Le notizie e gli eventi scientifici della settimana - 3 Dicembre 2012
Newsletter del 3 Dicembre 2012 di MolecularLab.it con notizie ed eventi del mondo scientifico su Biotech, Ricerca, Biochimica, Genetica, Medicina
E' conclusa la fase di raccolta e di votazione delle foto per il Calendario dei Ricercatori. Nei prossimi giorni quindi la pubblicazione dei vincitori dei tre premi e della nuova edizione del Calendario che vi potrà far compagnia per tutto l'anno prossimo.
Su Facebook e sul sito gli aggiornamenti. Buona settimana! Oh My God! Science! - Il cancro e le cure miracolose. Davvero non possiamo evitare le assurdità?
26/11/2012 - Mi ha contattato una nostra lettrice, Simona, sollevando un argomento davvero tosto.Pubblico qui il suo messaggio perché a entrambi piacerebbe conoscere la vostra opinione e - perché no! - avere il vostro contributo.[Giovanni] Buongiorno! L'altro ieri la bacheca di Facebook mi si è riempita di link su presunte cure per ...
Ridurre l'attività genica per combattere il morbo di Huntigton
27/11/2012 - Il morbo di Huntington è una malattia neurodegenerativa ereditaria che di solito compare in età adulta e porta a movimenti del corpo scoordinati e a un declino cognitivo. La malattia è causata da ripetizioni multiple della sequenza dell'acido deossiribonucleico (DNA), cioè dei nucleotidi CAG, nel gene che codifica la proteina "Huntingtina". Questa sequenza è presente oltre 35 volte in chi soffre di questa malattia, mentre è ripetuta da 10 a 29 volte nei soggetti sani. In uno studio recente, pubblicato sulla rivista PNAS, alcuni ricercatori spagnoli sono riusciti a ridurre l'espressione cromosomica del gene mutante, il che potrebbe ostacolare lo sviluppo della malattia. Lo studio è stato sostenuto da un contributo iniziale del Consiglio europeo della ricerca (CER) al dott. Mark Isalan del Centro di regolazione genomica (CRG) in Spagna, del valore di oltre 1,32 milioni di euro nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ). I ricercatori dicono che gli adulti hanno bisogno specificamente della proteina Huntingtina, che si trova in diversi tessuti del corpo, per assicurare lo sviluppo e la sopravvivenza dei neuroni. La presenza di un gene mutante ha come risultato una forma anormale della proteina Huntingtina. Quando questo avviene, il corpo presenta una serie di sintomi, come movimenti involontari, cambiamenti nel comportamento e demenza. Nonostante i progressi fatti in questa malattia, nessuno è stato in grado di trovare una cura per il morbo di Huntington. I malati sono attualmente curati per alleviare il dolore e il disagio e la maggior parte dei pazienti muore circa 15 anni dopo la prima comparsa dei sintomi. Gli scienziati sanno che un gene è responsabile della malattia di Huntington, il che non è vero per altre malattie neurologiche come il Parkinson o l'Alzheimer. Sperano quindi che lo sviluppo di una terapia basata sull'inibizione del gene mutante Huntingtina potrebbe portare allo sviluppo di una cura. Gli studi attuali si occupano in particolare della modifica delle proteine contenute in tutti gli esseri viventi, come le proteine a dita di zinco (PDZ) che hanno la capacità di riconoscere e legarsi a specifiche sequenze del DNA. In breve, questo processo ha come risultato una funzione del gene regolare. I ricercatori del CRG hanno portato il loro lavoro un passo più avanti riducendo l'espressione cromosomica del gene mutante, che potrebbe ostacolare lo sviluppo della malattia. "Abbiamo progettato PDZ specifiche che riconoscono e si legano specificamente a oltre 35 ripetizioni di triplette CAG, impediscono l'espressione del gene che contiene queste ripetizioni e riducono la produzione della proteina Huntingtina mutante," ha detto l'autore principale Mireia Garriga-Canut, una ricercatrice del gruppo ingegneria genetica del CRG. "Quando applichiamo questo trattamento a un modello di topo transgenico portatore del gene umano mutante Huntingtina, osserviamo un ritardo nell'insorgenza dei sintomi." Carmen Agustín Pavónuna degli autori dello studio, ha detto, "Il prossimo passo è ottimizzare la progettazione di una cura efficace e duratura per i pazienti. Questo potrebbe preparare il terreno per trovare una cura per il morbo di Huntington."
