Sperimentazione animale: come imporre le proprie idee agli altri in cinque lezioni
«La sperimentazione sugli animali seppur per fini scientifici è un gesto intollerabile. Sono convinto possano esserci metodi alternativi per evitare questo scempio».
Chi ha detto questa frase?
1) Un animalista convinto,
2) Un ricercatore stufo del suo lavoro,
3) Un ex ministro dai capelli rossi.
Chiunque abbia risposto 1), 2) o 3) ha sbagliato: perchè questa frase, stampata a pagina 33 del Corriere della Sera del 10 maggio 2012, l’avrebbe pronunciata Renato Maria Giuseppe Schifani, presidente del Senato. Schifani, risulta dalla biografia su Wikipedia, è laureato “a pieni voti” in giurisprudenza. Non trovo da nessuna parte, invece, riferimenti ai suoi eventuali studi scientifici. E quindi non capisco come possa “essere convinto” che esistano metodi alternativi: se non conosci un argomento, come puoi avere una convinzione così determinante, esserne “convinto“?
Facciamo un esempio assurdo, come quelli che piacciono a me. Cosa accadrebbe se andassi dal mio panettiere di fiducia e, assaggiando una focaccina, gli dicessi “Le focaccine realizzate con farine che hanno forza inferiore ai 180 W sono una cosa intollerabile. Sono convinto possano esserci metodi alternativi per evitare questo scempio”?. Cosa farebbe il panettiere, secondo voi? Io credo che mi sputerebbe in un occhio, e avrebbe ragione. Perché lo sanno tutti (?) che le farine sotto i 180 W sono usate per impasti friabili, e sono adatte ad esempio per i biscotti, ma non certo per impasti di pizza, focaccine o brioches. Quindi il panettiere, che fa focaccine buone e che sa di sicuro il fatto suo, non accoglierebbe di buon grado il mio commento: io non sono un panettiere, tuttalpiù mi diletto ogni tanto a impastare la pizza. E’ lui quello che si sveglia alle 3 del mattino per sfornare bocconcini caldi e panini all’olio, io no di certo. Tanto per essere chiari fino in fondo: sono davvero convinto che usare la farina sbagliata sia uno scempio, ma questo è un altro discorso; e al panettiere, mal che vada, posso far presente la mia personale opinione, ma non posso certo imporgli il mio modo di fare le cose. L’esperto è lui.
Tornando all’esempio della sperimentazione animale: se io fossi presidente del Senato e sottolineassi la mia convinzione su “metodi [di sperimentazione] alternativi” anche se non sono esperto di quell’argomento; e lo facessi in un periodo in cui vengono rapiti cani ai loro legittimi proprietari, esponendo la ‘refurtiva’ come se nulla fosse; e lo facessi proprio nel periodo in cui è in discussione la normativa che vuole annullare regolamentare in modo ancora più stringente l’uso degli animali in laboratorio (che, se approvata, creerebbe il Far West nel traffico illecito di animali, e metterebbe di sicuro in pericolo la ricerca di nuove cure per gli umani. Ben fatto, signori animalisti! Due sciagure con una fava!); insomma, se fossi presidente e facessi tutto questo, sarei quantomeno inopportuno. Non vi pare?
Ecco, tutta questa faccenda mi ricorda quegli anziani che, non avendo di meglio da fare, stanno davanti a un cantiere e commentano il lavoro dei muratori. “Ue’, non si fa mica così, oh!” grida ogni tanto qualche arzillo vecchietto; e il muratore gli sorride bonariamente (anche se non sempre), perché sa che quel vecchino non ha tante distrazioni nella vita, e che a tutti gli arzilli piace dare la propria opinione agli altri.
Se avete un’opinione personale sulla sperimentazione animale, a favore o contraria, ben venga: tutti hanno l’insopprimibile diritto di dire quello che pensano (articolo 21 della Costituzione, quando ci si ricorda che esiste). Ma se siete panettieri o avvocati o muratori o spazzini, e siete “convinti” (è questa la parola critica, fondamentale) che nel caso della sperimentazione animale ci siano “metodi alternativi per evitare questo scempio“, non avendo nemmeno idea di come funzioni il metodo tradizionale; se siete “convinti“, dicevo, io vorrei tanto dirvi “Grazie lo stesso, ma preferiamo sentire l’opinione di qualcuno più esperto. La scienza non è democrazia, e la vostra opinione non vale quanto quella di qualsiasi altra persona. Come in ogni campo del sapere, le idee degli esperti valgono di più: altrimenti, sarebbe il caos“. Poi torneremo da voi quando vorremo buone focaccine, o difenderci in un processo, o costruirci una casa, o gestire il decoro di una città. E, promesso, io non vi dirò mai come fare il vostro lavoro; tuttalpiù vi darò la mia opinione.
