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La vita, lo spazio e tutto il resto: bizzarrie del cosmo a puntate [parte I]

Lo spazio, quell’enorme velluto blu trapuntato di stelline così distante da noi, riserva sempre delle immense sorprese. La più grossa di tutte, per come la vedo io, consiste nelle proporzioni: perché lo spazio è talmente esteso, e le stelle e i pianeti sono talmente lontani tra loro, che non è umanamente concepibile nemmeno immaginarle, queste proporzioni.

Per questo si ricorre a statistiche, numeri, esempi, paragoni. E io, ogni volta che ne leggo uno, rimango sempre stupito di come una piccola e semplice frase, un piccolo e semplice numero racchiudano in un battito di ciglia concetti così enormi, come l’Universo e tutto il resto.
Provate a vederlo così anche voi, il nostro sistema solare; e ditemi se non rimanete a bocca aperta.

Sole
Nel Sole si concentra il 99,8% di tutta la materia del Sistema solare. Significa che se tutto il sistema fosse una bottiglia piena d’acqua, gli otto pianeti da Mercurio a Nettuno occuperebbero tutti insieme poche gocce di liquido rimaste attaccate sul tappo.
Anche le dimensioni hanno di che stupire: se il Sole fosse grande un centimetro, la Terra sarebbe un granellino di polvere di un decimo di millimetro e si troverebbe alla distanza di un metro.
Il diametro del Sole è talmente vasto (1.400.000 chilometri) che la luce, pur essendo la cosa più veloce conosciuta, percorrerebbe questa enorme distanza in quasi 5 secondi, se fosse tutta nel vuoto e in linea retta. E invece – stranezza nella stranezza! -, all’interno del Sole i fotoni (e cioè le particelle che compongono la luce) percorrono lo stesso percorso in milioni di anni: infatti, dopo ogni centimetro questi fotoni si scontrano con altre particelle, reagiscono, rallentano, come se fossero su un autoscontro. E prima di uscire urtano e vengono urtati 10^20 volte (ovvero 100 miliardi di miliardi di volte). In pratica, in questo momento stiamo guardando la luce che è partita dal centro del Sole quando sulla Terra c’erano ancora i dinosauri.

Mercurio
Il pianeta dedicato al messaggero degli dei non poteva che avere stranezze proprio sul tragitto che compie nello spazio, e sulla velocità con cui si muove. Mercurio infatti ha un’orbita molto ellittica, e cioè a forma di cerchio “schiacciato”. In pratica, il percorso che compie attorno al Sole segue il contorno di una mandorla. Nonostante sia lontano dal Sole 58 milioni di chilometri, percorre quest’orbita in soli 88 giorni: significa che ogni volta che sulla Terra passa un anno, su Mercurio ne sono già passati quattro.
Un’altra bizzarria è che, nonostante la velocità con cui gira intorno al Sole, Mercurio gira molto lentamente su se stesso: un giorno su questo pianeta, cioè la durata di una rotazione, dura 59 volte più che sulla Terra.
Riassumendo: ogni due mesi dei nostri, su Mercurio passa un solo giorno; ogni anno dei nostri, però, su Mercurio ne sono già passati quattro. Stranissimo, no?

 

Se siete rimasti affascinati da questi numeri, aspettate di leggere la prossima puntata, dove scopriremo la seconda Luna che gira intorno alla Terra…

 

Le altre puntate (presto disponibili):

parte IIparte IIIparte IV

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Scritto da Giovanni Argento Pubblicato il 28 giugno 2011

 

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