La Ue sollecita legge sul testamento biologico
Parlamento europeo ha ancora una volta alzato la sua voce in favore della difesa dei diritti delle persone LGBT
Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario di Certi Diritti, e di Ottavio Marzocchi, responsabile per le questioni europee di Certi Diritti.
Il Parlamento europeo ha ancora una volta alzato la sua voce in favore della difesa dei diritti delle persone LGBT. Esso ha infatti approvato oggi, nel quadro della relazione Catania sui diritti umani nella UE (2004-2008), una serie di paragrafi che chiedono agli Stati membri di elaborare leggi per cancellare le discriminazioni vissute dalle coppie dello stesso sesso, di attuare il principio del mutuo riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e garantire la loro libertà di circolazione nell'UE, di approvare la proposta di direttiva anti-discriminazione, di allargare l'applicazione delle norme sul razzismo e la xenofobia anche all'omofobia, di garantire l'asilo politico per le persone omosessuali.
Il PE ha inoltre approvato due emendamenti del gruppo liberale e democratico che criticavano le affermazioni omofobe delle gerarchie religiose e che esprime il sostegno all'iniziativa francese per la decriminalizzazione universale dell'omosessualità.
Certi Diritti si felicita per l'ennesimo pronunciamento del PE a favore dei diritti LGBT e chiede alle autorità italiane di ascoltare finalmente la voce della camera che rappresenta i cittadini europei, invece che ascoltare solamente la voce del Vaticano"
Seguono i testi approvati oggi dal PE sulle tematiche LGBT:
Orientamento sessuale
- ritiene che le affermazioni discriminatorie di esponenti politici, sociali e religiosi estremisti contro gli omosessuali alimentino l'odio e la violenza e chiede una loro condanna da parte degli organi dirigenti competenti;
- a questo proposito sottoscrive sentitamente l'iniziativa francese, appoggiata da tutti gli Stati membri, per la depenalizzazione universale dell'omosessualità, poiché in 91 paesi l'omosessualità costituisce ancora reato penale, e in taluni casi addirittura passibile di pena capitale.
- plaude alla pubblicazione della prima relazione tematica dell'Agenzia, dal titolo "L'omofobia e la discriminazione in base all'orientamento sessuale negli Stati membri", elaborata su richiesta del Parlamento europeo e invita gli Stati membri e le istituzioni dell'Unione europea a ottemperare con urgenza alle raccomandazioni dell'Agenzia o a motivarne debitamente la mancata osservanza;
- rammenta a tutti gli Stati membri che, secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, è possibile esercitare il diritto alla libertà di adunanza, anche qualora chi lo eserciti abbia opinioni contrarie a quelle della maggioranza, e che pertanto il divieto discriminatorio dei cortei, nonché qualsiasi inadempienza all'obbligo di offrire una tutela adeguata a quanti vi partecipano, costituisce una violazione dei principi sanciti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, dall'articolo 6 del trattato UE sui valori e i principi comuni dell'Unione europea, e dalla Carta;
- invita gli Stati membri che si sono dotati di una legislazione relativa alle coppie dello stesso sesso a riconoscere le norme adottate da altri Stati membri e aventi effetti analoghi; invita quest'ultimi Stati membri a proporre delle linee guida per il reciproco riconoscimento della legislazione vigente tra diversi Stati membri, onde garantire che il diritto alla libera circolazione nell'Unione europea delle coppie dello stesso sesso si applichi alle medesime condizioni delle coppie eterosessuali;
- esorta la Commissione a presentare proposte che garantiscano l'applicazione, da parte degli Stati membri, del principio di riconoscimento reciproco per le coppie omosessuali, sposate o legate da un'unione civile registrata, nella fattispecie quando esercitano il loro diritto alla libera circolazione previsto dal diritto dell'Unione europea;
- invita gli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto, in ottemperanza al principio di parità, ad adottare iniziative legislative per eliminare le discriminazioni cui sono confrontate alcune coppie in ragione del loro orientamento sessuale;
- chiede alla Commissione di fare in modo che gli Stati membri diano asilo alle persone che fuggono dal proprio paese poiché vittime di persecuzioni basate sul loro orientamento sessuale, di adottare iniziative a livello bilaterale e multilaterale per porre termine alle persecuzioni delle persone in base al loro orientamento sessuale e di avviare uno studio sulla situazione delle persone transessuali negli Stati membri e nei paesi candidati, in particolare per quanto concerne i rischi di molestie e violenza.
'Oggi anche l'Unione Europea ci sollecita ad emanare una legge sul testamento biologico che rispetti la Convenzione di Oviedo.
Un provvedimento legislativo sul fine vita e' necessario ed urgente e l'Ue ci ricorda che e' diritto umano anche il rifiuto delle terapie'. E' questo il commento del Senatore Ignazio Marino, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul SSN, in merito alla relazione approvata dal Parlamento Europeo sui diritti umani. Secondo il Senatore, 'ad Oviedo, nel 1997, anche l'Italia si impegno' nella tutela delle volonta' espresse da una persona non piu' in grado di farle rispettare. Adesso - conclude - dobbiamo solo ascoltare il Parlamento dell'Ue laddove ci chiede di promuovere attivamente diritti fondamentali come questo'.
Redazione (22/01/2009)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag:
LGBT,
gay,
testamento biologico
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