Ma voi non ditelo a me, a noi, come si fa il lavoro della ricerca: specie quando questo è perfettamente legale e regolamentato.
E soprattutto, specie quando salva vite umane.
L’articolo originale del Corriere della Sera è consultabile sulla rassegna stampa della Camera
Tag:beagle, focaccine, forza della farina, Green Hill, intolleranza, Michela Brambilla, opinione, presidente del Senato, rapimento, Renato Schifani, sperimentazione animale
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Sono perfettamente d’accordo con te. Non è corretto giudicare con tanta superficialità senza avere elementi sufficienti, nonostante chiunque possa esprimere la pripria opinione (utilizzando mezzi e termini appropriati!).
S’è possibile vorrei sapere qualcosa di più circa i “metodi tradizionali” di cui parli nell’articolo.
Grazie Grazir (ridondante, lo so :) ).
Se vuoi maggiori informazioni sulla sperimentazione animale e i metodi tradizionali, non hai che da cercare nel blog: molti articoli ne parlano, e moltissimi commenti. Ti consiglio in particolare anche l’analisi che Zarathustra sta pubblicando a puntate, facendone una critica ragionata.
Però, se hai dubbi o perplessità specifici, facci sapere e creeremo un articolo ad hoc per risponderti.
grazie per il supporto!
Ma no, dai, Schifani può essere convintissimo pur senza aver fatto studi scientifici… Anzi, la convinzione granitica è proprio la caratteristica di chi non ha studiato una cippa dell’argomento su cui si pronuncia…
Gli altri, invece, non sono convinti: sono informati e c’è una bella differenza tra essere convinti ed essere informati
:)
P.S. Però mettere tre risposte sbagliate al quiz non vale <_<
e chi lo dice? ;)
Concordo col discorso di fondo, non ne faccio, però, una colpa a Schifani, o a qualunque altro politico di turno per le sue dichiarazioni.
La classe politica, in qualunque periodo e in qualunque momento della storia è chiamata a prendere decisioni su argomenti che non conosce completamente. Penso sia compito degli “esperti”, in questo caso della comunità scientifica, assicurarsi che il legislatore abbia la comprensione degli argomenti e delle problematiche che dovrà gestire. L’argomento della sperimentazione su animali mi sembra che non venga sufficientemente spiegato all’opinione pubblica direttamente dalla comunità scientifica, che quindi penso abbia un certo grado di responsabilità nell’erronea percezione da parte della classe dirigente.
Mettiamola così: gli “animalisti”, pur operando con ignoranza e in base a disinformazioni più o meno colpevoli, pubblicizzano in modo molto migliore le loro (errate) convinzioni influenzando così l’opinione pubblica e la politica.
Ben vengano, quindi, i vostri ottimi articoli, ma penso che dovrebbero esserci anche dichiarazioni e prese di posizione a livelli più alti nella “gerarchia” scientifica.
Spero sempre in una difesa della sperimentazione su animali fatta da un premio nobel per la medicina, magari proprio mentre ritira il premio!
Purtroppo non sono d’accordo. i politici è vero, non possono essere esperti di tutto; ma si circondano (dovrebbero farci circondare!) da esperti che spieghino loro il perché e il per come delle cose. E non credo sia compito degli esperti, come dici tu, assicurarsi che i politici abbiano capito; credo sia vero l’esatto contrario, ovvero che i politici per capire debbano sempre e comunque chiedere agli esperti (e che poi decidano autonomamente, ma forti del fatto di essere stati informati).
Abbiamo avuto veri disastri, in passato, per questo equivoco; non ultima la votazione sulla legge 40 per fecondazione assistita, staminali e quant’altro. Lì, non so se ricordate, si schierarono anche i vescovi, spiegando come votare e come astenersi (e voglio ricordare che i vescovi, a prescindere dal proprio credo religioso, sono rappresentanti di uno stato diverso dall’Italia, e non dovrebbero a mio avviso intervenire sulle questioni politiche italiane).
