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Una rete per la cura delle malattie neurologiche rare

Cortex neurale


Il 50% delle malattie rare è di natura neurologica, la sfida è non far sentire chi soffre di tali patologie orfani di un'organizzazione assistenziale adeguata e specifica

Il 28 febbraio si celebra la Giornata Mondiale delle Malattie Rare: oltre il 50% delle malattie rare è di natura neurologica e vede il neurologo come primo responsabile dell'approccio al paziente nella diagnosi e nella terapia.
Secondo dati del Centro Nazionale Malattie Rare dell'Istituto Superiore di Sanità, una malattia viene considerata rara quando colpisce non più di 5 persone ogni 10.000 abitanti. Nonostante la bassa prevalenza, sono in realtà milioni le persone che in Italia soffrono di una malattia rara.
Tra le malattie rare, ad assumere una certa rilevanza epidemiologica, ad esempio, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la Corea di Huntington e la Distrofia Miotonica, malattie che richiedono l'intervento di uno specialista in neurologia a causa dell'interessamento del sistema nervoso.

"I progressi della ricerca scientifica in campo neurologico sono entusiasmanti – afferma il Prof.
Antonio Federico, Direttore UOC Clinica Neurologica e Malattie Neurometaboliche, AOU Senese e Professore Ordinario di Neurologia – sia per ciò che riguarda lo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche che permettono di trattare farmacologicamente alcune patologie, sia per l'impegno da parte di numerose società scientifiche. La sfida di oggi – prosegue il Prof. Federico - è far sì che chi soffre di una malattia rara non sia più orfano di un'organizzazione assistenziale di supporto o di possibilità terapeutiche adeguate e specifiche. A tale scopo, inoltre, è stato organizzato a Siena l'evento "Uniti per un'assistenza migliore" che rappresenta un'utile occasione di confronto per ribadire quanto sia importante, nella cura delle malattie rare, sviluppare una rete tra tutti i centri specializzati congiuntamente ad istituzioni, comunità medica e ricercatori, allo scopo di ridurre il divario tra i livelli di assistenza sanitaria e i bisogni dei pazienti."

A dare un notevole contributo anche la tecnologia che permetterà ai circa 6.000 pazienti dell'Ospedale Santa Maria Le Scotte della cittadina toscana di usufruire di una pennetta USB contenente sia informazioni generali relative alla patologia, sia informazioni specifiche legate alla loro singola esperienza: diagnosi, terapie consigliate, evoluzione della patologia ed eventuali centri specializzati a cui rivolgersi.
Obiettivo dell'innovativo dispositivo, quello di incrementare il livello di conoscenza non solo dei pazienti, ma anche dei medici di medicina generale e delle strutture sanitarie al fine di migliorare i percorsi assistenziali.

Redazione MolecularLab.it (26/02/2014)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: malattie rare, neuro
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