Le notizie e gli eventi scientifici della settimana - 19 Gennaio 2015
Newsletter del 19 Gennaio 2015 di MolecularLab.it con notizie ed eventi del mondo scientifico su Biotech, Ricerca, Biochimica, Genetica, Medicina
Cellule attive contro le metastasi di melanoma
12/01/2015 - Un potente strumento nella lotta ai tumori potrebbe provenire dai nostri stessi linfonodi. È questo il risultato di uno studio internazionale pubblicato su Nature Communications e coordinato dal professor Ennio Carbone, dell'Università "Magna Grecia" di Catanzaro, a cui hanno dato un contributo anche i ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano guidati dal dottor Andrea Anichini. "L'infiltrazione dei linfonodi da parte delle cellule del melanoma è una fase cruciale nella progressione della malattia" spiega il dottor Anichini, direttore della Struttura Semplice Dipartimentale di Immunobiologia dei Tumori Umani all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. "Il lavoro dimostra che nel microambiente del linfonodo stesso si liberano sostanze, dette interleuchine e chemochine, capaci di attivare una particolare ed efficace risposta del sistema immunitario". "Questi mediatori, tra cui in particolare l'interleuchina 6 e alcune chemochine (CXCL8 e CCL2), richiamano cellule chiamate Natural Killer, in sigla NK, attivandole in modo che siano più efficaci contro le cellule tumorali" prosegue Anichini. "Il ruolo di queste cellule nella risposta del sistema immunitario ai tumori è sempre stato elusivo. Sapevamo che nel sangue svolgono un ruolo di 'prima barriera' contro la diffusione nell'organismo delle cellule tumorali, ma la loro precisa funzione a livello dei linfonodi invasi dalle cellule neoplastiche era finora scarsamente compresa". Lo studio ha dimostrato che nei linfonodi infiltrati dalle metastasi di melanoma esiste una specifica popolazione di cellule NK con una forte capacità di riconoscere e uccidere le cellule tumorali. "Inoltre i risultati dello studio dimostrano che le cellule NK dei linfonodi possono essere distinte da quelle presenti nel sangue perché sulla loro superficie esprimono livelli diversi di molecole come CD56 e CD57" precisa la dottoressa Roberta Mortarini, che ha partecipato alla ricerca grazie a un finanziamento dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. "Questo studio collaborativo tra diversi gruppi italiani ed esteri ha rivelato un fitto scambio di comunicazioni tra l'ambiente in cui le cellule tumorali metastatiche si vanno a impiantare e le cellule del sistema immunitario" concludono i ricercatori. "Conoscere i termini di questo discorso può aiutarci a mettere a punto nuove strategie terapeutiche per combattere lo sviluppo e la diffusione del melanoma", commenta il dottor Mario Santinami, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Generale ad Indirizzo Oncologico 4, che ha partecipato allo studio. Un possibile sviluppo futuro di questa ricerca potrebbe essere basato sull'isolamento ed espansione in laboratorio di cellule NK, prelevate dai linfonodi, e successiva reinfusione nell'organismo, in modo da potenziare la risposta contro la malattia. Allo studio hanno contribuito anche altri gruppi italiani, come quello del professor Maurizio Bifulco, dell'Università di Salerno, e quello del professor Alessandro Moretta dell'Università di Genova, e Istituti internazionali, tra cui l'Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti, il Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia e il King's College dell'Università di Cambridge, nel Regno Unito.
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Creato in laboratorio il primo muscolo scheletrico
16/01/2015 - I ricercatori della Duke University di Durham hanno pubblicato una ricerca in cui comunicano che sono riusciti a ricreare in vitro delle fibre muscolari in risposta ad uno stimolo elettrico. Con questo esperimento si aprono nuovi modi per valutare l'effetto di farmaci e lo studio delle caratteristiche funzionali senza l'uso di modelli in vivo. Il biochimico Nemad Bursac, uno degli autori dello studio ha commentato: "la bellezza del nostro lavoro è che il biomuscolo ci permetterà di condurre sperimentazioni cliniche di farmaci non più su pazienti in carne e ossa ma dentro un laboratorio, in una provetta". Guarda il video. Nella loro ricerca, gli scienziati sono partiti da progenitori miogenici, cellule che sono più specializzate delle staminali ma non ancora muscolari: le hanno fatte crescere e poi disposte su un gel che ne ha permesso la differenziazione in fibre muscolari con caratteristiche uguali a quelle umane. Studiando i risultati hanno osservato che il tessuto era in grado di contrarsi sotto impulsi elettrici e rispondeva a farmaci in modo del tutto simile ai muscoli in vivo. Bursac però rivela quale potrà essere la nuova frontiera di questa ricerca: "potremmo pensare di prelevare un frammento di muscolo di un paziente attraverso una biopsia, farlo crescere in laboratorio e utilizzarne campioni per verificare quali farmaci funzionano meglio in quel singolo paziente". Un ulteriore sviluppo della ricerca sarà l'analisi di fibre muscolari cresciute a partire da staminali pluripotenti anziché da cellule progenitrici, in alcuni pazienti infatti, come quelli con distrofie muscolari, una biopsia potrebbe risultare difficile o controproducente.
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Entro il 2050 il tumore non ucciderà gli under 80
16/01/2015 - Prevenzione e progressi nei trattamenti diagnostici e terapeutici, questi i motivi grazie ai quali entro il 2050 il cancro causerà vittime solo negli over 80. Lo spiega una ricerca della University College London e del King's College London che indica che un basso dosaggio quotidiano di aspirina può essere utile nella prevenzione al tumore. ...
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Addio al petrolio grazie ad E. coli
12/01/2015 - Secondo una ricerca condotta dall'Imperial College di Londra, E. coli può essere modificato in modo da cambiare il suo metabolismo per fargli produrre propano a partire da glucosio. In questo modo si potrebbe avere una fonte di energia alternativa alla benzina grazie a questo batterio a partire da un semplice zucchero. Patrik Jones, autore ...
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Un brevetto per diagnosticare malattie renali grazie alle staminali
16/01/2015 - Lo studio dell'Università di Firenze e dell'Ospedale Pediatrico Meyer è iniziato tre anni fa con lo scopo di individuare un modello di patologia sufficientemente preciso per migliorare la diagnosi di malattie renali su base genetica a partire dalle urine. "Anche quando sono causate dallo stesso gene, le patologie renali sono molto ...
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Combattere il Parkinson con vaccini terapeutici mirati
13/01/2015 - Stanno per cominciare i test clinici su un nuovo vaccino per il morbo di Parkinson che potrebbe offrire ai pazienti significativi miglioramenti rispetto alle attuali terapie. Il vaccino, sviluppato grazie al progetto SYMPATH, finanziato dal 7° PQ, potrebbe essere realmente in grado di modificare il progresso della malattia, invece di fornire un ...
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Un quadro delle potenzialità della nanotecnologia
Via libera alle coltivazioni OGM
Caso Stamina, si va verso il patteggiamento
Libero accesso ai risultati di H2020
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Redazione (19/01/2015)
Pubblicato in Medicina e Salute
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