Non sono d’accordo nemmeno con la questione degli animalisti che pubblicizzerebbero meglio i loro argomenti; è purtroppo un fatto che i giornalisti abbiano a cuore lo scandalo, e non la notizia vera e propria. Sulla stampa le controversie sono il sale della vendita: fa niente se gli animali siano davvero torturati o no: fa più “notizia” se diciamo che vengono torturati, e se si scatena il dibattito. (E fidati, io dell’ambiente ne so qualcosa, come si può intuire dalla pagina “chi siamo”). Infine, molti esperti, tra cui Veronesi e Garattini, da tempo spiegano benissimo le ragioni della sperimentazione animale; purtroppo sui giornali quelle notizie non fanno molta presa, semplicemente perche’ non c’e’ sangue, sesso, soldi. C’è qualche omino col camice che spiega qualcosa con delle parole noiose; ben poca roba rispetto all’idea di raccontare “l’eroica e pomposa epopea di giovani che, sprezzanti del pericolo, irrompono in un laboratorio di criminali per liberare dei cuccioli morbidosi destinati a orribile morte”. Se fosse il contrario, invece che ricca di polizieschi e action movie, la nostra TV sarebbe piena di sit-com sui laboratori (e non mi risulta sia cosi’ :) ).
Insomma, per riassumere tutto in poche parole: non è un caso se ho infilato questo mio post nella sezione “stampa cattiva” ! :)
In ogni caso, grazie a tutti per il dibattito costruttivo.
L’unica cosa che ci vorrebbe è un po’ di serietà, perchè io diffido pure del famoso scienziato che assurge quasi ad eroe… e il pensiero va a quel gran genio di Veronesi, che disse che non c’è bisogno di mangiare carne per essere forti, basta guardare i tori… Occacchio, allora c’è bisogno di essere ruminanti!!! <— solo che io, che in terza media scienze l'ho studiata bene, se penso TORO mi viene subito in mente RUMINANTE, l'italiano medio, invece, se sente TORO al massimo gli viene in mente Rocco Siffredi… e automaticamente gli viene da pensare che c'ha ragione Veronesi, vegan is the way!!!
“Come in ogni campo del sapere, le idee degli esperti valgono di più: altrimenti, sarebbe il caos“.”
(ora vado abbastanza OT, chiedo scusa in anticipo)
Questa frase, che condivido in pieno in tutta la sua semplicissima e indiscutibile logicità, dimostra come la democrazia sia una forma di governare qualsiasi cosa in modo estremamente illogico.
A onor del vero, io queste parole, non identiche ma molto simili, le ho sentite da Umberto Veronesi in un servizio del tg di qualche giorno fa. Anche se, personalmente, alla domanda della giornalista che chiedeva quali sarebbero i metodi alternatvi, Veronesi è stato molto elusivo. Diceva, comunque, di essere contro la sperimentazione animale e che solo una piccola percentuale della vivisezione è orientata alla sperimentazione medica mentre il resto in cosmetica, detersivi, eccetera.
Perché naturalmente i detersivi non si dovrebbero testare, chemmefrega se sono tossici?
Non ho detto che sia giusta o sbagliata la vivisezione, ho detto che quelle parole oltre che Schifani, dato che nell’articolo si dice che le ha dette una persona che parla senza sapere, le ha dette anche Veronesi. Punto.
ho capito che fate il vostro lavoro e che in base ai vostri studi continuate a sottolineare la necessità della sperimentazione animale. secondo i canoni di lettura scientifici è sicuramente inevitabile, è un male minore, e non credo che sia confutabile entro questi schemi.
il motivo per cui non la sopporto è proprio questo: pensiamo come genere umano di aver raggiunto vertiginosi sviluppi tecnologici ma siamo dei trogloditi, e voi scienziati tra i primi. se la scienza è l’acquisizione di nozioni e lo sviluppo dell’intelletto, queste sono due attività che devono andare di pari passo con la presa di coscienza del mondo: una persona colta e intelligente, in qualsiasi campo, non può non vedere quanto ci sia di ottuso in questa società dei consumi, e quanto poco basterebbe per migliorarsi. e non può vendersi ad un sistema degenerato condotto da degenerati, se è un uomo di scienza, e non può non amare la libertà propria e altrui. Per questo una persona saggia, intelligente e colta non sopporterebbe di privare della vita un altro essere, soprattutto per testare l’ennesimo detersivo o shampoo o qualsiasi altra cazzata partorita dal sistema industriale. Uno scienziato degno di questo nome avrebbe superato l’idea monoteistica del mondo come giardino dell’uomo in cui è solo lui, a immagine e somiglianza di dio, a mettere ordine. l’uomo è una bestia come le altre, lo sapete bene, ed è da stronzi ritenerci superiori alle altre bestie al punto da poterne fare delle peggio cose, solo perchè abbiamo sviluppato il cervello e non il collo o la proboscide. e solo perchè, intanto, di tutte le altre bestie, nessuna ha mai risposto ad un post su omg per dirvi quanto siete stronzi.
