Delle due, l’una. O Luna? (nascere ha ancora qualcosa in comune con l’astrologia)
Sono appena diventato zio.
Che c’entra, direte voi, su un blog di scienza? Semplice: nonostante tutti i discorsi che ho fatto in giro, e nonostante facessi vedere a tutti questo articolo, dove si spiega che le fasi lunari non c’entrano niente con la gravidanza e la nascita; nonostante tutto questo, dicevo, la nipotina è uscita proprio durante il cambio della Luna, e contrariamente alle previsioni dei medici. Proprio come mi dicevano tutti i parenti e gli amici da settimane, snobbando i risultati degli esami e dei monitoraggi in ospedale. Ho fatto una figuraccia, o è stata solo una coincidenza?
Esaminiamo i fatti, e andiamo con ordine.
La piccolina, secondo complicati calcoli medici, doveva nascere il 26 aprile; il termine di una gravidanza però, soprattutto se per la neo-mamma è la prima volta, non sono mai precisi come un orologio al cesio (1). La ginecologa, tastando i liquidi e monitorando le condizioni del pancione, era certa che ci sarebbero voluti ancora diversi giorni: tanto che aveva già fissato la data del prossimo controllo al 4 maggio, esattamente una settimana dopo.
Durante la prima gravidanza si possono aspettare 40 settimane (che sono i canonici “9 mesi”) più un’ulteriore settimana, più altri tre giorni. Se dopo questi 9 mesi più 10 giorni il pupo non è nato, si induce il parto artificialmente (2) e la mamma può finalmente conoscere il suo piccolino.
Ora, il punto è questo. La ginecologa giurava ci volessero ancora almeno sette giorni. Mio padre (e tanti insieme a lui) giurava che sarebbe successo “al primo cambio di Luna, e al diavolo quello che dicono i dottori”. Hai voglia a dirgli “sono credenze popolari, i dottori sono sicuri, gli esami li hanno rifatti due volte, mettiti l’anima in pace”. Hai voglia a dirglielo, soprattutto quando poi la Luna cambia (il 29 aprile, primo quarto di luna crescente) e la bimba nasce davvero, contro ogni previsione medica, 5 giorni prima del previsto.
In questi giorni, dalle mie parti, pare di vivere il trionfo della credenza popolare: tutti mi dicono “te l’avevamo detto”, “e tu che non ci volevi ascoltare!”, “per le ragadi post-parto servono dei cucchiaini d’argento” (3).
A me rimangono solo due cose da fare: far leggere loro, ancora una volta, questo nostro articolo (ma difficilmente convinci qualcuno con dati e tabelle, se quello crede ciecamente in qualcosa); oppure ragionare su quello che è successo, e tentare di dare una spiegazione.
Io dico che la mia nipotina è nata cinque giorni prima della seconda scadenza prevista dalla ginecologa, ma tre giorni dopo la prima scadenza. Significa che dalla quarantesima settimana di gestazione in poi, poteva nascere in qualsiasi momento. E dico anche che la Luna cambia tutti i giorni: la notte del 29 era un quarto crescente, ma il 6 maggio sarebbe stata Luna piena, intorno al 1-2 maggio sarebbe stata a metà, intorno al 3-5 maggio sarebbe stata a tre quarti crescente. Insomma, la Luna (o meglio, il disco illuminato che vediamo) cambia ogni giorno: troppo facile dire che i bambini nascono al cambio di fase lunare, visto che cambia ogni 1-2 giorni. Secondo i calcoli della ginecologa la bimba doveva nascere il 4 maggio, ovvero in una notte illuminata da tre quarti di Luna crescente. Anche in quel caso la nascita sarebbe stata indotta dal cambio di Luna?
Ci sono quelli, però, che ribattono: “In realtà bisogna guardare le fasi lunari riportate dal calendario”, ovvero quei pallini bianchi o neri che compaiono ogni 8 giorni. A questi non saprei cosa rispondere se non che, se fosse vero, gli ospedali potrebbero programmare le sale parto per lavorare un solo giorno alla settimana (e invece sono pieni di pancioni tutti i giorni); e che, sotto sotto, dopotutto esistono anche le coincidenze. O gli errori di valutazione dei medici, anche se questo ci lascia con un alone di preoccupazione.
Il grosso problema però è che, quando si confrontano credo popolare e scienza, le coincidenze rafforzano solo il credo popolare; non accade mai che una coincidenza rafforzi esclusivamente la scienza.
Ora non mi rimane da fare che una cosa: passare i prossimi 18 anni ad addestrare questa piccola (piccolissima!) nipotina, perché un giorno diventi una grande appassionata di scienza. Sennò sarei uno zio degenere, non vi pare?
