevede la possibilità di scegliere la tecnica più adeguata ad ogni singolo caso'. Il ministro ha annunciato che sono in arrivo le nuove linee guida per la legge 40. 'Il mio sforzo – ha spiegato – è quello di fare delle linee guida che siano giuridicamente inattaccabili, nel senso di un'interpretazione corretta della legge'. Il ministro ha inoltre sottolineato l'importanza di migliorare la qualità operativa dei centri di tutta Italia, anche implementando la ricerca su alcune specifiche metodiche. Sono stati infatti stanziati dei fondi per degli specifici progetti di ricerca, affidati all'Istituto Superiore di Sanità, ma anche ad entri esterni, finalizzati anche allo studio delle cause dell'infertilità, alla conservazione della fertilità nei pazienti oncologici, allo studio di procedure per individuare i fattori legati all'infertilità maschile, all'informazione e alla salute riproduttiva dei giovani.
Redazione (22/10/2007)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
Livia Turco,
legge 40,
fecondazione assistita,
embrioni,
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