se ci fosse una razza aliena con un milione di anni di avanzamento scientifico in più, ed arrivasse qui, vi guarderebbe come voi guardate i vostri beagle e i vostri topolini: con tenerezza e compassione. poi vi prenderebbe uno a uno e vi userebbe, inquanto creature inferiori, per i peggiori esperimenti con o senza il vostro consenso. e non credo che le vostre grida di dolore sarebbero ascoltate.
infine vi sento declamare la necessità delle vostre azioni in nome della nobile causa del salvare vite. umane. non crediate che ci sia qualcuno disposto ad obiettare per una cosa così alta come la vita umana.
ma se la vita è perlopiù un alternarsi di produzione e consumo per la maggior parte degli individui, e se siamo già sette miliardi e rotti, e se pergiunta questo sistema sta intaccando fortemente la biologia del pianeta… ma si può anche crepare no? e chissenefrega, perchè si dovrebbe avere paura della morte? così tanta paura da generare una mostruosità come la vivisezione per allontanarla da noi in tutti i modi possibili, per prevenirne tutte le cause possibili?
ora che mi state già odiando vi svelerò l’ultimo segreto, o l’ultima cazzata: vivendo in libertà, rispettando la vita (anche mangiare le proprie galline e ammazzare il proprio maiale è rispetto della vita, se la vita delle bestie la si è rispettata fino all’ultimo), non costruendo gerarchie, si è già sulla buona strada per fottersene pure della morte e magari con la vostra preparazione scientifica, col vostro lavoro, oggi, epurato dalla mole di ore perse dietro a l’oreal e simili, avreste già sconfitto altre duecento malattie.
perchè una vita senza libertà non vale quasi neanche la pena di essere vissuta, nè tantomeno salvata. ma è nella libertà che germogliano l’ingegno, la consapevolezza, l’ispirazione.
buona primavera
un lettore
Caro pigreco,
Il tuo intervento è molto bello, e dal mio punto di vista è anche in gran parte condivisibile. Ci sono cose su cui non sono per niente d’accordo, ma hai sollevato un importante punto di vista.
Io penso che un mondo senza sperimentazione animale sarebbe un mondo migliore. Però penso anche che, finchè non siamo capaci di guarire tutti senza usare animali, la sperimentazione animale sia un male necessario.
Anche la coerenza è un valore importantissimo. I vegani e i vegetariani rifiutano tutto ciò che deriva dagli animali, e hanno le loro ragioni. Totale rispetto per loro. Gli animalisti, invece, sono più furbi: combattono la sperimentazione, ma intanto mangiano carne, usano farmaci, pretendono cure e coltivano l’ignoranza.
Mi accontenterei di un mondo in cui gli animalisti, quelli veri, sono scienziati impegnati a trovare reali metodi alternativi; e, riuscendo a trovarli, rendano il mondo migliore. Permetterei loro persino di dirmi: te l’avevamo detto. Io, in tutta risposta, li abbraccerei.
Giovanni, manco vegetariani e vegani stanno tanto in pace col proprio cervello, per la verità… Recentemente, in una discussione con una neo-vegana mi sono sentita dire che essere vegani non significa essere scemi (fortuna loro, visto che la cosa non mi riguarda), quindi se sono ammalati si curano… Poi, vado sui gruppi FB a cui è iscritta la tipa e vedo che è antispecista e che spara citazioni varie di chi ritiene che non ci sia essere superiore e inferiore e che “nessuna causa, neanche la più nobile, può giustificare la sofferenza procurata ad un essere vivente”, per questo ci si dichiara contrari alla sperimentazione dei farmaci sugli esseri umani… Ma allora ‘sti tizi si curano o no? A meno che non si curino con le tisane degli sciamani pellerossa, ovvio!
