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Le notizie e gli eventi scientifici della settimana - 7 Ottobre 2013

La posta di MolecularLab


Newsletter del 7 Ottobre 2013 di MolecularLab.it con notizie ed eventi del mondo scientifico su Biotech, Ricerca, Biochimica, Genetica, Medicina

Oh My God! Science! - Le tre leggi della robotica, e l'intelligenza umana
03/10/2013 - Una volta ho incontrato un tizio, ingegnere robotico o qualcosa del genere: eravamo a una conferenza sulla robotica (appunto), e lui era lì per rispondere ad alcune domande dei più curiosi. "Non mi verrete mica a chiedere delle Leggi della Robotica! Quelle sono tutte fesserie" è stata la prima cosa che ha detto, ancora prima di pronunciare il suo n ...

I fattori del decorso della SLA
04/10/2013 - Pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Brain i risultati di una ricerca che ha permesso di identificare i fattori che possono influenzare il decorso più o meno rapido della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), frutto di una collaborazione tra l'IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri' di Milano e l' Università di Sheffield in Inghilterra.
Questo è stato possibile, grazie allo studio condotto nel Laboratorio di Neurobiologia Molecolare dell'Istituto 'Mario Negri diretto da Caterina Bendotti, osservando due modelli di topi portatori dello stesso gene mutato responsabile della SLA, sviluppavano la malattia con una progressione molto diversa tra loro.
In particolare, Giovanni Nardo ha analizzato i motoneuroni, cioè le cellule nervose che comandano i muscoli per il movimento e la respirazione, dei due modelli di topi con SLA a diversi stadi della malattia, avvalendosi della collaborazione di Pamela Shaw, Direttrice del "Sheffield Institute for Translational Neuroscience (SITraN)" all'università di Sheffield, che coordina un gruppo leader nell'analisi dell'espressione di geni in cellule isolate dal tessuto nervoso.
"Lo studio ha messo in evidenza – spiega Giovanni Nardo, dell'IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri' -, che all'esordio dei sintomi, cioè prima ancora che ci sia debolezza muscolare, tra i due modelli di topo con rapida e lenta progressione si osservano differenze importanti nei motoneuroni. In particolare si sono osservate differenze nel modo in cui queste cellule reagiscono attivando più o meno intensamente dei meccanismi di danno, come ad esempio la disfunzione dei mitocondri e del trasporto assonale (fondamentale per la sopravvivenza delle cellule grazie al trasporto intracellulare di proteine e organelli) e l'alterata degradazione proteica a scapito di quelli protettivi, come l'attivazione di una risposta di difesa immunitaria. Aver identificato alcuni di questi meccanismi ci aiuta a poter indirizzare in modo più efficace gli interventi farmacologici per rallentare, in fase molto precoce, questa devastante malattia. Da questo studio è possibile anche identificare dei biomarcatori prognostici, cioè delle molecole in grado di prevedere la progressione della malattia e di monitorare l'efficacia di trattamenti sperimentali".
"La numerosità di informazioni dettagliate ottenute da questo studio – aggiunge Caterina Bendotti - favorisce lo sviluppo di nuove ipotesi sui meccanismi patogenici della malattia. Questo sarà argomento di indagini future che aprirà nuove collaborazioni nell'ambito della comunità scientifica che si occupa di SLA per raggiungere più velocemente possibile l'obiettivo della cura".
La SLA è una malattia che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose che comandano i muscoli per il movimento e la respirazione fino a portare alla paralisi totale e alla morte. In Italia sono circa 5 mila le persone colpite da questa malattia. La SLA è una malattia piuttosto eterogenea dal punto di vista clinico con una elevata variabilità nella sua progressione e durata che può andare dai 2 ad oltre i 10 anni dopo la diagnosi. Questo fenomeno, dovuto alla complessità dei meccanismi che causano la morte dei motoneuroni, rende difficile l'applicazione di potenziali terapie.
Lo studio è stato finanziato per la maggior parte dall'MND Association inglese, con un contributo della Comunità Europea e della Regione Lombardia
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Scoperto i meccanismi del tumore alle vie biliari
