Il ministero proroga ordinanza sulla conservazione del cordone ombelicale
Biobanca soddisfatta per proroga ordinanza sul cordone ombelicale
Il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, durante i lavori della Commissione igiene e sanita' del Senato tenutasi ieri, su richiesta del Senatore Piergiorgio Massidda (Pdl) di sapere che intenzioni aveva rispetto all'ordinanza con la quale e' regolata la conservazione di sangue cordonale, ha fatto sapere che e' prevista una nuova proroga. Lo ha reso noto la parlamentare radicale Donatella Poretti. 'Mai disposizione di proroga - ha detto Poretti - fu meno opportuna e intempestiva. Il 30 giugno scade il termine per l'emanazione del decreto con cui istituire la rete di banche pubbliche e private per la raccolta del cordone ombelicale - gia' prevista dalla legge 219 sul sangue - e la possibilita' di conservare le staminali con la formula 'autologa solidale'. Grazie all'emendamento, a mia prima firma, votato all'unanimita' al termine della scorsa legislatura, sul decreto milleproroghe, anche l'Italia si potrebbe mettere al passo con il resto del mondo permettendo la donazione nelle banche pubbliche e la conservazione per uso autologo'. La conservazione autologa solidale, ha aggiunto Roccela, dovrebbe consentire di conservare le staminali per uso proprio ma con la disponibilita' a donarle, se necessario, ad un paziente compatibile. 'Un buon compromesso rispetto alla esclusiva donazione eterologa oggi in vigore che, tra l'altro, e' pressoche' impossibile perche' neppure il 10% dei punti nascita e' attrezzato e, quando lo e', ci sono forti limitazioni nei festivi e di notte. Non c'e' da stupirsi - ha concluso Poretti - percio' che nel 2007 siano state piu' di cinquemila le autorizzazioni del ministero per la conservazione del proprio cordone in banche estere (cosi' come prevede l'attuale normativa), circa il doppio dei cordoni donati'.
Sono stati prorogati dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali sino al 28 febbraio 2009 i termini di validita' dell'ordinanza sulla raccolta di cellule staminali dal cordone ombelicale del ministro Turco.
La nuova normativa prevedeva, infatti, che alla data del 30 giugno fosse pronto il decreto attuativo contenente le regole e i criteri per la costituzione di una rete di banche dedicate alla conservazione di queste cellule. Le elezioni anticipate e l'insediamento del nuovo governo hanno inevitabilmente creato ritardi in alcune fasi essenziali per il completamento delle procedure da seguire per la creazione di questa rete. Da qui la necessita' di una proroga dei termini previsti sino al 2009.
Il ministero del Welfare fa sapere che la proroga dellordinanza che vieta la conservazione autologa delle staminali del cordone ombelicale e fino a febbraio 2009. E un falso, perche il decreto era gia stato scritto dagli organi competenti (Centro nazionale trapianti e Centro nazionale sangue), e mancava solo la firma del ministro. Ulteriore dimostrazione della scellerata scelta politica e la durata della proroga, che suona come prendiamo tempo e poi si vedra… Nel frattempo i cordoni continuano a finire nei cestini dei rifiuti delle sale parto. Complimenti per la scelta sia sanitaria che economica.
Nel frattempo anche StemWay Biotech Ltd, socio fondatore di AssoBiobanche, commenta positivamente la decisione del ministero del Welfare, di prorogare al 28 febbraio 2009 l'ordinanza sulla conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale. Ma l'augurio è che si tratti solo di un primo passo verso la realizzazione, anche in Italia, di un nuovo quadro normativo nazionale sulla conservazione di cordoni ombelicali, in linea con quelle che sono le direttive europee. Afferma Paolo Rubini, vicepresidente del Gruppo: "il vero obiettivo della legge dovrà essere quello di evitare che si disperdano i 550 mila campioni l'anno, che potrebbero invece tornare utili a fini terapeutici. Senza un serio provvedimento in materia, si continua a penalizzare la possibilità di guarigione terapeutica dei pazienti malati. Nel 2007, su circa 570 mila nascite solo 2.500 sono stati i campioni di sangue cordonale raccolto e conservato nelle strutture italiane. Mentre circa il doppio dei campioni sono stati esportati all'estero in biobanche private. Nel nostro paese si assiste ad una vera e propria attenzione maniacale su come regolamentare l'esportazione delle biobanche private, mentre non ci si preoccupa minimamente di come evitare che 550 mila cordoni finiscano nei cestini dei rifiuti delle sale parto. Questo è il vero problema etico da affrontare. E per questo andrebbe avviato un tavolo comune con il governo e con tutte le parti interessate". "Va poi superata la contrapposizione tra conservazione privata e pubblica. Basta vedere quello che succede all'estero, dove le autorità sanitarie si basano su pubblicazioni scientifiche che ribadiscono l'importanza della conservazione autologa, ma che in Italia nessuno prende in considerazione".
Redazione (23/06/2008)
Pubblicato in Biotecnologie
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