“…ed è da stronzi ritenerci superiori alle altre bestie al punto da poterne fare delle peggio cose, solo perchè abbiamo sviluppato il cervello e non il collo o la proboscide. e solo perchè, intanto, di tutte le altre bestie, nessuna ha mai risposto ad un post su omg per dirvi quanto siete stronzi.”
Come giustamente fai notare gli esseri che hanno sviluppato il collo lo usano per sopravvivere, così come quelli che hanno sviluppato la proboscite, quelli con gli artigli e quelli con le zampe, perchè noi non dovremmo fare lo stesso con il cervello?
a mio parere la visione antropocentrica della quale parli è la tua, che vede l’uomo al difuori del sistema ecologico, mentre invece se lo consideri come parte di esso allora potresti renderti conto che l’uomo fa esattamente quello che fa ogni altra besti: ovvero fa quello che deve fare con i mezzi dei quali dispone.
Detto questo forse noi dovremmo rivedere le nostre priorità ed i nostri valori al fine di attuare un più responsabile sfruttamento delle risorse naturali e dehli anamali per scopi di ricerca.
PS a mio parere chi maltratta o non rispetta la vita e la sofferenza degli animali è abbastanza idiota da non riuscire a superare 5 anni di esami, una o due tesi di laura, più tre anni di dottorato e poi specializzazioni, master, soggiorni all’estero etc…in soldoni non si studia una vita per seviziare un animale, per far quello basta essere cattivi e stupidi.
Caro Pigreco,
spero tanto che tu sia così coerente con ciò che affermi, da non far uso di farmaci…se così hai scelto di vivere, allora buon per te!!!
Pigreco solleva una questione importante che provo a riproporre in altro modo: gli scienziati assolutamente pro sperimentazione animale e così tanto orgogliosi di esserlo, si sono mai chiesti per chi stanno in effetti lavorando?
Di seguito le possibili risposte che mi vengono in mente, e le relative riflessioni:
A) Lavorano semplicemente per chi li paga.
Ok, allora la loro posizione in merito è semplicemente coerente nulla da ridire, ma per favore scendete dal quel cazzo di piedistallo dove vi siete messi e non ditemi che volete salvare vite umane. In fondo siete semplicemente degli impiegati.
B) Lavorano per migliorare la vita dell’essere umano.
Bene, ma all’uomo servono veramente mille prodotti diversi per fare lo stesso lavoro? mille saponi e detergenti diversi da testare sono veramente utili poi all’uomo o sono utili solo all’economia di pochi? Se siete in questa categoria, siete da ammirare per il vostro impegno, ma al posto vostro mi farei due conti.
C) Lavorano per migliorare la vita del pianeta.
Questa è la più ridicola, tutte le scoperte scientifiche bene o male sono mirate a migliorare e (le più importanti) ad allungare la vita dell’uomo. Siamo sicuri che sono proprio quello che serve al pianeta 7 miliardi di umani di cui una buona parte muore di fame o di cui l’età media si sta alzando? 7 miliardi di vecchini sdentati son quello che serve al pianeta? Un bambino che riesce a bersi una cosa con odore di diluente va veramente salvato? Il mio cane con la sua stupida istintività quella roba non la beve, non sarebbe il caso di lasciare che la selezione naturale faccia anche lei la sua parte?
D) Lavorano per passione, gli piace quel che sanno fare e hanno trovato un modo per guadagnarcisi da vivere.
Questa mi pare la più comprensibile e sincera, però allora smettetela di fare la morale a chi critica l’uso della sperimentazione animale dicendo che comunque tecnicamente non è preparato per farlo…. perchè avreste anche ragione eh, ma voi non avete “l’oggettività” necessaria per dare opinioni in merito.
“Un bambino che riesce a bersi una cosa con odore di diluente va veramente salvato? Il mio cane con la sua stupida istintività quella roba non la beve, non sarebbe il caso di lasciare che la selezione naturale faccia anche lei la sua parte?” Forse non avremmo mai avuto uno Stephen Hawking o un John Nash, un Kary Mullis etc, persino tu, se per caso usi occhiali o protesi acustiche o di altro tipo saresti potuto morire investito da un auto o un camion o a causa di qualunque altra situazione nella quale la tua difficoltà ti rendesse incapace di cavartela.