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Un cocktail di batteri contro il Clostridium
26/11/2012 - In uno studio pubblicato di recente, alcuni ricercatori hanno sviluppato un cocktail di batteri che combatte l'infezione da Clostridium difficile. Nello studio della ricerca, gli scienziati hanno usato topi per identificare una combinazione di sei batteri presenti in natura che eliminano una forma molto contagiosa di C. difficile, un batterio infettivo legato a molte morti in ospedale. Tre dei sei batteri non sono mai stati descritti prima. Questa scoperta rivoluzionaria potrebbe avere implicazioni significative per futuri controlli e metodi di cura. Il C. difficile è una specie di batteri Gram-positivi che possono causare gonfiore, diarrea e dolori addominali. È stato uno dei fattori che hanno contribuito a oltre 2.000 morti nel Regno Unito nel 2011. Il C. difficile è presente in forma innocua nel corpo di alcune persone, dove può vivere naturalmente e non causare problemi, finché sono presenti nell'intestino altri batteri che ne sopprimono il numero e gli impediscono di diffondersi. Se la persona ha assunto un antibiotico ad ampio spettro come la clindamicina, i batteri naturali del corpo possono essere distrutti e l'intestino viene invaso dal C. difficile. Il ceppo aggressivo di C. difficile analizzato in questo studio è stato responsabile di epidemie in Europa, Nord America e Australia. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista PLOS Pathogens. I ricercatori hanno scoperto che questo ceppo di C. difficile, tipo 027, stabilisce un persistente e prolungato periodo contagioso conosciuto come superspargimento, che è molto difficile da curare con antibiotici. Questi "superdiffusori" contagiosi rilasciano spore molto resistenti per un periodo prolungato che sono molto difficili da sradicare dall'ambiente. Situazioni del genere sono frequenti negli ospedali. "Abbiamo curato i topi infetti con questa forma persistente di C. difficile con una serie di antibiotici, ma continuavano ad avere ricadute di diffusione o contagiosità," dice il dott. Trevor Lawley, primo autore dello studio, dell'Istituto Wellcome Trust Sanger nel Regno Unito. "Quindi abbiamo cercato di curare i topi usando un trapianto di feci, feci omogeneizzate di un topo sano. Questo ha soppresso in modo veloce ed efficiente la malattia e lo stato di superdiffusione senza ricadute nella grande maggioranza dei casi. L'epidemia causata da C. difficile è refrattaria agli antibiotici ma può essere soppressa con un trapianto di feci, risolvendo i sintomi della malattia e la contagiosità." Il team voleva portare questa ricerca un passo più avanti e isolare i batteri precisi che sopprimono il C. difficile e ripristinano l'equilibrio microbico dell'intestino. Hanno coltivato un gran numero di batteri che si trovano naturalmente nell'intestino del topo, tutti da uno dei quattro gruppi principali dei batteri che si trovano nei mammiferi. Hanno testato molte combinazioni di questi batteri, finché non hanno isolato un cocktail di sei batteri che funzionavano meglio per sopprimere l'infezione. "Il misto di sei specie di batteri ha soppresso in modo efficace e riproducibile lo stato di supersdiffusore del C. difficile nei topi, ripristinando la sana diversità batterica dell'intestino," dice il professor Harry Flint, autore anziano dell'Università di Aberdeen in Scozia, Regno Unito. Il team ha poi sequenziato i genomi dei sei batteri e ha confrontato il loro albero genealogico genetico per definirli in modo più preciso. Sulla base di questa analisi, il team ha scoperto che il misto di sei batteri ne conteneva tre che erano stati descritti in precedenza e tre specie nuove. Questo mix è geneticamente vario e viene dai quattro gruppi principali di batteri che si trovano nei mammiferi. Questi risultati illustrano l'efficacia di soppiantare il C. difficile e il microbiota del superdiffusore con un mix definito di batteri, che si trovano naturalmente nell'intestino. "I nostri risultati preparano il terreno per ridurre l'uso eccessivo di antibiotici e sfruttare il potenziale delle comunità microbiche naturalmente presenti per curare l'infezione da C. difficile e la sua trasmissione e potenzialmente altre malattie legate agli squilibri microbici," spiega il professor Gordon Dougan, autore anziano dell'Istituto Wellcome Trust Sanger. "Il trapianto di feci è visto come una cura alternativa ma non è molto usato a causa del rischio di introdurre patogeni nocivi e della generale avversione dei pazienti. Questo modello incapsula alcune delle caratteristiche della terapia fecale e funge da base per sviluppare una miscela standard di cura."
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Un nuovo Centro per le Biotecnologie, in Sicilia
29/11/2012 - È stato presentato ieri a Palermo il progetto per la realizzazione del nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB) della Fondazione Ri.MED, nata nel 2006 da una partnership fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, Università di Pittsburgh e University of Pittsburgh Medical Center (UPMC). Il Centro sorgerà in ...
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I neuroni specchio nello sport
29/11/2012 - Prendete quindici giocatori professionisti di pallacanestro e metteteli insieme ad altrettanti spettatori non esperti davanti a uno schermo dove scorrono le immagini di una partita. Obiettivo: individuare i comportamenti scorretti che vengono commessi in campo. Ebbene, il risultato è che gli atleti professionisti, che hanno interiorizzato le regole ...
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Le novità sull'evoluzione molecolare
27/11/2012 - Un team di scienziati alla ricerca degli effetti dell'evoluzione molecolare a lungo termine (lo studio di DNA, RNA e proteine) è giunto a delle conclusioni che indicano come la maggior parte delle sostituzioni di aminoacidi producono effetti diversi sulla forma fisica in specie diverse. Questa è una svolta importante poiché adesso ...
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Un network contro l'ictus
27/11/2012 - L'UE registra ogni anno circa un milione di casi di ictus, che è la seconda principale causa di morte a livello mondiale, subito dopo le malattie cardiache. I dati europei mostrano che circa il 25 % degli uomini e il 20 % delle donne probabilmente subiranno un ictus se raggiungeranno l'età di 85 anni. Nonostante le caratteristiche ...
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Governance del ministero sui trattamenti con staminali
L'opinione sulla procreazione medicalmente assistita
Materia organica e pianeti abitabili
Cura antidepressivi per stimolare staminali
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Redazione (03/12/2012)
Pubblicato in Medicina e Salute
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