(1) Qualcuno ha nostalgia della frase “preciso come un orologio svizzero”? Ma questo è un blog di scienza! Cosa pretendevate? :)
(2) Questo lo si fa per ragioni di sicurezza. Se si ascoltasse solo il parere del bimbo quello resterebbe nella pancia a vita, così come noi resteremmo volentieri sotto il piumone invece di andare a lavoro. Ma se il pupo non nasce entro quei 40 giorni più 10 giorni sale di molto il rischio di complicazioni, a causa dell’esaurimento del liquido amniotico, del pericolo di infezioni, di ostacoli alla crescita e così via.
(3) Non è una battuta, me lo dicono davvero. Facendo due conti, secondo la superstizione la gravidanza è influenzata da a) la Luna, b) l’argento. Comincio a sospettare che le donne incinte siano assimilabili ai lupi mannari.
Tag:astrologia, credenze popolari, cucchiaini d'argento, fasi lunari, ginecologa, gravidanza, liquido amniotico, luna, luna crescente, luna piena, lupi mannari, nascita, orologio al cesio, orologio svizzero, parto, ragadi
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Caro Giovanni,
Intanto complimenti per la nipotina!
In veste di autrice dell’articolo da te citato,e di attuale Balenottera al sesto mese di gestazione, non posso astenermi dal commentare per prima questo post!
Hai perfettamente ragione quando dici che le coicidenze rafforzano le credenze e mai la scienza. Ecco perchè è una battaglia persa.
Certo la sicurezza della ginecologa del dire che “ci volevano ancora diversi giorni” ha giocato a tuo sfavore.
A mio parere ciò dimostra ancora una volta che questi piccoli nascono davvero quando vogliono loro, in barba alla luna, alla visita, alla dilatazione.
Inoltre la data presunta del parto è davvero quasi indicativa, è comoda per fissare i controlli. Il periodo buono oscilla di 15 giorni e comprende, come dici tu, diversi cambi di fase lunare.
Non esistono nemmeno regole scientifiche per prevedere il giorno giusto se non è ancora iniziato il travaglio, visto che anche i primi sintomi di parto, detti prodromi e che non sono il VERO travaglio, possono durare giorni.
Credo che proprio da qui nasca il bisogno psicologico di credenze che diano qualche illusione di certezza alla futura mamma, ma soprattutto ai parenti stretti in cui l’ansia sembra crescere ancora più che in colei che deve partorire (di solito la donna incinta cerca di non pensarci troppo, poi arrivano i parenti a stressarla :) ).
Che fare quindi?
Battaglia persa per persa lasciamo le illusioni dove stanno, tanto le future mamme hanno altre risorse per vincere le ansie e tante altre cose cui pensare. :)
Auguri ancora!
Camilla
Mi sono dimenticata di dire la mia sui “cucchiaini d’argento” per le ragadi(ferite sanguinanti dolorosissime ai capezzoli associate all’allattamento in posizione scorretta).
Un piccolo fondo di scienza ci sarebbe, i sali d’argento infatti avrebbero proprietà cicatrizzanti.
Io non li ho usati, ma tra le neomamme con ragadi ho sentito pareri di tutti i tipi:
“Hanno cicatrizzato tutto in un’ora, sono state l’unico rimedio che ha funzionato”
“Ho notato un miglioramento”
“Non funzionano un —–” (cito testualmente…come vi dicevo le ragadi sono molto dolorore :) )
Io consiglio di prepararsi bene prima del parto per allattare subito in maniera corretta, negli ospedali e nei corsi preparto quasi mai spiegano davvero bene come si fa.
Tutti preoccupati per il travaglio e il parto che poi è un dolore superabilissimo e fisiologico. Mentre la vera “tragedia” sono le ragadi, che fanno contorcere dal dolore a ogni poppata :(.
(Consiglierei a eventuali lettrici interessate di chiedere consiglio alle esperte della vostra zona afferenti alla “Lega del Latte” o “Leche legue” le trovate dal sito dell’associazione)
Grandissima Camilla,
il tuo intervento è utilissimo e preciso come sempre. :)
Speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza per tante mamme! (e per tutti quei piccolini, che in questi giorni mi hanno sconvolto la vita).
Congratulazioni!
Sembra proprio essere un caso di “keep the hits, forget the misses…”.
Puoi provare a far leggere a chi ti dice che è colpa della luna, l’ottimo libro “Unweaving the rainbow” di Richard Dawkins.
Nello specifico, capitolo 7, l’esempio del mago :)