Non so se si è capito, ma non stavo parlando di “medicina e ricerca si” o “medicina e ricerca no”. La domanda provocatoria voleva solo far riflettere sul fatto che magari tutta questa medicina per salvare più persone possibili magari sia (alla lunga) un’arma a doppio taglio. Quindi magari che scoprire nuove pastigliette per campare tutti fino a 120 anni non è proprio indicato. Ovvio che nessuno pretende di tornare indietro e buttare via antibiotici e aspirine o addirittura gli occhiali -__- . Vediamo di girare la domanda: dove vuole arrivare la ricerca medica? Non vorrei sbagliarmi ma qualcuno su qualche altro post forse mi sembra abbia accennato a “guarire tutte le malattie” siamo veramente sicuri che sia una cosa giusta? Sono abbastanza OT ora me ne rendo conto, l’unico legame tra questo e il post è che meno ricerca vorrebbe dire meno cavie… va beh me ne scuso…
Bravissimo. Grande articolo, si sentono tutti in diritto di dire la loro in ambito scientifico, quando non ho mai sentito nessun biologo parlare in televisione di come vada gestita la crisi finanziaria.
E’ facile parlare di “etica di laboratorio” senza essere mai stati in un laboratorio e senza conoscere l’etica.
è molto facile anche dire “voi non sapete nulla in merito, quindi qualsiasi cosa che diciate in contrasto con quel che diciamo noi esperti sono vaccate”. Se ci si chiude a riccio ognuno sulle proprie posizioni non s’arriverà mai a nulla, anzi di scemi come quelli che hanno liberato le cavie nei giorni scorsi ce ne saranno sempre di più.
E vorrei sottolineare che la scienza è per pochi, ma l’etica dovrebbe esser spiegata e ben chiara a tutti.
io penso invece che la scienza sia di pochi solo adesso; la scienza deve essere di tutti, prima o poi. E ci crediamo cosi’ tanto, qui su OMGS, che abbiamo voluto creare questa avventura di divulgazione scientifica. Proprio perché la scienza sia di tutti.
Però questo significa, come peraltro il mio post dice poco sopra, che: 1) se sei esperto, sei la persona più informata sui fatti nel tuo settore (almeno in teoria); 2) se non sei esperto, dovresti chiedere a un esperto come stanno i fatti, e poi formarti da te la tua OPINIONE.
Poi, non solo l’etica e la scienza, ma anche la salute è un diritto di tutti. Se l’uso degli animali garantisce questo diritto, poche persone NON POSSONO DECIDERE di vietarla danneggiando la salute di molti.
Ad esempio, io sono eterosessuale, ma sono a favore delle unioni gay. Non le userò mai, non essendo omosessuale; ma penso sia giusto (è la mia opinione) che chi è gay abbia i miei stessi diritti. Con l’aborto è più o meno lo stesso: una persona, se vuole, può non ricorrere all’interruzione di gravidanza, ma è un DIRITTO far sì che chi ne ha bisogno la possa effettuare.
Quindi, marco, non volevo chiudere gli scienziati “a riccio” sulle loro posizioni; ripeto, le opinioni sono un diritto di tutti. Ma i numeri, i dati, i fatti, vanno chiesti agli esperti. E chi non li conosce non deve commettere crimini in nessun caso: la legge è lì apposta, e non la si può violare per un’ideologia (a meno di crimini contro l’umanità, s’intende).
attenzione, però, a rifugiarci sui discorsi “a maggioranza”: “Poi, non solo l’etica e la scienza, ma anche la salute è un diritto di tutti. Se l’uso degli animali garantisce questo diritto, poche persone NON POSSONO DECIDERE di vietarla danneggiando la salute di molti”.
Se un domani i “molti” saranno vegetariani/vegani/animalisti e accetteranno di curarsi solo con farmaci non testati sugli animali, a loro rischio e pericolo, vorrebbe dire che “poche persone” favorevoli alla sperimentazione animale non potranno decidere di imporla alla maggioranza che la rifiuta…
attenzione Lara: non confondiamo gli “a favore” con la legge ;)
la legge consente la sperimentazione animale. Se un giorno la maggioranza della popolazione fosse contraria alla sperimentazione, è vero che potrebbe cambiare la legge in vigore. Ma è vero anche che, cambiandola, metterebbe in pericolo il diritto di ciascuno di scegliere in autonomia.
