Il premio Nobel Mario Capecchi chiede più fondi ai giovani scienziati meritevoli
Al convegno Liberiamo la ricerca, molti esponenti della ricerca italiana hanno chiesto più finanziamenti ai giovani scienziati assegnati tramite valutazione di merito
Mario Capecchi, premio Nobel per la Medicina 2007 e professore di Genetica umana e biologia all'Università americana dello Utah, intervenuto ad un convegno promosso dal movimento "Liberiamo la Ricerca" svoltosi a Bologna, ha sottolineato la necessità di destinare più risorse ai giovani ricercatori e premiare la qualità del loro lavoro. Il movimento "Liberiamo la Ricerca" è formato da diverse migliaia studenti, ricercatori, docenti e semplici cittadini e chiedono che i fondi per la ricerca vengano assegnati secondo criteri di merito scientifico. Il convegno, al quale hanno partecipato importanti esponenti del mondo della ricerca italiana, è stato aperto da Pier Ugo Calzolari, rettore dell'Università di Bologna. Nel suo intervento, Calzolari ha sottolineato l'importanza di proteggere la qualità della didattica e della ricerca e soprattutto di salvaguardare la qualità dei bilanci degli atenei italiani, un aspetto spesso trascurato ma fondamentale per il futuro della ricerca nel nostro Paese.
Dopo aver tenuto una lezione di genetica, Mario Capecchi ha espresso il suo sostegno al movimento Liberiamo la Ricerca e ha sottolineato di sentirsi molto legato all'Italia, nonostante viva all'estero da quando era piccolo, anche grazie alla collaborazione con tre grandi scienziati italiani nonché premi Nobel: Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco e Salvador Luria. Ha spiegato il premio Nobel: L'Italia è un paese con tradizione di grande creatività, il problema è che deve nutrire la scienza dando ai giovani l'opportunità di ottenere finanziamenti fin dai primi anni della loro carriera. Bisogna assegnare finanziamenti destinati ai soli giovani e poi, in seguito, valutare il loro lavoro e premiare chi ha avuto successo. Se i giovani hanno delle idee di valore devono essere incoraggiati a perseguirle. Durante il convegno, anche Fernando Aiuti, professore di Immunologia clinica alla Sapienza, ha parlato del problema della cattiva gestione dei fondi: anche la facoltà di Medicina della Sapienza assegna in media 830 euro a progetto su circa 250.000 euro disponibili. Anche Ignazio Marino, senatore e professore di Chirurgia al Jefferson Medical College di Philadelphia, ha lamentato la mancanza di giovani professori nell'Università italiana: sono solo 9 i professori ordinari con meno di 40 anni, che corrisponde ad una media dello 0,05% contro il 16% nel Regno Unito. Marino ha anche annunciato la presentazione di due emendamenti per la ricerca, per la prossima legge Finanziaria. Il primo riguarda l'abolizione dell'Iva sui materiali usati nei laboratori di ricerca e, il secondo, per chiedere che i fondi pubblici per la ricerca vengano assegnati tramite il peer rewiew, una valutazione scientifica di merito, regolamentata, anonima, competente e indipendente. Attualmente, i dati del National Institutes of Health (NIH) indicano che, nel nostro Paese, solo il 10% dei finanziamenti è assegnato con questo sistema.
Redazione (21/05/2008)
Pubblicato in Analisi e Commenti
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