04/10/2013 - Il suo nome è Platelet-Derived Growth Factor-D ed è il responsabile della formazione del tessuto fibroso che facilita la crescita e la metastasi del tumore alle vie biliari. I ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca e di Padova ne hanno scoperto il ruolo e hanno capito come inibirne l'azione.
Lo studio, pubblicato sul numero di settembre della rivista Hepatology, dimostra che le cellule tumorali producono un fattore di crescita, chiamato appunto PDGF-D, che stimola il richiamo attorno alle masse neoplastiche di fibrolasti – responsabili della fibrosi tumorale – e di altre cellule mesenchimali, che sono in grado di favorire la crescita e la capacità invasiva delle cellule tumorali.
Alla ricerca, condotta nei laboratori diretti da Mario Strazzabosco presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia Interdisciplinare dell'Università di Milano-Bicocca, e nei laboratori di Luca Fabris del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche dell'Università di Padova, è stata dedicata la copertina di Hepatology e un editoriale di accompagnamento.
I ricercatori ipotizzano che i farmaci in grado di interferire con la formazione del tessuto fibroso peritumorale potrebbero rallentare sia la crescita sia la metastatizzazione di questo tipo di tumore.
"Il colangiocarcinoma – spiega il professor Strazzabosco - rappresenta una delle più aggressive neoplasie maligne dell'apparto digerente. Si tratta di un tumore primitivo del fegato che origina dalle vie biliari, le strutture che servono a trasportare la bile dal fegato all'intestino. Il colangiocarcinoma risponde poco alla chemioterapia e l'intervento chirurgico, l'unica possibilità curativa, è proponibile in pochi pazienti, in quanto, al momento della diagnosi, sono spesso già presenti metastasi linfonodali. Capire quindi quali siano i meccanismi molecolari che favoriscono questa precoce metastatizzazione, è fondamentale per individuare nuovi bersagli e nuove strategie terapeutiche".
Una delle caratteristiche del colangiocarcinoma è la presenza all'interno del tumore di aree di fibrosi molto estese, densamente popolate da cellule chiamate "fibroblasti associati al cancro" (CAF). "I "CAF" - dice il professor Fabris - nutrono le cellule tumorali cui inviano segnali cruciali che ne favoriscono la crescita e la disseminazione. Noi li abbiamo studiati e siamo riusciti a dimostrare che i CAF vengono richiamati dalle stesse cellule tumorali mediante la secrezione di un fattore di crescita, il PDGF-D, che agisce attivando una serie di segnali intercellulari, appartenenti alla famiglia delle Rho GTPasi e del JNK e per i quali sono noti inibitori specifici".
"Abbiamo potuto infatti dimostrare – aggiunge Massimiliano Cadamuro, co-autore dell'articolo di Hepatology - come il meccanismo di comunicazione tra cellule tumorali e CAF possa essere specificamente bloccato da farmaci in grado di inibire i vari segnali coinvolti. I nostri studi sulle ricadute terapeutiche di questa scoperta continueranno quindi con la prospettiva di trovare nuove possibilità di trattamento per questa forma di neoplasia".
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Proteggere i muscoli nella distrofia e atrofia muscolare
04/10/2013 - Una nuova strategia molecolare per promuovere la crescita dei muscoli e contrastare così i danni dovuti a malattie degenerative come la distrofia e l'atrofia muscolare, ma anche la perdita di tessuto che si ha con l'invecchiamento o a seguito di traumi o tumori: a illustrarla è una ricerca pubblicata su Nature Genetics dal gruppo ...
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La dieta mediterranea protegge dal diabete
03/10/2013 - La dieta mediterranea e le diete povere di carboidrati possono proteggere dal diabete di tipo 2. Lo studio, pubblicato in Diabetologia, la rivista scientifica dell'European Association for The Study of Diabetes (EASD), è stato condotto da ricercatori del dipartimento di Epidemiologia dell'IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...
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Redazione MolecularLab.it (07/10/2013)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: newsletter, molecularlab
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