Nel mio commento sostenevo che: 1) la legge deve puntare al maggior bene possibile e disponibile (nel nostro caso, la sperimentazione animale per le cure); 2) le legge dev’essere concepita in modo che le persone possano scegliere, in totale autonomia, se accettare o meno un certo intervento, matrimonio, aborto e quant’altro. Scelta si, ma divieto per gli altri no.
(ovviamente il discorso vuole essere valido SOLO per quei temi che richiedono un’opinione etica: non mi si parli di rapine, uccisioni e quant’altro… ;) ).
1) la legge deve puntare al maggior bene possibile e disponibile (nel nostro caso, la sperimentazione animale per le cure).
Ma due interventi hanno fatto presente che la sperimentazione sugli animali non avviene solo per ragioni di salute (e anche lì devo dire che, spesso, il confine tra cura e accanimento è labile): è necessario avere creme contro le rughe, contro le borse, contro le occhiaie, contro la cellulite, contro la ricrescita dei peli e lo stesso per saponi, trucchi, shampoo, balsamo, oli per capelli e ogni altra parte del corpo? E considerando che pavimenti, superfici e vestiti li lavavano con ottimi risultati anche le nostre nonne facendosi il sapone di marsiglia in casa, sono indispensabili detersivi in polvere, liquidi, concentrati, non concentrati, in ecodosi, il dosi non eco, per bianchi, per capi neri, per capi colorati, a mano, in lavatrice e bla bla bla?
Io credo di no… e mi domando perchè non ci si rifiuti di lavorare alla sperimentazione su questa roba, considerando che sicuramente anche tutto ciò che è presente in tutti questi prodotti è stato testato… e mi si dirà, giustamente, che prima di mettermi una crema in faccia anche io vorrei essere sicura: certo, ma perchè mille creme?
Sono pienamente d’ accordo con chi ha scritto l’articolo.
Molte molecole utilizzate per ” creme contro le rughe, contro le borse, contro le occhiaie, contro la cellulite, contro la ricrescita dei peli e lo stesso per saponi, trucchi, shampoo, balsamo, oli per capelli e ogni altra parte del corpo ecc…” sono utilizzate per svariate cose anche addirittura, per quanto è difficile crederlo, per curare malattie come aterosclerosi, dermatiti, ecc..
Mi fa molta tristezza il fatto che nessuno di voi abbia pensato che forse l’onorevole Schifani prima di dire questa cosa abbia consultato degli esperti in materia e si sia documentato… Quindi se uno non è laureato in una materia non ne può sapere nulla? Io sono laureata in biologia, ma mi ritengo in diritto di parlare di altri argomenti se mi informo da chi ne sa meglio i me… Che noia sarebbe parlare solo di molecole, proteine ecc… No?
come dicevo sopra, il termine chiave è “convinto”. Se Schifani ha sentito degli esperti, non è convinto lui, ma l’hanno convinto, oppure si e’ informato e ha un’opinione.
Se avesse sentito degli esperti, probabilmente avrebbe detto “mi sono informato, e ho scoperto che esistono metodi certi (?) per evitare questo scempio”. Ovviamente, nessun esperto gli avrebbe detto una cosa del genere. Ergo, personalmente ne deduco che non ha sentito alcun esperto, ma ovviamente potrei sbagliarmi; proprio per questo, e perché concedo sempre il beneficio del dubbio, nel mio articolo ho usato il condizionale: ho scritto “questa frase l’avrebbe pronunciata Schifani”. Insomma, magari ha sbagliato il giornalista a riportarla; magari Schifani si è espresso male. O magari (e qui nasce lo spunto per il mio articolo) l’ha detto davvero: e allora, ragioniamo insieme se sia giusto o no che abbia detto quelle cose senza saperne nulla.
tutto qui.
[...] SA: come imporre le proprie idee agli altri in cinque lezioni – OMG-Science! [...]
articolo interessantissimo…massimo supporto da uno studente di medicina..per fortuna che in italia c’è ancora della gente intelligente
mi è piaciuto molto l’articolo, vorrei chiedere all’autore il permesso di citare “La scienza non è democrazia. Come in ogni campo del sapere, le idee degli esperti valgono di più″
Certo Tommaso,
anzi una citazione mi fa più che piacere :)
Se dovessi pubblicarla da qualche parte online, ti chiedo solo – se possibile – di mettere un link a questo post, per seguire la licenza Creative Commons con cui rilasciamo tutti i nostri contenuti.
Grazie!
[...] http://www.molecularlab.it/omgscience/?p=3045 [...]